La comunicazione di IRONMAN Italy corre veloce con… Vitesse

16.09.2024
3 min
Salva

L’IRONMAN è uno degli eventi sportivi più iconici e riconosciuti a livello mondiale, simbolo di resistenza, determinazione e capacità di superare i propri limiti. Nato nel 1978 alle Hawaii, il format unisce tre discipline “endurance” estremamente impegnative: nuoto, ciclismo e corsa, offrendo una sfida che incarna il motto dell’evento, “anything is possible”. 

Da quel primo evento, IRONMAN ha fatto molta strada, crescendo fino a diventare un marchio globale con centinaia di competizioni organizzate in oltre cinquantacinque paesi.

Maurizio Evangelista, general manager di Vitesse
Maurizio Evangelista, general manager di Vitesse

L’Ironman in Italia

Tra gli eventi di punta in calendario c’è l’IRONMAN Italy di Cervia, in Emilia-Romagna, il più grande in Italia per numero di partecipanti e l’unico a offrire tre diverse distanze: IRONMAN, IRONMAN 70.3 e IRONMAN 5150

Cervia, storica località marittima, si è affermata negli ultimi anni come destinazione di riferimento per gli amanti degli sport di resistenza proprio grazie a questa manifestazione. Il prossimo appuntamento è fissato per il 21 e 22 settembre, e promette di attrarre migliaia di atleti e spettatori da tutto il mondo.

La parte tecnica e organizzativa dell’evento è gestita da TriO Events, con il supporto di APT Emilia-Romagna e del Comune di Cervia, mentre la comunicazione sarà curata da Vitesse, agenzia specializzata nel settore dello sport e del turismo, che in coordinamento con Giovanni Di Stefano, marketing manager per l’Italia di IRONMAN, avrà il compito di sviluppare la visibilità mediatica dell’evento, valorizzando le storie dei partecipanti e l’atmosfera unica che caratterizza ogni singola competizione del circuito.

I prossimi appuntamenti di Ironman Italia saranno il 21 e 22 settembre in Emilia Romagna
I prossimi appuntamenti di Ironman Italia saranno il 21 e 22 settembre in Emilia Romagna

Prossimi appuntamenti

La gara principale, l’IRONMAN Italy Emilia-Romagna, si terrà sabato 21 settembre e seguirà il format classico: 3,8 km di nuoto, 180 km di ciclismo e 42,2 km di corsa. Il percorso di nuoto si svolgerà nelle acque di Cervia, mentre la prova ciclistica attraverserà il Parco Naturale delle Saline e si spingerà fino alla collina di Bertinoro. La maratona finale, infine, si svilupperà su un circuito pianeggiante tra Cervia e Milano Marittima, per un totale di quattro giri.

Domenica 22 settembre, invece, saranno protagoniste le competizioni su distanze ridotte: l’IRONMAN 70.3, con 1,9 km di nuoto, 90 km di ciclismo e 21,1 km di corsa, e l’IRONMAN 5150, la versione più breve, con 1,5 km di nuoto, 40 km di bicicletta e 10 km di corsa. Questi formati più accessibili permettono a un pubblico più ampio di vivere l’emozione IRONMAN senza affrontare la prova completa.

L’evento non si limiterà però solo ed esclusivamente alle gare principali: il weekend sarà difatti arricchito da attività collaterali e iniziative per famiglie e bambini, come la tradizionale Parata delle Nazioni e la corsa non competitiva Night Run, oltre a IRONKIDS, una manifestazione dedicata ai più giovani. L’atmosfera sarà quella tipica di IRONMAN: un misto di sfida personale, competizione e divertimento, in un contesto rilassato e accogliente che celebra lo spirito di comunità sportiva.

IRONMAN Italy rappresenta non solo un evento sportivo di livello mondiale, ma anche un’importante vetrina per Cervia e l’Emilia-Romagna. Grazie ad una organizzazione impeccabile, e al coinvolgimento di atleti da tutto il mondo, l’IRONMAN di Cervia si conferma come uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, un’occasione unica per scoprire l’Italia attraverso lo sport e vivere l’emozione di una sfida epica.

Vitesse

Ironman

Q36.5 vestirà la svizzera Ryf nel triathlon

29.05.2023
4 min
Salva

Q36.5 procede nel suo inarrestabile percorso di affermazione nel mondo del ciclismo. Da una parte abbiamo il team professional che sta ben figurando alla sua prima stagione nel mondo dei professionisti. Dall’altra prodotti sempre più innovativi destinati a soddisfare le richieste di sportivi sempre esigenti. Ora l’azienda bolzanina ha deciso affacciarsi anche nel mondo del triathlon affiancando la forte campionessa svizzera Daniela Ryf.

