Lo Squalo e Santino, prove di Cape Epic sull’Etna

01.11.2022
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Quando l’altro giorno Mirko Pirazzoli ha parlato dell’avventura di Nibali alla Cape Epic, la gara a tappe sudafricana di marzo che si corre a coppie, ha fatto un velato riferimento al suo compagno di squadra. Si è molto fantasticato su chi sarà e qualcuno a un certo punto sparò la notizia che si trattasse di Aru, salvo essere prontamente smentito. Infatti l’onore e l’onere toccheranno a Ivan “Santino” Santaromita, che da quando l’ha saputo ha prima sudato freddo e poi si è rimboccato le maniche.

«Parlai con Vincenzo a luglio per illustrargli il nostro progetto – racconta il varesino – e lui tirò fuori questa cosa della Cape Epic. E’ una bella avventura. E a quel punto il mio capo, Luigi Bergamo, ha proposto che la facessimo insieme. Entrambi campioni italiani, compagni di squadra alla Liquigas e di allenamento, la stessa azienda…».

Lo Squalo e Santino: sino a fine 2022, Nibali è sotto contratto con l’Astana (foto Q36.5)
Lo Squalo e Santino: sino a fine 2022, Nibali è sotto contratto con l’Astana (foto Q36.5)

Test in Andalucia

Un passo indietro, per capire meglio. “Santino”, campione italiano nel 2013 quando vestiva ancora la maglia della BMC, è una figura chiave nell’ambito di Q36.5, l’azienda altoatesina di Luigi Bergamo che produce abbigliamento e calzature per il ciclismo e ha fra i suoi primi testimonial anche Daniele Bennati. Dal prossimo anno, il marchio bolzanino darà il nome al team professional, guidato da Douglas Ryder, nel quale Nibali è consulente.

«Sulla squadra – spiega Santaromita – si sta convogliando l’impegno di tutti. Io mi muovo sul fronte dell’abbigliamento. Abbiamo preso le misure ai corridori e parallelamente sono di supporto per Vincenzo. L’idea della Cape Epic anni fa l’avevo avuta anche io. Se ne parlava tra amici e appena si è presentata l’occasione, non mi sono tirato indietro. Ho 38 anni, se non vado adesso, quando la faccio? L’approccio è fare meno fatica, ma ugualmente bisognerà impegnarsi. Non si va con lo stress di vincere, ma lo conoscete Vincenzo, no? Così adesso si sta ragionando di fare la Andalucia Bike Race a febbraio per trovare il ritmo giusto…».

All’alba sull’Etna

I due sono stati avvistati a orari impossibili sui sentieri dell’Etna e in giro per la Sicilia (foto Q36.5 in apertura). Vedere Nibali operativo alle prime luci dell’alba è qualcosa di inedito, infatti Santino sorride e con una battuta dice che anche questa volta è lui a dargli il ritmo, dopo gli anni a fare l’andatura in testa al gruppo.

«Dopo i premi della Gazzetta a Palermo – racconta – siamo stati a Belpasso ai piedi dell’Etna, poi a Patti. Avevamo da fare foto per la prossima stagione e nel mezzo, prima che Vincenzo partisse per Singapore (dove sta disputando i circuiti del Tour, ndr), c’è scappata anche qualche pedalata sull’Etna. Lui vorrà fare bene, anche perché in mountain bike c’è sempre andato. Avremo bici Scott, con lo stesso setup di Nino Schurter. Quanto alle divise, non so se ne faremo di speciali o se useremo quelle della squadra. Anche lo staff è da capire. Non so se ci seguirà Michele Pallini, è tutto da decidere. Mentre sul fronte tecnico avremo assistenza da parte di Scott. Mancano cinque mesi e considerando che ho smesso a fine 2019, ho 150 giorni per recuperare tre anni».

Inizia la preparazione

I due sono coetanei, entrambi del 1984, però Nibali ha appena smesso ed ha ancora un ottimo livello. Agonista com’è e motivato dalla sfida offroad, potrebbe riversare sulla preparazione della Cape Epic l’agonismo che finirà col mancargli nei primi mesi dell’anno.

«Io intanto mi sto portando avanti – sorride Santaromita – ho ricominciato ad allenarmi in pausa pranzo e nei weekend. Il feeling fra noi c’è, ma correre a coppie è un’altra cosa. Per fortuna abitiamo a 20 chilometri, quindi potremo allenarci insieme. Lui adesso è a Singapore, ma quando sarà tornato, ci sarà da ragionare di preparazione. Anche di fare palestra per la parte superiore del corpo. Perché il mal di gambe lo conosciamo, ma in mountain bike il male maggiore lo fanno le braccia e la schiena. Su strada nelle discese puoi un po’ rilassarti, qua ci sarà da raddoppiare la concentrazione. Saranno 8 giorni di gara, un mondo nuovo per entrambi. Lo spirito c’è. Per questo preferisco non guardare troppo il percorso. Ci sono tappe oltre i 100 chilometri. Stress o non stress, ci sarà da sudare…».

