Il settimo Raduno Gios celebra il Grande Torino

02.05.2024
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VOLPIANO – Il prossimo 5 maggio ritorna il Raduno Gios, la pedalata riservata a quanti posseggono una bicicletta Gios. Lo scorso anno si era tenuto eccezionalmente nel mese di luglio e aveva celebrato la mitica squadra della Brooklyn. Quest’anno torna nella sua classica collocazione di maggio, stringendo ancora una volta un forte legame con il Giro d’Italia.

Quella del prossimo 5 maggio sarà l’edizione numero sette, ma soprattutto si annuncia come un evento davvero speciale dal momento che coinciderà con la partenza del Giro d’Italia da Torino. La Corsa Rosa prenderà il via il giorno prima, sabato 4 maggio, dalla Reggia di Venaria Reale

Come molti sportivi sanno, il 4 maggio è una data molto importante per la città di Torino, anzi per la squadra di calcio del Torino. Il 4 maggio del 1949 periva infatti nella tragedia di Superga il “Grande Torino”, una delle squadre che hanno segnato la storia del calcio mondiale. Come molti già sanno, il Giro d’Italia ha deciso di ricordare quella grande squadra. Il vincitore della prima tappa del Giro indosserà infatti una maglia rosa davvero speciale. Nel colletto sarà riportata la seguente scritta: “Grande Torino 1949 – Solo il fato li vinse”.

Anche Gios ha deciso di omaggiare quella grande squadra e l’ha voluto fare con lo stile e la passione verso la Storia che da sempre contraddistingue il brand torinese (in apertura foto Valerio Minato). A raccontarci qualcosa di più è Marco Gios, anima creativa dell’azienda di famiglia.

L’omaggio di Gios al Grande Torino (foto Valerio Minato)
L’omaggio di Gios al Grande Torino (foto Valerio Minato)
Che cosa lega Gios al Grande Torino?

Confesso di non essere un grande appassionato di calcio. Sono però un appassionato della storia dello sport e il Grande Torino ha sicuramente scritto pagine indelebili nella storia dello sport italiano. C’è poi anche un legame musicale che mi unisce al Torino…

Un legame musicale? Può spiegarci meglio?

Dal 2003 al 2009 ho fatto parte degli Statuto, gruppo musicale torinese… ma soprattutto torinista, quindi dalla forte fede granata. Basti pensare che l’inno che si sente allo stadio “Grande Torino” prima delle partite del Toro è stato composto proprio dagli Statuto. 

Insomma, i presupposti per celebrare il Grande Torino in occasione della partenza del Giro ci sono tutti. 

Esatto. Come sapete, ad eccezione dello scorso anno, il Raduno Gios si è sempre svolto a maggio, in concomitanza con il passaggio del Giro da Torino. Non appena è stato annunciato che il Giro d’Italia sarebbe partito da Torino e che la partenza sarebbe stata proprio il 4 maggio, a 75 anni di distanza dalla tragedia di Superga, abbiamo pensato che come Gios dovevamo fare qualcosa…e quel qualcosa non poteva essere che una Gios speciale a tiratura limitata che celebrasse i campioni del Grande Torino.

Come vi siete mossi per celebrare quella grande squadra?

Un ruolo fondamentale l’ha avuto Herbie Sykes, giornalista e scrittore inglese, grandissimo appassionato di sport, in particolare di ciclismo, che da diversi anni vive a Torino. Grazie a lui, sono entrato in contatto il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata che ha sede a Grugliasco, vicino a Torino, e che è gestito dai Volontari dell’Associazione Memoria Storica Granata. Dall’incontro con loro ha preso forma l’idea di creare una Gios speciale. 

Quali sono le sue caratteristiche?

Il nome del modello sarà “Grande Torino” e sarà realizzato in soli 11 esemplari, undici come i titolari di una squadra di calcio. Telaio e forcella sono in acciaio Columbus Spirit, caratterizzato in parte da saldobrasature con congiunzioni e in parte senza congiunzioni. Il gruppo sarà il Centaur di Campagnolo, le ruote invece saranno Miche con un’alternanza silver-nero che spazia in più epoche. Oltre al tradizionale colore “Blu Gios” alcune parti del telaio, come ad esempio la forcella, avranno un richiamo al colore granata, tipico della maglia del Toro. Sul tubo orizzontale ci sarà la seguente scritta: “Senza età, misto di leggenda e realtà”. E’ ripresa dalla canzone “Grande” dedicata dagli Statuto al Grande Torino e il cui testo è stato scritto dal giornalista Gian Paolo Ormezzano, di riconosciuta fede granata. La bici sarà esposta e presentata ufficialmente il 4 maggio alla vigilia del nostro Raduno.

Questi i numerosi partecipanti al raduno di Gios del 2023
Questi i numerosi partecipanti al raduno di Gios del 2023
A proposito, quale sarà il programma di quest’anno del Raduno Gios?

