Storia di Gerben Kuypers, corridore, studente, lavoratore

07.02.2023
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Questa è una storia che il travolgente mondiale messo in scena da Van der Poel e Van Aert rischiava di trascinare via assieme alla poesia che contiene. E’ la storia di Gerben Kuypers, corridore belga classe 2000 che in pochi giorni ha visto esauditi tutti i suoi sogni di corridore. Ha partecipato al mondiale accanto a Van Aert (come elite senza contratto) e ha firmato il contratto da professionista con la Intermarché-Circus-Wanty. Passaggi che fino a poco tempo prima gli sarebbero sembrati impensabili, mentre è assai probabile che al di fuori dei confini fiamminghi, nessuno sappia di chi stiamo parlando.

«Ma non vengo fuori completamente dal nulla – sorride – anche se per il mondo esterno può sembrare così. Nelle categorie giovanili ho sempre ottenuto risultati decenti. Nel 2022 sono arrivato 9° al mondiale di cross mentre da junior sono stato 7°. Un po’ di talento l’ho sempre avuto, solo che il mio potenziale sta venendo fuori tutto in una volta. E ottengo risultati che non mi sarei mai aspettato da me stesso».

A gennaio Kuypers ha conquistato la maglia di campione belga degli elite senza contratto
A gennaio Kuypers ha conquistato la maglia di campione belga degli elite senza contratto

Laurea triennale

Fino a poco tempo fa, Gerben Kuypers rientrava nella schiera di quelli con la testa dura, che corrono e intanto studiano e si trovano un lavoro, avendo forse intuito che con la bici non diventeranno mai ricchi.

«Nel mio team – racconta – il Proximus-Alphamotorhomes-Doltcini, corro letteralmente per maglia e pantaloncini. Mia madre e mio padre hanno dovuto comprarmi delle biciclette, ma due non bastano quando si corre nel fango. Nel frattempo ho lavorato nell’ufficio tecnico di Ter Beke a Veurne, un’azienda che produce salumi per Delhaize. Avevo iniziato alla fine di aprile. Prima lavoravo di giorno, dall’estate ho iniziato con i turni. La mattina dalle 5 alle 13 oppure il pomeriggio dalle 12,30 alle 20,30. In famiglia è sempre stato chiaro che ottenere una laurea sarebbe stato fondamentale e così ho preso la triennale in elettromeccanica. Questo forse ha rallentato la mia carriera agonistica, ma ne sono orgoglioso. Come del fatto che volessi un lavoro.

«L’anno scorso vivevo già con la mia ragazza Justine. Lei pagava tutti i conti, mentre io non potevo contribuire con niente. Ho vissuto dei suoi risparmi e non era più sostenibile. Lei invece si sentiva persino in colpa perché per lavorare non potevo più allenarmi a tempo pieno. Le sarò eternamente grato».

Kuypers vive con la compagna Justine che per quasi un anno lo ha mantenuto col suo lavoro (foto Instagram)
Kuypers vive con la compagna Justine che per quasi un anno lo ha mantenuto col suo lavoro (foto Instagram)

Miglioramenti all’improvviso

Poi di colpo una svolta. Il tempo di mettersi a fare le cose sul serio e le sue prestazioni sono migliorate. E a quel punto, accanto agli occhi delle squadre di cross, sono arrivati quelli delle WorldTour.

«Ho notato per la prima volta dei miglioramenti – dice – la scorsa estate su strada, al Giro di Liegi. Un compagno di squadra era in maglia di leader e a me spesso toccava tirare. Una volta sono riuscito a lavorare per 40 chilometri in pianura e poi in salita ho recuperato gli scalatori. In gruppo se ne sono accorti e si sono messi a chiedermi quanto fossi forte e se avessi mal di gambe, ma io stavo benissimo. E piano piano quello stesso livello è arrivato anche nel cross. Da qui l’interesse per farmi passare professionista. Anche se quando la sveglia suonava alle quattro del mattino, sembrava tutto molto lontano.

«Mi sono sempre allenato, ma non nel modo in cui si allenerebbe un professionista. La mattina andavo al lavoro in bicicletta, che era a 16 chilometri. E la sera facevo altre altre 2-3 ore con lo zaino del lavoro sulle spalle. Al punto che quando facevo uno sprint in salita, sentivo sempre il cucchiaio dello yogurt tintinnare nella scatola dei panini».

Ai mondiali di Hoogerheide, Kuypers ha conquistato il sesto posto (photonews)
Ai mondiali di Hoogerheide, Kuypers ha conquistato il sesto posto (photonews)

Mito Van Aert

Così a dicembre, Gerben Kuypers ha lasciato il lavoro, prendendo un’aspettativa non retribuita. L’azienda gli ha proposto di salvare il salario se avesse lavorato fra Natale e Capodanno, ma essendo nel pieno della stagione del cross, il belga ha dovuto dire di no. E così si è ritrovato in nazionale accanto a Van Aert.

«Questo per me è irreale. Quando ero in nazionale da junior e U23, la sera a cena guardavo con occhi spalancati la grande tavolata dei professionisti e Wout era già lì. Compio gli anni il primo febbraio e per il mio 18° compleanno la Federazione mi aveva regalato una torta ai mondiali. Quando facemmo la foto, la pubblicai su Instagram e la sera vidi che Van Aert era piaciuta. Pensai fosse incredibile che Wout van Aert fosse andato sulla mia pagina Instagram e avesse apprezzato quella foto. Ho ancora lo screenshot di quel cuore sul mio telefono.

«Invece più di recente, dopo la mia vittoria nel cross di Essen, sono andato in ritiro in Spagna e in cima a una salita ho incontrato proprio Wout. Me ne stavo in disparte, invece lui si è avvicinato per fare due chiacchiere e congratularsi per la vittoria Essen. Mi ha chiesto anche se avessi un contratto e questo mi dimostra che è un grande corridore e una brava persona. Ho subito dovuto pubblicarlo nel gruppo Whatsapp di famiglia: “Indovinate chi si è congratulato con me per l’allenamento oggi?”».

Questa la foto con la torta per i 18 anni, piaciuta a Van Aert su Instagram
Questa la foto con la torta per i 18 anni, piaciuta a Van Aert su Instagram

WorldTour dal 1° marzo

Gerben Kuypers sarà professionista con la Intermarché-Wanty a partire dal primo marzo, integrato nel gruppo del cross, ma con un bel calendario su strada. Perché la storia fosse perfetta, sarebbe dovuto finire alla Jumbo Visma, ma forse sarebbe stato poco credibile.

Ai mondiali di Hoogerheide è arrivato 6° a 54″ da Van der Poel e dal suo capitano. Non ha potuto aiutarlo granché. Non è stata mica colpa sua se quei due diavoli là davanti sono partiti come aerei da caccia e nessuno li ha più visti…