Prologo, come nascono i modelli dei campioni

25.01.2021
4 min
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Continuiamo il nostro viaggio fra le aziende che producono selle. Questa volta abbiamo parlato con Salvatore Truglio, General Manager di Prologo, un marchio che vanta collaborazioni con numerose squadre professionistiche, fra le quali spiccano: UAE Team Emirates, Astana, Bahrain Victorious, Groupama Fdj, EF Education-Nippo, Total Direct Energie e tante altre.

Il lavoro di Prologo

Collaborare con tante squadre vuol dire gestire le richieste di tanti corridori e trovare la sella giusta per ognuno.
«I team che collaborano con noi da tempo conoscono le nostre selle – inizia a spiegarci Salvatore Truglio – e sanno che abbiamo una gamma ampia». Ma come si fa a stabilire quale sella è più adatta a ciascun atleta?

«Il lavoro comincia dai training camp in cui verifichiamo le necessità degli atleti. Iniziamo con una piccola intervista per capire le loro esigenze. Il secondo step è il test con il nostro sistema di fitting MYOWN, infine si posiziona la sella in maniera corretta con l’aiuto dei meccanici prima della prova su strada».

Sella Prologo Total Direct Energie
Sella Prologo alla Total Direct Energie
Sella Prologo Total Direct Energie
Sella Prologo anche per la Total Direct Energie di Niccolò Bonifazio

Quattro passaggi chiave

Ricordiamo che il sistema MYOWN si basa su quattro step. Il primo è acquisire i dati dell’atleta, per determinare il tipo di utilizzatore. Poi si procede con la misurazione della distanza fra le ossa ischiatiche. Quindi si passa a misurare il livello di flessibilità dell’atleta. Infine viene calcolato il BMI (Body Mass Index) sulla base dell’altezza e del peso in modo da capire quale sia il livello di pressione sulla sella.

“Su misura” in casi speciali

La domanda che facciamo ogni volta è se ci sono corridori che richiedono una sella “su misura”.
«Il 99% degli atleti che seguiamo utilizza una sella standard – ci dice Salvatore Truglio – che è presente nella nostra gamma».

Le cause che possono portare alla realizzazione di una sella customizzata sono diverse: «I pochi casi in cui facciamo delle modifiche è perché il corridore ha dei particolari problemi fisici, esigenze di perfomance, oppure perché bisogna ovviare a misure di telaio che richiedono particolari settaggi».

Questo conferma che per spingere correttamente in bicicletta non è solo la sella che deve essere adatta alle caratteristiche dell’utilizzatore, ma è l’insieme dei componenti che deve essere misurato e perfezionato.

Prologo Total Direct Energie
Fra le squadre che collaborano con Prologo c’è la Total Direct Energie
Prologo Total Direct Eenergie
Fra le squadre che collaborano con Prologo c’è la Total Direct Energie

Prestazioni nel tempo

Come abbiamo detto la gamma di Prologo è ampia. Ma quali sono i modelli più apprezzati dai professionisti?
«La parte del leone la fanno la Dimension e la Scratch M5, che sono molto apprezzate e utilizzate sia per la loro ergonomia, che per le prestazioni del prodotto oltre per la capacità di migliorare il comfort eliminando picchi di pressioni e dolori vari».

Alla luce di questo quali devono essere le qualità di una sella di alta gamma? «Deve garantire performance per molti chilometri, deve essere leggera al punto giusto e confortevole – ci tiene a sottolineare Truglio – per un professionista è importantissimo tenere la stessa sella durante la stagione, senza doverla cambiare perché si è consumata o sfondata».

Tanta ricerca

Prologo è un marchio noto per investire molto in Ricerca e Sviluppo, creando prodotti altamente tecnologi, infatti si avvale di diverse fonti di collaborazioni.
«Abbiamo tre canali che usiamo per Ricerca e Sviluppo. Il primo è il laboratorio interno, poi abbiamo un pool di 33 persone fra ingegneri e quality control e altre figure professionali in produzione, infine collaborazioni con il Politecnico di Milano e recentemente anche con l’Università di Pisa».

Questo modo di fare azienda e ricerca porta diversi vantaggi, ma soprattutto uno: «Lavorare con più canali ci ha permesso di avere delle contaminazioni anche da settori esterni al ciclismo. Ad esempio, il CPC che usiamo su alcuni prodotti deriva dal mondo della Formula 1 oltre che dal campo militare».

EF Selle
Anche la EF utilizza Prologo. Si nota la sella di Bettiol con il leone delle Fiandre
EF Selle
Anche la EF utilizza Prologo. Si nota la sella di Bettiol con il leone delle Fiandre

Due linee

In questo modo Prologo è riuscita a sviluppare due grandi famiglie di selle.