Q36.5 Woolf: termoregolazione al top spiegata da Santaromita

10.09.2022
4 min
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L’Italian Bike Festival in questo momento è l’ombelico del mondo dello sport italiano e internazionale. Girando nel paddock dell’autodromo di Santamonica nel susseguirsi degli stand ci siamo fermati a fare due chiacchiere con Ivan Santaromita, nonché figura trasversale in Q36.5, per quanto riguarda la progettazione, lo sviluppo e la prova sul campo. 

Il campione italiano 2013 ha deciso di mostrarci uno dei suoi capi preferiti in una versione rivisitata e migliorata. Stiamo parlando della Woolf Short Sleeve una maglia a maniche corte che rispecchia a pieno l’indole dell’azienda.

«Q36.5 investe molto – dice Santaromita – sulla ricerca dei materiali. Mantenere la temperatura corretta, appunto 36.5 gradi, è il nostro focus qualunque sia la stagione in cui si indossano i nostri capi. Sia che ci siano trentacinque gradi sia che le temperature scendano sotto lo zero».

Il colletto è stato alzato per proteggere ulteriormente la parte alta
Il colletto è stato alzato per proteggere ulteriormente la parte alta

Dal caldo al freddo

Il segreto di questa maglia è un’incredibile predisposizione all’adattamento, senza compromessi.

«Ha una percentuale di lana merino al 28 per cento – spiega Santaromita – infatti la uso quasi sempre in autunno e primavera. Si adatta molto bene al cambio di temperatura. Quando si parte con il fresco tiene caldo, poi dopo qualche chilometro quando si alzano i gradi si adatta tranquillamente».

Per renderla ancora più completa e adatta a tutte le condizioni può essere combinata con i manicotti Woolf che vanno a ricoprire quella parte del corpo scoperta integrando la regolazione termica al cento per cento.

Tessuto all’avanguardia

Q36.5 è un’azienda che fa della sua tecnicità il cavallo di battaglia. Dalla massimizzazione del prodotto sotto i punti di vista della performance agli aspetti che si rivolgono al comfort

«Lavoriamo molto sui filati – racconta Santaromita – un esempio è l’utilizzo del grafene che qui non è presente ma che utilizziamo in altri prodotti. L’integrazione nel filato anziché usare placche intere è un benefit che dura per sempre. Questo perché in una patch intera se avviene un taglio si perde totalmente la tenuta termica generale.

«La Woolf viene realizzata con una combinazione di tessuti: UF Active isolante sul davanti e il tessuto più leggero UF Lx con struttura tridimensionale sulla schiena. Questo permette di mantenere il petto e l’addome caldi, lasciando il dorso maggiormente leggero e traspirante. Il tessuto UF Active a doppio strato è realizzato dalla combinazione di fili finissimi di lana merino e poliammide. La componente in lana merino del tessuto UF Active assorbe il sudore e trattiene il calore, anche in condizioni di umidità, mentre il tessuto esterno in poliammide aiuta a espellere l’umidità. Toccandolo con mano si percepisce questo dettaglio. La sua costruzione 3D permette di non avere il tessuto attaccato sulla pelle. Si beneficia di un flusso d’aria acclimatato che evita che si attacchi fastidiosamente al corpo».

Dettagli e particolarità

Il trattamento DWR presente nella Woolf protegge dalla pioggia leggera e dagli spruzzi stradali. Con un peso di soli 175 g grammi/millimetro quadrato, il tessuto UF Active offre un’efficienza termica di gran lunga superiore a quella dei tradizionali tessuti a maglia di maggiore densità. Tutto ciò rende ancora più notevole il peso ridotto racchiuso in soli 155g.

«Un’altra particolarità è la cerniera – conclude Santaromita – si può abbassare con un movimento laterale e si può aprire agevolmente. E’ studiata in modo tale che non si muova verso il basso una volta scelta l’apertura così da rimanere sempre nella posizione migliore. Dietro sono presenti le tasche con una cerniera per riporre gli oggetti personali. É presente anche una parte rifrangente sul fondo maglia per essere ben visibili ed evitare che il capo si muova. Davanti rispetto alla versione precedente abbiamo coperto la cerniera per evitare fastidiosi spifferi d’aria. Il collo invece lo abbiamo alzato ulteriormente per dare una protezione versatile in ogni situazione». 

Il prezzo consigliato al pubblico è di 170 euro. 

Q36.5