Mèti, il titanio è arte e performance

22.03.2022
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Mèti è diventato un nome che fa rima con qualità, con la leggerezza ed è icona di quell’artigianalità italiana che fa parte anche del ciclismo. Oggi Mèti è un’azienda particolarmente legata al mondo della bicicletta, apprezzata e capace di offrire dei prodotti ambiti anche tra i professionisti. Il simbolo dell’azienda reggiana sono i perni in titanio, utilizzati non solo in ambito off-road, ma ricercati anche per dare un tocco custom alle bici da strada con i freni a disco, senza mai dimenticare la performance.

Tra gli altri sono montati sulle bici dei ragazzi del Team Colpack-Ballan (foto Mèti)
Tra gli altri sono montati sulle bici dei ragazzi del Team Colpack-Ballan (foto Mèti)

Mèti di Dante Codeluppi, nasce nel 2008

L’azienda nasce nel 2008 come torneria artigiana di precisione, per mano di Dante Codeluppi, appassionato di bicicletta. Toccando i diversi settori delle lavorazioni dei metalli, l’attività prosegue e si espande anche nel settore sportivo professionistico di altissimo livello. Diversi atleti utilizzano i perni passanti in titanio Mèti, personalizzati e creati ad hoc. E cosa significa Mèti? Non è un acronimo, ma è semplicemente il soprannome del nonno di Dante Codeluppi, un aspetto affettivo riportato nel lavoro di tutti i giorni, affetto e umanità che compaiono in ogni frase di Dante, anche quando viene nominato l’amico Mauro Ruffino, fondamentale per lo sviluppo dei prodotti.

Il valore alla bilancia è solo uno dei tanti pregi dei perni Mèti (foto Mèti)
Il valore alla bilancia è solo uno dei tanti pregi dei perni Mèti (foto Mèti)

Non è solo questione di leggerezza

I perni in titanio Mèti non hanno il valore alla bilancia come soggetto vero e proprio, non stati sviluppati per essere “solo” leggeri. Sono le performances e la resa tecnica che vogliono fare la differenza. In termini di peso, rispetto ad un perno passante in ergal tradizionale, il risparmio è quantificabile in 6/7 grammi per ogni singolo pezzo. Se ci concentriamo sui numeri della bilancia, potremmo scrivere che un asse standard ha un peso di 54,1 grammi, mentre un perno Mèti di 47,6 grammi. Sono la rigidità e la resistenza alla snervatura i valori aggiunti, con un aumento delle prestazioni quantificabile nel 30%. Un perno Mèti è più rigido e non presenta flessioni quando la testa va in battuta nelle sedi della forcella. Le asole d’ingresso della chiave a brugola sono più precise e non si slabbrano. Questo aspetto non è secondario e si riflette sulla longevità dell’asse passante.

Una lavorazione di precisione che include anche la customizzazione (foto Mèti)
Una lavorazione di precisione che include anche la customizzazione (foto Mèti)

Aumenta l’efficienza del comparto frenante

La rigidità dei perni passanti e della loro precisione si riflette anche sul comparto frenante, in modo specifico sulla zona della pinza del freno. E poi c’é il fattore sicurezza che prende forma grazie a due valori. Il corpo di un perno Mèti arriva a sopportare 4.465 N/mm2, mentre la zona sotto la testa del perno fino a 2.76 N/mm2 (un perno tradizionale arriva fino a 3.025 e 1.87). I prezzi della coppia variano in base al modello, ma il riferimento potrebbe essere quello dei 240 euro (270 euro per il modello specifico Specialized Aethos).

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