Oxyburn, ecco la linea dell’estate: leggera e confortevole

15.06.2023
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L’estate è arrivata prepotente ed il caldo scandisce le nostre giornate, quando si pedala è importante avere dei capi che possano supportare il ciclista. Oxyburn si è messo all’opera e propone così la sua collezione made in Italy. Un mix di grande sapienza, innovazione ma allo stesso tempo tradizione. Parliamo di capi che si dimostrano anche nelle stagioni più calde i compagni ideali per vivere al massimo la propria passione sportiva. 

La Summer Jersey è leggera e traspirante, per disperdere facilmente il calore
La Summer Jersey è leggera e traspirante, per disperdere facilmente il calore

La maglia Summer Jersey

Il primo capo presentato da Oxyburn è la Summer Jersey: altamente tecnica e nata per dare supporto al ciclista anche nelle giornate più calde. La parte centrale è cucita in microrete, il che la rende altamente traspirante agevolando la dispersione del calore e del sudore in eccesso. La maglia in questo modo rimane sempre asciutta. Nella parte delle maniche il tessuto è elastico, per avere un comfort elevato in ogni situazione. 

Oxyburn ha adottato le tre classiche tasche posteriori e una zip YKK. Il prezzo al pubblico è di 115 euro.

Pantaloncini e calze

I bibshort sono gli Evo Training, realizzati con un tessuto morbidissimo, godono anche di un grande comfort. Oxyburn infatti li consiglia per allenamenti o competizioni di lunga durata, grazie anche al supporto fornito dal fondello. Quest’ultimo ha un ottimo rapporto resistenza schiuma/peso e garantisce una buona stabilità in sella. La schiuma a celle aperte, combinata con inserti perineali, assicura morbidezza e zone di supporto perfette, aumentando in maniera importante la ventilazione e il passaggio d’aria nel fondello. 

Siamo di fronte ad un prodotto adatto ad ogni tipo di corporatura. Evo Training presenta dettagli rifrangenti per migliorare visibilità e sicurezza anche in condizioni di scarsa luminosità. Il prezzo è di 120 euro. 

Completano la collezione le calze Block: con un’altezza di 18 centimetri sono realizzate con struttura in microrete, un processo che accelera la ventilazione contrastando l’accumulo di umidità. Per le calze il costo è di 18 euro.

Oxyburn

Il numero di gara applicato con le spille: norma UCI che divide

17.07.2022
3 min
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Una norma UCI obbliga gli atleti ad applicare il numero di gara con le spille. Di fatto questa regola vieta l’impiego delle maglie con la rete porta numero vicino alle tasche.

Abbiamo chiesto il parere di due aziende leader del settore dei capi tecnici e costantemente in prima linea nello sviluppo di nuove soluzioni per l’abbigliamento da bici.

Il numero applicato con le spille
Il numero applicato con le spille

Le considerazioni di Santini e Sporful

Durante la scorsa stagione e in più di un’occasione, la giuria aveva trovato delle difficoltà ad identificare il numero inserito nell’apposita rete porta numero. Anche sulle basi di questa problematica, una norma UCI obbliga l’utilizzo delle spille per l’applicazione del numero di gara. Non ci devono essere impedimenti nella lettura. A Santini, che è anche fornitore ufficiale di ASO e Sportful abbiamo chiesto un parere, se hanno avuto problemi con le forniture dei team per il Tour de France che è attualmente in corso.

Il kit Santini utilizzato dal Team Trek-Segafredo al Tour
Il kit Santini utilizzato dal Team Trek-Segafredo al Tour

Santini: la rete non c’è

«Rispettiamo la direttiva UCI che prevede l’utilizzo delle spille per applicare il numero sulle maglie – spiega Monica Santini, Amministratore Delegato di Santini Cycling Wear – e che vieta quindi l’uso della rete porta numero. Questa regola non ci ha comunque messo in difficoltà, perché noi, da un paio di anni, avevamo già previsto, insieme al Team Trek-Segafredo, di non inserire la rete porta numero. I corridori preferivano comunque assicurare il numero, anche quando inserito nella retina, con una spilla. Questo ci ha fatto ragionare sulla presenza di tale retina sulla maglia e, non aveva senso.

«Inoltre, la rete poteva rappresentare un impedimento alla visibilità del numero di gara per il direttore di corsa. Siamo sempre a disposizione dell’UCI per trovare insieme delle soluzioni a questo problema che siano di vantaggio sia al corridore, sia gli organizzatori e a coloro che seguono la gara».

Sagan Line di Sportful, la maglia si basa sul modello usato dai pro’ con la rete posteriore (foto Sportful chiara_redaschi)
Sagan Line di Sportful, la maglia si basa sul modello usato dai pro’ con la rete posteriore (foto Sportful chiara_redaschi)

Sportful: la rete c’è

«Sportful è stato il primo brand ad introdurre la retina posteriore – spiega Federico Mele, responsabile marketing di Sportful – che consente agli atleti di inserire il numero di gara senza utilizzare le classiche spille o altri metodi che arrivano dal passato. La rete posteriore porta numero ha sicuramente una duplice funzione. Da un lato una funzione stilistica, perché la maglia in gara è più bella, maggiormente ordinata ed elegante. Inoltre in Sportful consideriamo anche il fattore sicurezza, che potrebbero trovare una maggiore considerazione proprio al non utilizzo delle spille.

«Ovviamente le regole UCI devono essere rispettate, ma di certo questo argomento deve fornire degli spunti di riflessione per il futuro. Attualmente non abbiamo fatto alcuna modifica alla fornitura del team, in quanto eravamo al corrente di questa norma. Nel bel mezzo della stagione agonistica e con un Tour de France in pieno svolgimento, eventuali modifiche avrebbero portato non pochi problemi e difficoltà. In Sportful continuiamo a promuovere e a sostenere l’utilizzo del porta numero posteriore. E la Bomber Jersey, attualmente in collezione e che fa parte della fornitura dei team pro, continuerà ad averlo anche in futuro».