Q36.5 ha deciso di affacciarsi anche nel mondo del triathlon, affiancando la campionessa svizzera Daniela Ryf.
Q36.5 ha deciso di affacciarsi anche nel mondo del triathlon, affiancando la campionessa svizzera Daniela Ryf.

Un palmares eccezionale

Per quanti ancora non la conoscono, è bene ricordare che Ryf ha saputo conquistare per ben quattro volte il campionato mondiale Ironman alle Hawaii. In carriera ha vinto in totale dodici titoli mondiali ed è considerata un’icona di spirito combattivo, serietà, passione e determinazione. In ben due occasione è stata inoltre nominata “sportiva svizzera dell’anno”.

Nell’ambito della nuova collaborazione con Q36.5, Daniela Ryf parteciperà alle prossime gare indossando il nuovo Body Triathlon del marchio bolzanino. 

Uno dei prodotti che andrà ad utilizzare sono le Unique Road Shoes
Uno dei prodotti che andrà ad utilizzare sono le Unique Road Shoes

Più di una ambassador

Nelle intenzione di Q36.5, Ryf non dovrà rivestire solamente il ruolo di ambassador del brand. Dovrà infatti contribuire con i propri feedback allo sviluppo di nuovi prodotti. A confermarlo è lo stesso Luigi Bergamo, CEO di Q36.5.

«E’ molto stimolante lavorare con i triatleti – ha dichiarato – perché sono orientati alla performance e prestano attenzione a molti dettagli importanti e a ciò che può essere migliorato. Vediamo la collaborazione come un’eccellente opportunità per testare il nostro abbigliamento e renderlo ancora più innovativo. Il dialogo settimanale con Daniela Ryf è molto importante per noi. Insieme testiamo gli indumenti e i materiali funzionali direttamente in galleria del vento. In questo modo, possiamo rendere la nostra collezione triathlon ancora più performante».

La Ryf potrà contare sulla qualità e la tecnica dei prodotti triathlon di Q36.5
La Ryf potrà contare sulla qualità e la tecnica dei prodotti triathlon di Q36.5

Non solo body

Il Body Triathlon di Q36.5 si caratterizza per la sua vestibilità e la qualità del tessuto scelto per realizzarlo. Il duplice obiettivo che è stato ottenuto è quello di ottimizzare l’aerodinamica e favorire la regolazione del calore. Grazie alla funzionalità del nuovo body, la Ryf ha potuto continuare ad allenarsi anche a temperature inferiori allo zero. 

Queste le sue prime parole dopo aver indossato il nuovo body: «La funzionalità dell’abbigliamento è impressionante: regola la temperatura per non surriscaldarsi in salita e protegge perfettamente il corpo dal vento e dal freddo in discesa”». 

Oltre al body, Q36.5 ha pensato anche alle scarpe. Daniela Ryf si allena e gareggia con il modello Unique. «Le scarpe Unique – ha commentato – sono facili da indossare e garantiscono una tenuta comoda e sicura del piede senza causare punti di pressione o intorpidimenti».

Parlando più in generale della sua collaborazione con Q36.5, la forte triatleta svizzera si è espressa in questo modo: «Sono molto entusiasta di collaborare con Q36.5. La loro attenzione ai materiali e all’innovazione tecnologica applicata all’equipaggiamento da ciclismo e triathlon è straordinaria. Indossare Q36.5 farà davvero la differenza quando si tratterà di stabilire un nuovo record mondiale. Sono certa che i prodotti e il know-how scientifico di Q36.5 mi aiuteranno in modo ottimale a superare i miei limiti». 

L’obiettivo stagionale per la Ryf sarà la conquista del quinto titolo mondiale IronMan
L’obiettivo stagionale per la Ryf sarà la conquista del quinto titolo mondiale IronMan

Calendario definito

La stagione 2023 della Ryf prevede molti appuntamenti già messi in agenda. La svizzera ha però puntato la sua attenzione in particolare su due obiettivi. Dopo aver vinto l’edizione di Kona già quattro volte, gareggerà per inseguire la sua quinta vittoria IronMan ai campionati del mondo previsti a ottobre. Il secondo grande obiettivo sarà quello di battere il record mondiale sulla lunga distanza, attualmente fissato a 8h18’13”.

Il nuovo Body Triathlon e le scarpe Unique sono disponibili online sul sito www.q36-5.com e nei migliori negozi di ciclismo. 

Q36.5

Una Felt speciale per Daniela Ryf

08.03.2023
3 min
Salva

E’ probabile che molti appassionati di ciclismo non conoscano il nome di Daniela Ryf. Stiamo parlando di una forte triatleta svizzera con un palmares davvero degno di nota, fatto da ben dieci titoli di campionessa del mondo Ironman.