Al sabato è previsto il tradizionale “Aspettando il Raduno”, che quest’anno sarà davvero speciale visto che la prima tappa del Giro d’Italia passerà praticamente davanti alla nostra sede di Volpiano. Chi vorrà, potrà poi andare in bicicletta con una nostra guida a vedere la corsa passare sullo strappo di San Vito, ultima difficoltà altimetrica prima dell’arrivo a Torino. Il giorno dopo ci sarà il “Raduno Gios” che avrà ancora il Giro d’Italia come protagonista.

In che senso il Giro sarà ancora protagonista?

Come sapete, la seconda tappa porterà il gruppo a Oropa. I partecipanti al Raduno Gios si troveranno qui da noi in sede fra le 9 e le 10 per poi partire in direzione di Mazzè dove è previsto il passaggio della corsa rosa. Lì vedremo passare i corridori, dopodiché pranzeremo tutti insieme sempre a Mazzè. Al termine del pranzo e delle tradizionali premiazioni faremo ritorno qui in sede a Volpiano. Alla fine avremo percorso poco meno di 60 chilometri. Grazie al Giro, al ricordo del Grande Torino, sono sicuro che sarà un’edizione del nostro Raduno che ricorderemo a lungo. 

Gios Torino

Brooklyn 50 celebra il passato e abbraccia il presente

17.11.2023
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Celebrare il vecchio pensando al nuovo, questa idea riassume perfettamente quello che Gios ha voluto fare per rendere omaggio alla sua storia. La “Super Record” Brooklyn 50 unisce stile ed eleganza del passato con la tecnica e le esigenze del presente. Gios ha festeggiato i 50 anni della famosa squadra Brooklyn a modo suo. Una bici realizzata in acciaio, dalle forme classiche dei tubi ma con uno spirito moderno

«Il nome Super Record – racconta Marco Gios – deriva dal fatto che sia stata realizzata in contemporanea con l’uscita del nuovo gruppo Campagnolo: il Super Record Wireless. Ci è sembrato un bel modo di celebrare questa novità, mentre è Brooklyn la parte rilevante del nome».

Acciaio e carbonio

Gios non abbandona la lavorazione dell’acciaio nella realizzazione dei propri telai, questo perché tutto viene fatto su misura dell’atleta. L’acciaio permette questo tipo di operazione e in più dona quel design diverso, che tanto distingue le bici Gios. 

«I tubi – continua Marco Gios – sono in acciaio Columbus Spirit HSS, si tratta di un acciaio non inox, saldatobrasato senza congiunzioni. Questo vuol dire che c’è solo il cordone in ottone che poi viene limato, così da dare una linea moderna alla bici una volta assemblata. La forcella, tuttavia è in carbonio Trefoil, sempre realizzata da Columbus da 1”1/2 con le guaine posizionate in modo tale che i cavi possano passare internamente al manubrio nel caso di gruppi wireless, come nel caso del modello Brooklyn 50».

La Brooklyn nacque nel ’73, nella rosa c’era De Vlaeminck (in foto) che quell’anno vinse tra le altre Tirreno e Milano-Sanremo
La Brooklyn nacque nel ’73, nella rosa c’era De Vlaeminck (in foto) che quell’anno vinse tra le altre Tirreno e Milano-Sanremo

Tante firme

Il passo indietro nella storia lo si apprezza nella classica colorazione Gios e nei dettagli, tutti votati a celebrare il team Brooklyn. L’occhio cade sulla forcella, perché oltre a rappresentare una novità tecnica, è piena di stelle bianche. 

«Abbiamo cercato di tenere il telaio più classico possibile – spiega Marco – non rinunciando però alle novità tecniche. D’altronde noi vogliamo coniugare la storia e il nuovo, per questo la bici “Super Record” Brooklyn 50 è stata presentata all’Eroica».

«Si tratta – conclude – di una bici prodotta praticamente a tre mani. Columbus nei giorni della realizzazione del nostro progetto ha presentato la nuova fibra Trittico con la quale sono realizzati pipa e manubrio, canotto sella e forcella. Brooklyn è intervenuta nella parte grafica, mentre noi nella telaistica».

Gios Torino

E’ Gios la bicicletta ufficiale della “PO-LI23”

11.10.2023
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VOLPIANO – La sigla “PO-LI23” non è altro che l’abbreviazione di “Pontedera – Lingotto 2023”, un progetto cicloturistico nato dalla collaborazione fra il Politecnico di Torino, il Touring Club Italiano e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). 

Lo scorso 31 agosto un centinaio di ciclisti è partito dal Museo Piaggio di Pontedera in direzione Torino. Un viaggio in dieci tappe, lungo mille chilometri che ha attraversato sei Regioni. A supporto dell’iniziativa l’Associazione “La Storia in Bici” che da sette anni promuove la cultura e la storia del nostro Paese organizzando dei viaggi in bici con un tema che cambia di anno in anno. L’edizione 2023 è stata dedicata alla riscoperta e alla valorizzazione dei luoghi, delle aziende e delle persone, che nel passato, ma anche oggi, hanno saputo attraverso i loro prodotti far conoscere il Made In Italy in tutto il mondo. Ognuna delle dieci tappe è stata l’occasione per incontrare le istituzioni pubbliche delle località attraversate, ma anche per visitare i luoghi e le aziende che hanno contribuito a costruire la storia dell’industria italiana.