«La nostra gamma può essere divisa in due grandi linee – ci spiega ancora Salvatore Truglio – una è più performante, con materiali speciali per garantire leggerezza, maggior resistenza alle sollecitazioni. L’altra linea di prodotti la definirei Lifestyle, rivolta all’amatore che vuole godersi le uscite in bici privilegiando il comfort ma attenta ad avere prodotti curati e di qualità».

Van der Poel con sella

Serve ancora la sella su misura? Parla Selle Italia

22.01.2021
4 min
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E’ uno dei pochi punti di contatto fra il ciclista e la bicicletta ed è un componente ad alta soggettività. Proprio per questo motivo in passato era facile trovare dei professionisti con selle personalizzate. Ma nel ciclismo moderno c’è ancora spazio per il su misura? Ne abbiamo parlato con Mirco Porta, Sports Marketing & Product Manager di Selle Italia.

Gamma molto ampia

E’ indubbio che l’evoluzione dei materiali, dei processi produttivi e del bike fitting abbiano portato a sviluppare una gamma di prodotti molto più ampia rispetto al passato.
«L’ampiezza e la varietà della gamma è talmente grande che il 99% dei nostri atleti non richiede alcuna modifica rispetto ai prodotti standard – esordisce Mirco Porta – negli ultimi tre anni abbiamo avuto solo due corridori che hanno richiesto una sella customizzata».

SLR Pro Team
La sella SLR Boost Pro Team Kit Carbonio Superflow (Credits @annalisadurighello)
SLR Pro Team
La sella SLR Boost Pro Team Kit Carbonio Superflow (Credits @annalisadurighello)

Parlare per capire

Ma quali sono i motivi che portano un professionista a richiedere delle modifiche? «Si tratta di atleti che usavano altri marchi e soffrivano da anni di qualche problema. Una volta che sono passati a Selle Italia ci hanno chiesto di trovare una soluzione».

E qui entrano in gioco diverse figure professionali: «Vengono coinvolti i medici, il bike fitting e soprattutto bisogna parlare con il corridore e capire quale sia la fonte del problema. Una volta fatto questo lavoro si passa al laboratorio dove procediamo con le modifiche da apportare».

Selle Italia Watt
La Watt è la sella sviluppata insieme a Patrick Lange
Selle Italia Watt
La Watt è la sella sviluppata insieme a Patrick Lange

Possibili sviluppi

La grande attenzione alle necessità dell’atleta ha dato ottimi risultati. Una domanda che abbiamo posto a Mirco Porta è se queste indicazioni abbiano portato allo sviluppo di qualche prodotto nuovo.
«Per quanto riguarda la strada non direi, perché abbiamo una gamma molto ampia che riesce soddisfare tutte le necessità e i pochi casi di customizzazione erano legati a problemi personali. Invece nel triathlon dove non avevamo una grande gamma, la collaborazione con Patrick Lange ci ha permesso di sviluppare la nuova sella Watt».

Le selle corte

E proprio dal triathlon arrivano le selle corte, una tendenza che sta prendendo piede anche nella bici da strada. Ma come è stata accolta la sella corta dai professionisti?
«I corridori più esperti sono diffidenti – ci spiega Mirco Porta – anche perché molti sono cresciuti con le nostre selle, tipo la Flite o la SLR, e si trovano talmente bene che non vogliono cambiare. Noi non costringiamo mai l’atleta a usare una sella piuttosto che un’altra, però spieghiamo che l’accorciamento è solo nella punta e l’area di seduta non cambia».

Selle Italia Flite Boost
La Flite Boost è un la versione corta di un must di Selle Italia
Selle Italia Flite boost
La Flite Boost è un la versione corta di un must di Selle Italia

Vantaggi?

Ma quali sono i vantaggi di una sella corta?
«Per prima cosa è più compatta e permette di risparmiare peso. La punta della sella non serve, non è fatta per sedersi sopra, la parte importante è la zona di seduta – precisa Porta – una sella lunga permette all’atleta di muoversi maggiormente e paradossalmente può non essere posizionata correttamente. Con una sella corta c’è meno possibilità di muoversi e questo costringe l’utilizzatore a cercare la posizione giusta, quindi a sedersi nel punto più corretto. In pratica si avvia un processo virtuoso».

Non serve solo la sella

In sostanza la sella corta spinge il ciclista a cercare la posizione migliore, quindi a rivolgersi all’assistenza di un bike fitting, dove verranno consigliati tutta una serie di componenti più adatti alle caratteristiche del corridore.
«E’ per questo che Selle Italia ha creato il sistema ID Match, perché crediamo che per pedalare in maniera corretta non serve solo la sella giusta, ma anche le pedivelle, il reggisella, il telaio e tutta una serie di variabili che devono essere messe a punto».