Daniela Ryf, oltre a essere una star del triathlon, è da molto tempo legata al marchio Felt. L’azienda americana ha deciso recentemente di coinvolgere la stessa Ryf nello sviluppo della livrea personalizzata del modello IA 2.0, il telaio con il quale la triatleta svizzera vuol puntare in maniera decisa verso l’obiettivo più importante del suo 2023: la riconquista del titolo iridato Ironman in programma il prossimo ottobre a Kona, nelle Hawaii.

La campionessa svizzera ha sviluppato insieme a Felt la propria livrea personalizzata
La campionessa svizzera ha sviluppato insieme a Felt la propria livrea personalizzata

Il meglio di Felt

La IA 2.0 è il modello top di gamma di Felt per il triathlon. Sfrutta il meglio della tecnologia che l’azienda ha sviluppato per questa disciplina. Migliorata dal punto di vista aerodinamico, la IA 2.0 conserva il DNA della precedente IA. Da segnalare il design del tubo superiore, capace di integrare un sistema di idratazione che incrementa anche l’aerodinamica del telaio. 

Ispirato al soprannome di Daniela Ryf (“Angry Bird”, ndr), il nuovo telaio IA 2.0 presenta una base bianca, argento e magenta, con un ricercato motivo astratto di piume. Il logo di Daniela Ryf adorna poi l’interno degli steli della forcella, mentre il suo nome trova spazio sul tubo superiore, protetto da uno strato di vernice trasparente. 

E a proposito di design, elemento centrale in questo progetto, segnaliamo le parole di Eric Sakalowsky, Global Marketing Vice President di PIERER New Mobility: «Daniela è un’icona e abbiamo lavorato con lei per creare una bicicletta che incarnasse davvero la sua personalità e il suo approccio allo sport. Il triathlon non è uno sport fatto di soli numeri, perché la componente psicologica è fondamentale e sono sicuro che essere in sella a una bici davvero sua darà a Daniela una motivazione ulteriore in questa stagione». 

Ecco il nuovo modello della bici triathlon IA 2.0
Ecco il nuovo modello della bici triathlon IA 2.0

Sguardo su Kona 2023

Dopo il successo ottenuto lo scorso anno, Daniela Ryf si sta concentrando sul 2023, con un focus particolare sul grande evento di Kona. Ha iniziato gli allenamenti dalla sua base in Svizzera e guarda alla nuova stagione con grande motivazione: «Io e il mio team – ha dichiarato – siamo incredibilmente attenti ai dettagli quando si tratta del mio equipaggiamento. La mia partnership con Felt mi ha dato la certezza di essere sulla migliore bici da triathlon disponibile. Con le ultime modifiche apportate alla bici e alla mia posizione, abbiamo fatto un enorme passo avanti e, attualmente, stiamo ancora lavorando per ridurre ulteriormente la resistenza aerodinamica grazie a un nuovo cockpit dedicato e personalizzato». 

Ricordiamo il mantra che da sempre caratterizza l’azienda americana: “FELT IS FAST”. Uno slogan che guida ogni giorno lo staff di Felt nello sviluppo di nuovi modelli con l’ambizione di realizzare le biciclette più veloci del pianeta.

Felt

Pierer Mobility

Uno di noi ai mondiali duathlon: vi ricordate Passuello?

14.04.2022
6 min
Salva

Dopo aver vinto i campionati italiani ai primi di aprile, il 7 maggio Domenico Passuello prenderà parte al mondiale di duathlon a Viborg, in Danimarca. In una stessa frase i ricordi si condensano e si intrecciano. A Viborg un secolo fa si svolse il primo team building alla Riis, con i corridori della CSC (Basso, Lombardi e Peron fra loro), vestiti e armati come militari per combattere dei finti terroristi. E poi c’è quel nome, Domenico Passuello, che riporta la memoria al 2000, quando correva fra gli under 23 e agli anni successivi quando approdò alla Quick Step. Il suo nome potrebbe dire anche poco oggi nel ciclismo, ma nel triathlon è uno di quelli che contano, seguendo il cammino che prima di lui è stato di Massimo Cigana.

«Ho visto che in Danimarca ci sarà questo mondiale molto duro – spiega – e ho capito che c’era l’occasione per essere coinvolto. La Federazione mi ha dato carta bianca per la mia affidabilità degli ultimi anni e secondo me possiamo fare bene. La vittoria al campionato italiano di Pesaro è stata inattesa, perché a 5 settimane dal mondiale la condizione non era al massimo, ma insieme è stata anche una conferma. Il duathlon come pure il triathlon è uno sport molto esatto. Devi stare a 12 metri dal corridore davanti e i giudici controllano. I conti sono abbastanza attendibili. Insomma, sono fiducioso». 

Chi è Passuello?