In tutto questo che ruolo ha avuto il marchio Gios? Per rispondere a questa domanda abbiamo fatto nuovamente ricorso alla disponibilità di Marco Gios che abbiamo incontrato qualche giorno dopo aver partecipato come espositore a L’Eroica di Gaiole in Chianti.

La “PO-LI23” di Gios è a supporto dell’Associazione “La Storia in Bici”
La “PO-LI23” di Gios è a supporto dell’Associazione “La Storia in Bici”
Come nasce la vostra collaborazione con il progetto della “Pontedera – Lingotto 2023”?

Motore dell’iniziativa è Michelino Davico che, oltre a ricoprire il ruolo di presidente dell’Associazione “La Storia in Bici”, è un grande appassionato di ciclismo. Ogni anno in occasione del viaggio in bicicletta promosso dalla sua Associazione viene realizzata una bicicletta ad hoc che, oltre ad essere “pedalata”, viene portata all’interno di tutti i luoghi visitati durante il viaggio. Davico è arrivato a noi tramite un amico comune, Simone Colombo. E’ venuto a trovarci e ci ha raccontato del progetto. Alla fine ci è venuto naturale dargli il nostro contributo realizzando una bicicletta speciale per il viaggio di quest’anno.

Che modello avete realizzato? 

Si è trattato di un telaio in acciaio con congiunzione molto classiche. Forcella in carbonio, gruppo Chorus e ruote Zonda. L’abbiamo personalizzato con una targhetta speciale che celebrava la “Pontedera – Lingotto 2023”.

Una foto durante la presentazione del libro “Biciclette Politecniche”
Una foto durante la presentazione del libro “Biciclette Politecniche”
Guardando sui social ci è sembrato di capire che il contribuito di Gios non si sia limitato alla sola realizzazione della bicicletta ufficiale…

Esatto. L’ultima tappa partiva da Biella con direzione Torino. Prima di arrivare in città il gruppo dei ciclisti ha fatto tappa qui da noi a Volpiano. Oltre a preparare per loro un rinfresco e dargli l’opportunità di toccare con mano le nostre bici, abbiamo pensato di organizzare una piccola dimostrazione per mostrare alcune fasi che portano alla nascita di un telaio su misura.

Interessante…

E infatti siamo riusciti a catturare subito l’attenzione di tutti partecipanti e questo ci ha riempito di orgoglio, e ci ha dato anche lo spunto per poter fare il prossimo anno qualcosa di bello qui da noi con il pubblico.

Una bella notizia

In occasione dell’arrivo dell’ultima tappa a Torino, è stata inaugurata presso il Castello del Valentino, prima sede del Politecnico, la mostra “Biciclette Politecniche”, tra invenzioni, innovazioni e sfide sociali”, curata dal professore Claudio Germak.

Una mostra che è anche un libro presentato a fine luglio, sempre a Torino, dal professore Vittorio Marchis e che ha visto lo stesso Marco Gios fra gli autori.

«Mi è stato chiesto – ha detto Gios – di raccontare come sia cambiata nel corso degli anni la realizzazione di una bicicletta, passando da quello che era un prodotto sartoriale ad un prodotto di serie. Il titolo del mio contributo è stato: “La bicicletta da corsa, dalla produzione tailor-made allo sconfinamento nell’off-the-shelf”».

In sede Marco Gios sta facendo una dimostrazione su come si realizza un telaio in acciaio
In sede Marco Gios sta facendo una dimostrazione su come si realizza un telaio in acciaio

Come dicevamo all’inizio, l’incontro con Marco Gios è avvenuto pochi giorni dopo l’ultima edizione de L’Eroica e proprio a Gaiole in Chianti l’azienda torinese ha ricevuto una bellissima notizia. Il marchio Gios, disegnato dal suo fondatore Tolmino Gios, è entrato ufficialmente nel Registro Speciale Marchi Storici di interesse nazionale.

Si tratta di un registro voluto dal Ministero delle Sviluppo, delle Imprese e del Made in Italy. Un riconoscimento conferito ai marchi attivi da almeno 50 anni con una produzione di beni strettamente legata al territorio italiano. Per Gios è una soddisfazione immensa, arrivata poi in un giorno particolare, il 29 settembre, compleanno di Aldo Gios, ancora oggi alla guida dell’azienda di famiglia con il figlio Marco. Si tratta di una bellissima notizia che avremo sicuramente modo di approfondire nei prossimi mesi.

Gios

Gios Rally Dynamic: la gravel elegante, pulita e su misura

06.06.2023
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Il sapore del Made in Italy ad ogni pedalata anche nel gravel. Gios Torino presenta la Rally Dynamic. Una bici dall’anima comoda e confortevole pronta a macinare chilometri su lunghe distanze e terreni sconnessi. Un modello che con fierezza porta avanti tutti i valori e l’etica costruttiva della famiglia Gios. Telaio rigorosamente su misura e una qualità effettiva da toccare con mano. La blu torinese vanta anche la totale integrazione dei cavi per un fascino elegante e senza tempo. 

