Il 12 giugno alle 17, cioè oggi, nel preciso istante in cui questo articolo viene pubblicato, scade l’embargo che teneva coperta la nuova sella Aliante Adaptive di Fizik. Pensate la sorpresa nello scoprire che l’unico corridore al mondo ad averla usata è Dylan Van Baarle della Visma-Lease a Bike, vincitore di una Roubaix, che giusto ieri ha lasciato l’ospedale. La caduta al Delfinato gli costerà la partecipazione al Tour de France. Comprensibile che non abbia troppa voglia di parlarne.
Ma non sarà certo questo a fermarci. E così prima di raccontare questa nuova sella di Fizik e per avere comunque un piccolo feedback dal team olandese, siamo partiti dal loro responsabile dei materiali: Jenko Drost.
« Dylan – ci ha detto – è davvero molto soddisfatto riguardo alla sella. In precedenza ha usato a lungo la Aliante normale, poi è passato alla versione Adaptive per fare dei test. Gli piace molto il comfort migliorato, pur mantenendo appoggio e supporto. L’ha ricevuta all’inizio di maggio nel training camp in altura, quindi l’ha usata per un mese abbondante. I riscontri che ci ha dato sono di un grip molto buono. E si è trovato molto bene anche col fatto di mantenere una posizione piuttosto fissa. Dylan è un corridore molto stabile sulla bici, quindi questa caratteristica gli si adatta bene. La sua posizione si può definire perfetta, di conseguenza non ha la necessità di spostarsi troppo».
Posizione più precisa
Il lancio di Jenco Drost è perfetto per inquadrare una delle caratteristiche principali della nuova Aliante Adaptive, sella che si inserisce nell’offerta di Fizik di selle stampate in 3D. Proposta in due modelli di diverse misure, la sua caratteristica è un profilo ondulato che si abbassa nella parte centrale e poi risale, diventando sempre più affusolato verso la punta della sella stessa. E’ intuitivo ed è forse la caratteristica principale della Adaptive il fatto che il ciclista avrà un appoggio più ampio per le ossa ichiatiche e riuscirà a distribuire meglio il peso, risultando però praticamente fermo sulla sella. Spostandosi, la sagomatura della stessa risulterebbe fastidiosa per parti anatomiche di diversa forma.
«A differenza di Antares e Argo – spiega Nicolò Ildos, Sport Marketing Consultant di Fizik – la Aliante Adaptive ti vincola di più. In aggiunta è più larga, quindi comoda. Per capirci, la vecchia Aliante che c’era prima di Argo, era per i corridori più grandi, gli specialisti, che non dovevano muoversi più di tanto sulla sella, e in qualche modo la nuova ne ricalca la caratteristica. Diciamo che si tratta di una sella per chi ha la posizione giusta sulla bici e non per chi fa fatica a starci comodo. Se ti muovi infatti, diventa scomoda. L’altra particolarità è l’imbottitura, con la quale puoi essere più preciso».
Imbottitura differenziata
L’evoluzione della stampa 3D digitale ha permesso alla casa veneta di sviluppare una nuova sella senza i vincoli o le limitazioni imposte dai metodi e dai materiali di produzione tradizionali. L’imbottitura è realizzata da Carbon® ricorrendo alla tecnologia Digital Light SynthesisTM. Si tratta, per semplificare, di un processo di produzione additivo che utilizza la proiezione digitale della luce ultravioletta e ottiche permeabili all’ossigeno. Il materiale impiegato è un liquido a base di resine per produrre componenti con le proprietà meccaniche necessarie e la finitura superficiale che si vuole. Per fare un esempio, è possibile intervenire sulla capacità di assorbimento e di flessione delle singole porzioni della sella, caratterizzandole separatamente per specifiche proprietà meccaniche.
Ognuna di queste zone è progettata per un’ammortizzazione e una risposta meccanica distinte, unite tuttavia progressivamente e senza soluzione di continuità nella stessa imbottitura. Il risultato è la riduzione del 60% della pressione di picco, ossia concentrata in uno stesso punto, grazie a una migliore distribuzione del peso. Ne deriva maggiore comfort su tutta la superficie.
La sella su misura
A questo punto però la curiosità esplode: stando così le cose in quanto tempo si arriverà alla sella personalizzata, magari per gli atleti di punta? Il discorso regge e veniamo a sapere che con Van Baarle si stava facendo proprio questo.
«Quando è arrivato alla Visma – racconta Ildos – Dylan usciva dall’esperienza Ineos in cui aveva una sella fuori catalogo. Per cui quando nel primo training camp dello scorso anno è venuta fuori l’ipotesi di lavorare singolarmente, ci siamo dedicati a lui e ai pochi che avevano qualche problema, lasciando da parte al momento quelli che si trovavano bene. Abbiamo iniziato un lavoro sui punti di pressione, ottimizzando i parametri di stampa tridimensionale per ogni atleta. Gli abbiamo dato la nuova sella a gennaio, ma non si è trovato subito bene a causa del troppo grip della copertura. A quel punto, invece di aspettare la nuova sella, ha ripreso quella che aveva portato via dalla Ineos. Finché a maggio gli abbiamo dato quella definitiva, che ha usato anche al Delfinato prima di cadere».
Specifiche e prezzi
La R1 nasce dalla combinazione di un guscio in nylon, rinforzato con carbonio, e un telaio, ugualmente in carbonio 7×9 ad elevata rigidità. Il binario consente anche un risparmio di peso. La R3 invece, mantenendo l’abbinamento di nylon e carbonio per lo scafo, ha il rail cavo in Kium.
Entrambi i modelli nascono da una personalizzazione delle sezioni e degli spessori dell’imbottitura. Per questo non avrebbe senso, spostandosi sulla sella, andare a poggiare le ossa ischiatiche nella parte più avanzata della sella: si andrebbe incontro a evidenti problemi di discomfort.
Entrambe hanno due diverse misure di larghezza: 145 e 155. La lunghezza è invece di 275 mm per entrambe.
La R1 da 145 mm è lunga 141 mm dal naso al punto di larghezza di 75 mm, dove l’altezza è di 45 mm. Una misura che scende a 137 mm per la R1 in taglia 155 mm. La prima pesa 196 grammi, la seconda sale a 201.
La R3 taglia 145 è lunga 139 mm dal naso alla larghezza 75 mm, dove l’altezza è di 46 mm, e pesa 235 grammi. La R2 taglia 150 misura 137 mm dal naso alla sezione larga 75 mm dove l’altezza è di 46 mm. Il peso sarà invece di 240 grammi.
Per quanto riguarda i prezzi, la R1 costa 299 euro, mentre la R3 scenda a 259 euro.