Già, si chiederanno i più, ma chi è questo Passuello? Suo padre Giuseppe, classe 1951, era un corridore e così a un certo punto anche Domenico, livornese classe 1978, salì sulla bici e seguì tutta la trafila fino al professionismo. Lo conoscemmo ai tempi del Team Casprini, squadrone under 23 costruito da Franco Gini, con Daniele Tortoli sull’ammiraglia (due figure di spicco che non ci sono più). Un corridore di talento, un po’ incostante forse, con una decina di vittorie nei dilettanti, che nel 2002 arrivò alla Colombia-Selle Italia di Savio e l’anno dopo alla Quick Step in cui ancora correvano Paolo Bettini, Bramati e Paolini (nella foto di apertura alla Freccia Vallone del 2003).

Come fu che dal ciclismo passò al triathlon e il cammino fino alla convocazione ai mondiali di duathlon è il motivo di questo viaggio, a metà fra ricordi e futuro.

Nel 2001 Passuello ha corso alla Maltinti, vincendo 10 corse, l’anno dopo il passaggio tra i pro’
Nel 2001 Passuello ha corso alla Maltinti, vincendo 10 corse, l’anno dopo il passaggio tra i pro’
Perché lasciasti il ciclismo?

Perché dopo l’anno in Quick Step, rimasi scottato e non ho più trovato la squadra giusta. Andai all’Amore&Vita e feci anche qualche risultato, ma con biciclette che non andavano e situazioni lontane dal mondo che volevo. Certe squadre per un verso vanno ringraziate, per altri è difficile rimettersi davvero in gioco.

Iniziasti subito col triathlon?

No, passai parecchio tempo senza fare sport. E’ naturale, quando investi tutto su qualcosa, è brutto dover rinunciare sul più bello. Anche quando correvo in bici, mi piaceva andare a piedi. E un giorno mi misi a nuotare finché mi proposero di provare col triathlon. Era il 2005, si vide che avevo qualcosa di più. La corsa c’era, il ciclismo era il punto forte, il nuoto il tallone d’Achille. Uscivo sempre tardi dall’acqua e mi toccava ogni volta rincorrere. Un anno che correvo in un team spagnolo, feci secondo al campionato nazionale di Spagna. Finché cominciai a vincere i campionati italiani. E oggi che ho 44 anni, ho un rendimento migliore di quando ho cominciato.

Si può parlare di professionismo?

All’inizio iniziai a firmare dei contratti a termine. Lavoravo, ci poteva stare. Oggi, dopo qualche anno, posso dire che non ci sono risultati economici enormi, ma sono riuscito a farne un mestiere. Se fossi tedesco, sarebbe meglio. In Germania la popolarità del triathlon è inimmaginabile.

Tanto di più?

Per capirci, nonostante io abbia vinto tre Ironman, svariati campionati italiani e altri titoli internazionali, la bicicletta ho dovuto comprarmela. Il casco da crono m lo sono comprato. Le scarpe Shimano me le sono comprate. Gli integratori devo comprarli. Ho un team di Milano che mi appoggia, il Tritaly Triathlon, cui devo tanta gratitudine, ma mi chiedo perché gli sponsor non investono su un atleta che fa questi risultati? Ho mandato qualche mail in giro, ma con nessun risultato. Non posso essere io a occuparmi di marketing, io devo allenarmi e gareggiare.

Hai più partecipato a gare di bici?

Qualche Gran Fondo ogni tanto, ma solo per tenermi in allenamento. E perché a qualche sponsor tecnico fa piacere di vedermi lì.

Il mondiale può cambiare le cose?

E’ una speranza, che magari la maglia azzurra mi faccia conoscere un po’ anche in Italia. In effetti ho gareggiato tanto a livello internazionale, la gente non sa chi io sia. Vediamo se un bel risultato cambierà le cose. Di certo, nel ciclismo ci sono giornalisti e siti che se ne occupano, mentre nel triathlon la divulgazione è al minimo. Qualche articolo me lo sono scritto da solo. Qualcun altro mi ha chiesto soldi per scrivere di me.

Suo padre Giuseppe è stato professionista dal 1977 al 1986
Suo padre Giuseppe è stato professionista dal 1977 al 1986
Cosa ti resta del ciclismo?

Tantissimo, soprattutto il metodo di lavoro. L’alimentazione, il riposo, la gestione della settimana. Nel ciclismo c’è più disciplina, qui solo nella corsa si tende a essere molto scientifici. Ma c’è da studiare tanto, perché solo con le doti atletiche non sarei arrivato lontano. Nel frattempo ho preso la licenza da Ironman Coaching, che mi aiuta nella preparazione e magari servirà in futuro. Però adesso mi concentro sul mondiale. Magari il 7 maggio sarà davvero un giorno importante e in qualche modo si pareggerà il conto.