Pulita e precisa

Fra le caratteristiche che contraddistinguono la creazione di ogni modello firmato Gios Torino ci sono lo studio e la cura di ogni dettaglio. «La Rally Dynamic – spiega Marco Gios – è un modello nuovo che parte un po’ da quello che è la Super Rally con la differenza sostanziale della totale integrazione dei cavi anche con il cambio meccanico. 

«La presentiamo – dice – con la forcella gravel Deda cioè la Gera EDG. Questo ha consentito di tenere lo sterzo di 1”1/8  nella parte superiore e di far passare tutti i cavi dentro. La forma è conica per donarle ancora di più un’anima corsaiola. Quello che comanda è però il cuscinetto inferiore da 1,5” che permette di avere una sterzata stabile e precisa e allo stesso tempo di raccordare meglio con le pipe più leggere disponibili sul mercato. 

«L’indole di questa Rally Dynamic – afferma – dipende da che genere di telaio vogliamo realizzare insieme al cliente. Facendo tutto su misura, facciamo biciclette con gomme che arrivano ad una larghezza massima di 42mm. Non abbiamo pensato a coperture estreme tipo 60 mm, quindi si ha un’anima più vicina alla bici corsa».

Tubi iconici

Quando si parla di Gios Torino non si può non menzionare le tubazioni Columbus. La sinergia tra le due aziende, esempio del Made in Italy, permette di innalzare la qualità e la garanzia di durabilità di ogni nuovo modello, come nel caso della Rally Dynamic.

«Le Columbus – dice Gios – sono tubazioni storiche e anche simbolo dei telai italiani. Tra l’altro la Rally Dynamic prende il nome dalla Aerodynamic, la nostra bicicletta che abbiamo iniziato a fare nel ’81 ed è stata una delle prime ad avere i tubi Columbus Air. Il tubo superiore della Rally Dynamic ricorda un po’ le sagome dell’Air. Inevitabilmente si ricollega a questo discorso dell’integrazione dei cavi che si faceva negli anni ’80, ed è un po’ un omaggio anche a quello. Sempre parlando di questi tubi un particolare è posizionato in corrispondenza della sella che vede all’interno del telaio un rinforzo in alluminio. Questo ci permette di non avere il canotto d’acciaio e basta ma una sezione di solidità e robustezza migliorata».

Su misura

In un’industria comandata dalla produzione su larga scala o in mano alle multinazionali come per ogni cosa, la qualità e la ricerca del dettaglio sono diventati qualcosa di ancora più apprezzabile quando la si ritrova. Gios Torino rappresenta il sarto che abilmente vuole conoscere il suo cliente e cucirgli addosso il migliore abito possibile. 

«La Rally Dynamic – spiega Gios – si può allestire con tutti gli accessori per il gravel. Dai portapacchi ai parafanghi. La personalizzazione passa anche da qui, con la possibilità di inserire predisposizioni ad hoc. Per esempio c’è chi vuole il portaborracce sul tubo orizzontale, oppure sotto. Siamo pronti a soddisfare ogni esigenza. Il movimento centrale è il T47 x 68mm che ci consente di far passare la guaina dell’impianto idraulico o meccanico internamente senza uscire mai dal telaio. Il manubrio è il Deda Superzero gravel, la linea apposita per questa disciplina. La trasmissione è Campagnolo Ekar con ruote Levante molto leggere.

«Per quanto riguarda il peso – conclude – è difficile da quantificare perché facendole su misura può variare. Parliamo comunque di circa 9 chili. Il telaio pesa 1,8 mentre con la forcella siamo sui 450 grammi. Il colore invece è il blu classico e rappresentativo Gios, con il particolare delle fasce grigio metallizzato com’era per la Aerodynamic».

Gios Torino

L’eleganza di Gios incontra il Club Italia

05.04.2023
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Con la consegna di 12 Gios Gti in edizione speciale si è celebrato lo scorso 25 marzo al Motovelodromo Fausto Coppi di Torino l’incontro fra due realtà che, seppure in forma diversa, sono portatrici dei valori che caratterizzano il vero Made in Italy. Da una parte il Club Italia, un’associazione sportivo-culturale nata nel 1987 con l’intento di promuovere l’immagine dell’automobile italiana in ogni suo aspetto: sportivo, tecnico, culturale e sociale. Dall’altra Gios Torino, uno dei marchi che hanno fatto la storia del ciclismo, e che ancora oggi è sinonimo di artigianato italiano di qualità.

L’evento si è tenuto all’interno del Motovelodromo Fausto Coppi a Torino
L’evento si è tenuto all’interno del Motovelodromo Fausto Coppi a Torino

Facciamo un passo indietro

L’evento che si è svolto al Motovelodromo Fausto Coppi di Torino trova le sue radici nel 2021 ed esattamente a L’Eroica. In occasione dell’evento di Gaiole in Chianti è sbocciata l’idea di creare una Gios “speciale” per i soci del Club Italia. Lo scorso mese di dicembre, in occasione della cena di Natale dei soci del Club, organizzata presso presso il Museo Casa Enzo Ferrari a Modena, si è tenuto un vero e proprio sorteggio per abbinare a ciascun socio un numero di serie da 1 a 12. Dodici infatti sono state le bici realizzate da Gios Torino per i soci del Club Italia.

