Sergio Tu, da Taiwan in Friuli con le idee chiare

19.07.2022
5 min
Salva

Qualche settimana fa, parlando con il britannico Oliver Stockwell, il corridore del Cycling Team Friuli aveva raccontato della sua coabitazione con Chih Hao Tu (in apertura, foto Cycling Shoots di Stefano Colombo), che per comodità i compagni (ma non solo, provate a digitare sui siti statistici specializzati…) chiamano Sergio. Proveniente da Taiwan, il 25enne si era messo in luce, più che per i suoi risultati (anche se vanta un argento continentale under 23 nella cronometro), per la sua volontà di mettersi alla prova in Europa, nel tempio del ciclismo.

Approdato in Danimarca nel 2016, ha poi viaggiato molto, militando per un anno anche nel Team Development della Sunweb, arrivando quest’anno in Italia. Una scelta a suo dire obbligata.

«Non avevo mai provato – dice – dopo tanto girovagare, mi aveva colpito per il suo clima, i suoi sistemi di allenamento legati molto ai percorsi locali, ma anche il calendario molto fitto. Era doveroso per me mettermi alla prova e provare a crescere ancora. Ho trovato un ambiente ideale per emergere, con ottimi programmi».

Tu Adriatica 2022
Per il taiwanese due gare a tappe con i pro’, il Giro di Sicilia e l’Adriatica Ionica Race
Tu Adriatica 2022
Per il taiwanese due gare a tappe con i pro’, il Giro di Sicilia e l’Adriatica Ionica Race
Come ti stai trovando in Italia?

Non è male, qui la gente è tranquilla, accogliente e disponibile, a parte la barriera linguistica. Mi piace allenarmi in Friuli, da questo punto di vista è il meglio che c’è. A pochi chilometri puoi sconfinare in Slovenia o trovarti sulle grandi salite che hanno fatto la storia, oppure pedalare in pianura andando a sud verso il mare. La gente ti mette a tuo agio, lo stesso dicasi per il team.

Soffri la lontananza da casa?

Non lo nego, ci sono momenti difficili, non capita spesso ma a volte la nostalgia prevale e allora è dura. Ma è giusto e normale che sia così, in famiglia sanno e capiscono la mia scelta e mi sostengono. Ci vediamo attraverso le piattaforme digitali, ma non è la stessa cosa…

Parlavi di barriere linguistiche: hai imparato qualche parola di italiano?

Diciamo che ho imparato proprio i termini di base per la vita di tutti i giorni, se mi parlano piano capisco e se devo andare a comprare al supermercato quattro etti di prosciutto crudo (ne vado matto!) non ho problemi. Poi con i compagni ci intendiamo tranquillamente in inglese.

Tu Crono 2019
Sergio Tu ha una propensione per le crono, ma vuole affinarla in Europa (foto Instagram)
Tu Crono 2019
Sergio Tu ha una propensione per le crono, ma vuole affinarla in Europa (foto Instagram)
Taiwan nel secolo scorso era un eccezionale mercato per il ciclismo. E’ ancora così?

Assolutamente sì, è un riferimento da questo punto di vista con tante aziende che continuano a investire e soprattutto a proporre innovazioni tecnologiche. Il mercato ciclistico è ancora trainante per la nostra economia.

Nel tuo Paese tutti vanno in bici. Com’è però il livello del ciclismo agonistico, anche in relazione agli altri Paesi asiatici?

Non è alto e le ragioni sono molteplici. Innanzitutto siamo un Paese territorialmente molto piccolo, dove la bicicletta è vista innanzitutto come strumento di locomozione quotidiana oppure come hobby. Questo si ripercuote anche dal punto di vista agonistico, abbiamo poche gare e le principali sono Granfondo perché il movimento amatoriale è più diffuso e forte di quello agonistico. La gara principale è il Tour di Taiwan, che si correrà dal 28 agosto al 1° settembre e fa parte dell’Uci Asia Tour (circuito a punti che raggruppa le principali corse asiatiche, nelle ultime quattro stagioni vinto dal kazako Aleksey Lutsenko, ndr).

Tu Podio 2019
Il maggior successo di Tu, l’argento ai campionati asiatici 2019 a cronometro dietro Fedorov (KAZ)
Tu Podio 2019
Il maggior successo di Tu, l’argento ai campionati asiatici 2019 a cronometro dietro Fedorov (KAZ)
Che cosa ti piace di più e di meno del ciclismo in Europa?

Le gare in Europa sono quasi tutte ben organizzate, molto competitive. In Asia si gareggia solo nei Paesi di appartenenza e c’è poca possibilità per crescere e maturare. Faccio un esempio: mi sono trovato a gareggiare nelle Marche e ho trovato gare davvero impegnative, tostissime… Quel che mi piace di meno è che certe volte le corse prendono una piega troppo tattica e comincia a serpeggiare nervosismo.

Che tipo di corridore sei, su quali percorsi vai meglio?

Dalle mie parti è difficile trovare salite così sono tutti passisti veloci e io non sfuggo alla media. Mi sono specializzato nelle cronometro proprio per privilegiare le mie caratteristiche. In Europa comunque non ho corso abbastanza per poter crescere anche su percorsi più vallonati.

Tu Sicilia 2022
Tu alla destra di Miholjevic, leader all’ultimo Giro di Sicilia prima dell’apoteosi di Caruso
Tu Sicilia 2022
Tu alla destra di Miholjevic, leader all’ultimo Giro di Sicilia prima dell’apoteosi di Caruso
Pensi di restare in Italia?

Non lo so ancora, mi sto guardando in giro, penso però che comunque resterò in Europa.

Chi è il campione che ti piace di più e la gara che vorresti un giorno correre e magari vincere?

E’ chiaro che ogni corridore vorrebbe un giorno disputare un grande Giro perché è l’essenza del nostro lavoro. Io non ho una gara precisa in mente, mi piacerebbe però un giorno mettere la firma su una gara, qualsiasi essa sia, perché vincere in Europa avrebbe un sapore particolare. Come corridore ho sempre ammirato Dumoulin, non solo per la sua storia e il suo coraggio nell’affrontare le difficoltà dopo le sue vittorie ma anche per il suo modo di stare in bici, il suo stile perché il ciclismo è anche questo.