Van Aert, un’altra sconfitta nata in partenza

23.01.2021
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Passano le settimane, cambiano le challenge, ma l’esito è sempre quello: primo Mathieu Van der Poel e secondo Wout Van Aert. Ad Hamme (Bel), nella prova dell’X2O Badkamers Trofée, l’olandese ha vinto per soli 5” sul belga, ma il distacco non dice la realtà della corsa.

Avvallamento traditore, anche Van der Poel ne fa le spese al primo giro
Avvallamento traditore, anche Van der Poel ne fa le spese al primo giro

Solita tattica

Il campione dell’Alpecin-Fenix ha svolto il suo compito al solito modo. Un primo giro guardingo (oltretutto contraddistinto da una caduta in un avvallamento che nelle tornate successive farà altre vittime come lo stesso Van Aert e Pidcock), per poi cambiare marcia nel secondo e fare il vuoto. Van Aert, che pure veniva da due settimane ricche di soddisfazioni a cominciare dal titolo belga, ha atteso troppo, partendo all’inseguimento di VDP quando ormai il ritardo era superiore ai 10”.

L’olandese non ha guadagnato più, i due sono rimasti sempre a contatto visivo grazie anche al particolare percorso belga ricco di tornanti, ma la struttura della gara non è cambiata. E VDP ha potuto amministrare con calma la vittoria, mandando un messaggio chiaro sia per la prova finale di Coppa del mondo di domani, sia soprattutto per i mondiali di fine mese.

Anche Van Aert cade e insegue da vicno, senza mai rientrare
Anche Van Aert cade e insegue da vicno, senza mai rientrare

Partenza soft

Un’evoluzione di gara che abbiamo già visto più volte: nel primo giro l’olandese rimane sempre davanti pur in controllo, Van Aert ha sempre qualche avversario da superare e quando il rivale parte, non è mai pronto a rispondere subito, perdendo metri preziosissimi. Considerando questo aspetto tecnico, abbiamo voluto sentire il parere di uno che mangia pane e ciclocross: Luca Bramati.

Poi l’olandese però prende il largo, pur senza guadagnare molto
Poi l’olandese però prende il largo, pur senza guadagnare molto

«Bisogna tenere conto che questa gara viene prima della tappa di Coppa – spiega – alla quale tengono tutti di più, quindi nessuno si è dannato l’anima. Credo che Van Aert abbia pensato più a valutare il rivale in vista degli appuntamenti che verranno. Probabilmente il belga non riesce a partire abbastanza forte, sicuramente Mathieu ha un po’ di brillantezza in più nelle prime fasi, ma altrettanto sicuramente Van Aert è consapevole di questo aspetto e ci starà pensando per la gara iridata, l’unica che davvero conta. Credo che a Ostenda sarà una battaglia dal primo metro, lì cambieranno le strategie e molto probabilmente Van Aert proverà a rimanergli attaccato per rispondere subito quando VDP cambierà marcia».

Gara dura anche fra le donne, su e giù dall’argine
Gara dura anche fra le donne, su e giù dall’argine

Altro passo

La gara di Hamme, a una settimana dall’evento iridato, ha confermato anche alcuni assunti. Innanzitutto i due hanno un passo superiore rispetto a tutti gli altri e quando accelerano, nessuno riesce a stargli dietro. Neanche Pidcock, oggi quarto a 1’04”, superato all’inizio dell’ultimo giro dal belga Laurens Sweeck grazie a una caduta.

Va detto che il percorso odierno, quasi tutto fangoso e molto scivoloso, ha messo in chiara difficoltà i pesi piuma come il britannico e il campione europeo Iserbyt, partito bene, poi andato annaspando a causa anche di numerosi errori di traiettoria che lo hanno penalizzato. Vanthourenhout era stato molto promettente, tanto da lanciare al secondo giro quell’attacco che ha dato spunto a Van der Poel per fare la differenza, ma poi il suo incedere elegante, forse il più classico fra i ciclocrossisti di primo piano, si è lentamente spento fino a farlo sparire dalle prime piazze.

Stessa trappola anche per Lucinda Brand: giù a peso morto
Stessa trappola anche per Lucinda Brand: giù a peso morto

Lechner cresce

Anche la gara femminile ha ho po’ rimischiato le gerarchie finora viste, probabilmente perché qualcuna comincia a nascondersi in vista dei mondiali, in primis l’olandese Lucinda Brand, uscita dal podio dopo una serie quasi infinita. La migliore questa volta è stata la campionessa iridata in carica Ceylin Del Carmen Alvarado, che ha rifilato alle avversarie distacchi importanti, a cominciare dalle connazionali Denise Betsema a 19” e Manon Bakker a 25”, tornata ai vertici dopo un ottimo inizio stagione e poi un lungo periodo di eclissi.

Trionfo per Alvarado Ceylin del Carmen
Trionfo per Alvarado Ceylin del Carmen

Le olandesi continuano a dominare, ma la belga Sanne Cant e la francese Marion Norbert Riberolle sono apparse non lontane dal loro livello.

Lo stesso si può dire di Eva Lechner, oggi 11ª a 1’22”: «Non sono partita benissimo, ma poi ho pensato a procedere sul ritmo, tenendo le prime sempre abbastanza a tiro e questo particolare mi fa ben sperare, considerando che vengo da due settimane di forte carico in allenamento. La brillantezza devo averla a Ostenda, queste sono tappe di passaggio». Un altro motivo di interesse da aggiungere in ottica mondiale.