Marco e Aldo Gios insieme alle 12 Gios Gti consegnate all’associazione Club Italia
Marco e Aldo Gios insieme alle 12 Gios Gti consegnate all’associazione Club Italia

Una location speciale

La consegna delle dodici biciclette, come anticipato, si è svolta presso il Motovelodromo Fausto Coppi di Torino, in una location davvero unica e con un legame forte con il mondo del ciclismo. Qui in passato si sono concluse alcune tappe del Giro d’Italia e della Milano-Torino, la classica più vecchia tra quelle presenti ancora oggi nel calendario ciclistico internazionale. A consegnare le bici nelle mani dei futuri proprietari, sono stati Aldo Gios e suo figlio Marco, che insieme guidano l’azienda di famiglia. Accanto a loro, il Presidente del Club Italia Stefano Macaluso e il socio Luca Morazzoni, che hanno curato e seguito questo particolare progetto per la loro associazione.

I membri di Club Italia hanno avuto modo di provare le bici all’interno del Motovelodromo
I membri di Club Italia hanno avuto modo di provare le bici all’interno del Motovelodromo

Dalla pista a Superga

Dopo aver ricevuto la loro bici “numerata”, i soci del Club Italia hanno avuto l’opportunità di sfilare in passerella all’interno del Motovelodromo accanto ad una Dallara Stradale Club Italia, ad una Lancia Aurelia B20 e ad una Lancia Flaminia Pininfarina: tre vetture diversissime, accomunate da una elegante livrea blu, rappresentative, insieme alla Gios Torino Gti Club Italia, di una capacità di fare e di uno stile tutti italiani. Terminata la sfilata in pista, i soci del Club non hanno resistito alla tentazione di provare subito su strada le loro nuove Gios Gti. Hanno così deciso di raggiungere tutti insieme la Basilica di Superga che domina Torino. Una breve ma impegnativa sgambata per godersi il piacere di una prima uscita in compagnia sotto gli sguardi e i commenti di ammirazione dei tanti ciclisti incontrati lungo la strada.

Successivamente, con una pedalata sulle strade di Torino, il gruppo è arrivato fino alla Basilica di Superga
Successivamente, con una pedalata sulle strade di Torino, il gruppo è arrivato fino alla Basilica di Superga

Qualche curiosità

Per farci raccontare qualcosa di più su questa particolare giornata abbiamo deciso di contattare Marco Gios, che ci ha svelato qualche curioso “dietro le quinte”.

«Per noi è stata un’esperienza bellissima e molto gratificante – esordisce – il Club Italia è fatto da persone appassionate di tutto ciò che rappresenta quanto di “bello” viene realizzato in Italia. Essere stati scelti da loro è per noi un grande orgoglio. Prima della consegna avvenuta al Motovelodromo, i soci sono passati da noi in negozio per verificare che la misura della loro nuova bici fosse perfetta.

«Il giorno della consegna ufficiale – prosegue – abbiamo dovuto effettuare sono delle piccole regolazioni “di fino”. Per ciascun socio abbiamo poi fatto realizzare un maglia speciale che è stata indossata in occasione della sfilata in pista e della scalata verso il colle di Superga».

Chiacchierando con Marco Gios abbiamo scoperto che per lui il Motovelodromo di Torino ha un significato speciale.

«E’ vero – ci racconta – Mi sono laureato in architettura nel 2010 e il titolo della mia tesi era il seguente: “Il Centro Internazionale della Cultura della Bicicletta. La riqualificazione del Motovelodromo Fausto Coppi di Torino”».

Chiudiamo con una curiosità. I tubi con i quali sono state realizzate le dodici Gios Torino Gti per i soci del Club Italia sono firmati Columbus, azienda produttrice di tubi in acciaio di alta gamma fondata da Angelo Luigi Colombo. Nel dopoguerra Columbus collaborò con Maserati e Ferrari per la costruzione dei telai per le auto da corsa di Juan Manuel Fangio, Luigi Villoresi e Alberto Ascari. La conferma che il mondo dell’automobile e quello della bicicletta hanno più punti di contatto di quelli che si è normalmente portati a pensare.

Gios

Club Italia

Una Gios Torino speciale per il Club Italia

01.02.2023
3 min
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Molti appassionati di ciclismo sicuramente non conoscono il Club Italia in quanto strettamente legato al mondo dell’automobilismo. Grazie a Gios Torino abbiamo avuto l’opportunità di scoprire che cosa rappresenti questo club esclusivo e decisamente particolare. Il Club Italia è formalmente un’associazione sportivo-culturale nata nel 1987 su iniziativa di alcuni appassionati di automobilismo. Il loro obiettivo era, ed è tuttora, quello di promuovere l’immagine dell’automobile italiana in ogni suo aspetto: sportivo, tecnico, culturale e sociale. I membri del club ritengono infatti che l’automobile sia la massima espressione della creatività e genialità italiana e come tale vada esaltata, preservata e i suoi valori tramandati.

Per capire cosa possa legare il Club Italia ad un marchio di bici prestigioso come Gios Torino abbiamo deciso di farci raccontare qualcosa di più da Marco Gios, che insieme al padre Aldo guida brillantemente l’azienda di famiglia.

Questo è il modello Gti realizzato per il Club Italia
Questo è il modello Gti realizzato per il Club Italia
Partiamo da una domanda forse scontata. Cosa unisce le due ruote a pedali alle quattro ruote a motore?

E’ necessario fare una premessa. Il Club Italia non si limita a realizzare progetti finalizzati a promuovere l’immagine dell’automobile italiana in ogni suo aspetto. Ogni anno promuove iniziative esclusive riservate ai propri soci ed è qui che entriamo in ballo noi di Gios Torino.

Ci può spiegare meglio?

Un membro del Club Italia, grande fan di De Vlaeminck, è un nostro cliente, anzi sarebbe più corretto dire che è un membro della grande “famiglia Gios”. In occasione dell’edizione 2021 de L’Eroica ci ha presentato Stefano Macaluso, presidente del Club Italia. Chiaccherando con lui è nata l’idea di creare qualcosa di speciale per i soci del Club: una Gios Torino su misura, modello Gti, in edizione limitata e con una grafica dedicata. 

Complessivamente quanti modelli sono stati realizzati?

Esattamente 12, ciascuno con il suo numero di serie. In occasione della cena di Natale del Club Italia presso il Museo Casa Enzo Ferrari a Modena si è tenuto un vero e proprio sorteggio per abbinare a ciascun socio un numero di serie da 1 a 12. Tutte le biciclette saranno prossimamente consegnate ai soci con una cerimonia speciale che si dovrebbe svolgere presso il Motovelodromo di Torino

I numeri di serie dei dodici esemplari sono stati estratti durante la cena di Natale del Club Italia
I numeri di serie dei dodici esemplari sono stati estratti durante la cena di Natale del Club Italia
Ci può svelare qualcosa su questa bici “speciale”?

La Gti Club Italia nasce con l’intento di coniugare l’innovazione delle bici moderne con la tradizione della telaistica su misura. Questa è da sempre una caratteristica di Gios Torino a cui teniamo molto.

Proprio per questo il telaio scelto è il Gti, che con la sua tubazione Columbus Spirit ospita una forcella in carbonio da 1″-1/8. Il telaio però, a differenza di quello classico, è saldobrasato con congiunzioni per unire la combinazione di tubi e forcella con la tecnica di brasatura più antica. La congiunzione si offre anche come supporto ideale per le incisioni personalizzate “Club Italia”. La verniciatura del tutto inedita e esclusiva ne sottolinea il prodotto italiano.

Gios

“Via Bogino 1947”: la bici della storia per Gios

27.10.2022
3 min
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La storia è piena di sorprese, se non ci credete chiedete a Gios per conferma. Il famoso marchio di bici di Torino ha sempre creduto che l’anno della sua fondazione fosse il 1948. Qualche mese fa, invece, un loro affezionato cliente, Eugenio Cussotto, tramite una mail ha raccontato a Marco Gios di aver acquistato una bici Gios nel loro primo negozio di via Bogino a Torino nel 1947.

Gios via Bogino
Il modello “Via Bogino 1947” ha un colore diverso nella livrea, non più il “blu Gios” ma il “celeste Olmo”
Il modello “Via Bogino 1947” ha un colore diverso nella livrea, non più il “blu Gios” ma il “celeste Olmo”

Un evento da ricordare

In poche semplici righe di una mail Gios si è trovata più vecchia di un anno. Una storia che ha dell’incredibile e che di conseguenza va celebrata. E come farlo se non tramite una bicicletta dedicata?

E’ così che è nata la bici “Via Bogino 1947, che per l’occasione è stata prodotta in soli 20 esemplari. Il mezzo celebrativo ha debuttato a L’Eroica, a Gaiole in Chianti, riscuotendo un enorme successo. Una delle particolarità della bici “Via Bogino 1947” è sicuramente la colorazione, che differisce dal classico “blu Gios”. Si tratta infatti di una tonalità diversa di celeste (“celeste Olmo”) la stessa della prima bici acquistata proprio in via Bogino a Torino dal signor Eugenio Cussotto.

Specifiche tecniche

Le specifiche tecniche, a livello della livrea, della bici “Via Bogino 1947” richiamano quelle di epoche passate. Quel che colpisce è la bellezza del telaio realizzato con tubazioni Columbus Spirit e dalle spettacolari congiunzioni Richard Sachs. Le cromature, invece, richiamano quelle della bici usata da Italo Zilioli negli anni ‘60. Ci sono alcuni particolari “moderni” come il forcellino con innesto verticale.

Nello sterzo la congiunzione fatta da Richard Sachs è più alta rispetto a quelle classiche, questo permette di montare uno sterzo senza filetto. E subito attaccata una pipa ultra leggera, dando così alla bici un senso di maggiore compattezza. Si tratta di una bici dal design antico ma con prestazioni da prima della classe.

Gios

L’Eroica di Gios tra amici e importanti novità

12.10.2022
3 min
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Nella storia attuale di Gios, uno dei marchi che ha scritto alcune fra le pagine più belle del ciclismo italiano e non solo, sono due gli appuntamenti da segnare in agenda nel corso dell’anno: il “Raduno Gios” e L’Eroica. Nel primo caso parliamo di un evento riservato ai soli possessori di biciclette Gios che a maggio si ritrovano presso la sede dell’azienda a Volpiano, alle porte di Torino, e pedalano tutti insieme per celebrare il loro essere parte della grande “famiglia Gios”. Nel caso de L’Eroica ci troviamo invece di fronte ad una manifestazione che, meglio di qualunque altra al mondo, sa celebrare l’amore per la bicicletta. Per un fine settimana Gaiole in Chianti diventa infatti un luogo di cultura e storia con al centro una sola protagonista: la bicicletta d’epoca.

Marco Gios presenta la nuova “Via Bogino 1947”
Marco Gios presenta la nuova “Via Bogino 1947”

Sempre presente

Anche quest’anno Gios non ha voluto mancare a L’Eroica. Con quella del 2022 sono ben undici presenze consecutive. Marco Gios, che insieme al padre Aldo guida l’azienda di famiglia, ha voluto raccontare in prima persona le tante emozioni vissute a Gaiole in Chianti nel corso dell’ultima puntata de “Il Blu di famiglia”, l’appuntamento mensile su Facebook giunto alla sua trentacinquesima puntata.

«Per me e mio padre – racconta – è stato un weekend memorabile. L’Eroica rappresenta da sempre il momento più importante dell’anno insieme al nostro raduno di maggio. A Gaiole abbiamo l’opportunità di incontrare i nostri clienti e più in generale gli appassionati del marchio. Spesso sono loro a raccontarci degli aneddoti sulla storia della nostra azienda di cui non eravamo a conoscenza ed è una cosa davvero bella. Ognuno di loro, con i propri racconti, contribuisce a farci scoprire qualcosa di nuovo su di noi e il nostro passato.

«Confesso che sono tre giorni di fatica e tensione, ma alla sera della domenica, a manifestazione conclusa, ci sentiamo davvero soddisfatti e felici per aver incontrato tante persone che fanno parte della grande “famiglia Gios”».

Aldo Gios, a sinistra, parla con uno dei tanti appassionati del marchio
Aldo Gios, a sinistra, parla con uno dei tanti appassionati del marchio

La novità Via Bogino 1947

L’edizione di quest’anno de L’Eroica è stata per Gios l’occasione perfetta per presentare una novità che si richiama alle origini del brand torinese. Stiamo parlando del modello “Via Bogino 1947”, nato grazie ai racconti di Eugenio Cussotto, un “ragazzo” di 91 anni che ha fatto scoprire a Marco e Aldo Gios che la loro azienda esisteva già nel 1947.

Per celebrare questa straordinaria scoperta è stato realizzato un modello in edizione limitata (solo 20 pezzi) che a Gaiole in Chianti ha riscosso un enorme successo. Sono stati infatti tantissimi gli appassionati che si sono fermati al gazebo di Gios per ammirare la nuova “Via Bogino 1947”, colpiti dalla bellezza “pulita” del telaio realizzato con tubazioni Columbus Spirit e dalle spettacolari congiunzioni Richard Sachs. Ad attrarre maggiormente gli occhi degli appassionati è stato sicuramente il colore della bicicletta, diverso dal tradizionale blu Gios. La “Via Bogino 1947” esposta a Gaiole era infatti di colore “celeste Olmo”. Il motivo è ben spiegato. Nei suoi racconti, Eugenio Cussotto ha ricordato che la sua prima Gios, acquistata nel luglio del 1947 in via Bogino a Torino, era di colore “celeste Olmo”.

Concludiamo con un pensiero di Marco Gios riguardo la nuova bici e la sua particolare livrea: «Si tratta di una bici che esce dai nostri canoni tradizionali in materia di colore. La cosa all’inizio mi ha un poco spaventato, ma dopo il successo avuto a Gaiole sono davvero entusiasta. In fondo per noi non è poi nulla di nuovo. Quando decidiamo di cambiare colore lo facciamo per qualcosa di davvero unico e la storia che c’è dietro la “Via Bogino 1947” credo lo meritasse pienamente».

Gios

Gios festeggia i suoi primi 74 anni…più 1

08.06.2022
5 min
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Dopo due anni di assenza forzata a causa del Covid, Gios ha finalmente potuto riabbracciare la propria clientela con una nuova edizione del Raduno Gios Torino, svoltosi domenica 22 maggio. Si tratta di un evento nato nel 2013 e riservato ai possessori di una bicicletta Gios. 

Per farci raccontare qualcosa di più su quest’ultima edizione siamo andati a trovare Aldo e Marco Gios, rispettivamente seconda e terza generazione dell’azienda, presso la loro sede di Volpiano a pochi passi da Torino.

A sinistra Marco Gios, anima organizzativa dell’evento
A sinistra Marco Gios, anima organizzativa dell’evento
Marco, per prima cosa ci vorremmo togliere una curiosità. Come nasce il Raduno Gios Torino?

L’idea mi è venuta una decina di anni fa leggendo su un blog di un olandese che stava organizzando per la domenica successiva una pedalata aperta ai possessori di una bicicletta Gios. Dal momento che sono un appassionato di raduni riservati a chi possiede un maggiolino (Marco ne ha uno bellissimo, ndr.) ho pensato che sarebbe stato bello realizzare un raduno qui da noi a Volpiano sempre riservato ai possessori di una bicicletta Gios. Abbiamo iniziato nel 2013 e fin da subito è stato un successo che ci ha spinto ad andare avanti fino all’ultima edizione dello scorso 22 maggio.

Ci puoi raccontare qualcosa di più proprio di quest’ultima edizione del vostro Raduno?

E’ stato un vero successo. In assoluto l’edizione con il maggior numero di partecipanti e sopratutto con un numero di giovani in crescita rispetto al passato. Abbiamo complessivamente superato il numero di cento persone e oltre un terzo sono stati stranieri che sono venuti qui in Italia con la loro Gios, orgogliosi di sentirsi parte della nostra famiglia. Io e mio padre consideriamo infatti ogni nostro cliente non solo un amico, ma un vero e proprio membro della grande “famiglia Gios”. Abbiamo avuto olandesi, tedeschi, svizzeri e per la prima volta un brasiliano. Si chiama Daniel Ferreira e i suoi bisnonni avevano origini italiane. Ha conosciuto Gios grazie al padre che era un grande appassionato del nostro marchio. Ecco, Daniel è l’espressione perfetta di cosa voglia dire essere un possessore di una una nostra bicicletta: passione vera per il marchio Gios. Anche quest’anno abbiamo poi avuto l’onore di avere come nostro ospite Fons De Wolf che in sella ad una Gios ha colto tantissimi successi tra cui la Milano – Sanremo.

Primo da sinistra Aldo Gios, al centro Marco Gios, a destra Fons De Wolf
Primo da sinistra Aldo Gios, al centro Marco Gios, a destra Fons De Wolf
E’ vero che il Raduno ha avuto una piccola appendice anche il sabato?

Esatto. Anche quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere nel fine settimana il Giro d’Italia qui da noi a Torino. Sabato molti dei nostri clienti, soprattutto quelli stranieri, si sono recati in bicicletta ad assistere alla tappa che da Santena portava a Torino con il doppio passaggio sulla salita di Superga e il Colle della Maddalena. La domenica invece ci siamo trovati tutti davanti alla nostra sede di Volpiano e da lì siamo partiti per un giro di poco superiore ai 50 chilometri. A circa metà percorso ci siamo fermati per una sosta-merenda presso il castello di Agliè dove abbiamo fatto una foto di gruppo. Guardando poi con calma la foto e soprattutto il video che abbiamo realizzato per l’occasione mi sono accorto di quanti eravamo. Davvero tanti.

Dicevi del Giro. Anche la domenica avete avuto modo di vivere ancora l’atmosfera della corsa rosa…

Dopo la sosta al castello di Agliè ci siamo spostati di un paio di chilometri ed abbiamo assistito al passaggio del gruppo appena partito da Rivarolo Canavese in direzione Cogne. E’ stato bellissimo vedere quanti eravamo a bordo strada ciascuno con la propria divisa Gios. Molti indossavano la maglia della mitica Brooklyn, una squadra che ha fatto la storia del ciclismo. Tornati a Volpiano abbiamo infine festeggiato tutti insieme con una simpatica lotteria e soprattutto con un bel pranzo.

Passato qualche giorno, che ricordi hai ancora dentro di te?

Sono tantissimi. Il primo che mi viene in mente è il sorriso di mio padre quando siamo arrivati alla nostra sede di Volpiano. Era davvero felice. Poi la disponibilità di Fons De Wolf, un vero amico ed infine la soddisfazione di tutti i presenti che, ciascuno a modo loro, ha saputo interpretare al meglio lo spirito del nostro Raduno. Possedere una Gios non vuol dire possedere solo una bici. Significa vivere in prima persona un’esperienza unica.

Dopo lo stop causato dal Covid, il 22 maggio è tornato l’evento “Raduno Gios Torino”
Dopo lo stop causato dal Covid, il 22 maggio è tornato l’evento “Raduno Gios Torino”
Chiudiamo la nostra chiacchierata con una curiosità. Sulla locandina era scritto “Opera di famiglia da 74 anni…+1”. Cosa significa?

Fino ad oggi eravamo convinti che il marchio Gios fosse nato nel 1948, esattamente 74 anni fa. Qualche settimana fa abbiamo però ricevuto una mail da Eugenio Cussotto, un signore di 91 anni che ci ha raccontato che il 7 luglio del 1947, nel giorno esatto in cui si era diplomato in ragioneria, si recò con lo zio in via Bogino a Torino ad acquistare una bicicletta Gios. In via Bogino si trovava effettivamente la nostra prima sede. Noi non abbiamo documenti dell’epoca che ci dicano esattamente quando sia stata fondata la nostra azienda. Eravamo tutti convinti che l’anno fosse il 1948, la mail di Eugenio Cussotto ci ha aperto una porta sconosciuta sul nostro passato. Abbiamo deciso di approfondirla proprio con lui… e presto ve la racconteremo nel “Blu di famiglia”, l’appuntamento mensile sulla nostra pagina facebook.

Gios