Belgian Cycling Factory rilancia e investe in Eddy Merckx Bikes

31.01.2024
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KORTRIJK (Belgio) – Velofollies è l’expo di riferimento per i consumatori e gli appassionati di bici del Benelux, ma anche della Francia del Nord e della Germania. L’evento è anche una sorta di treno che porta un messaggio importante, ovvero il rilancio di Eddy Merckx Bikes. Il brand è nel roster della Belgian Cycling Factory (nel portofolio dell’azienda belga spicca Ridley).

Abbiamo scambiato alcune battute con Stefan Aerts, brand manager e fratello di Jochim Aerts (CEO di Belgian Cycling Factory).

Le aziende della Bike Valley, che tocca anche il mondo hi-tech
Le aziende della Bike Valley, che tocca anche il mondo hi-tech
Da quando Eddy Merckx Bikes è nell’orbita di Belgian Cycling Factory?

L’acquisizione risale al 2017 e la volontà iniziale era quella di rilanciare il brand fin da subito. Avevamo iniziato a fare operazioni ed investimenti importanti, vedi ad esempio la collaborazione con il Team AG2R-La Mondiale, all’epoca nel roster c’era Romain Bardet che battagliava costantemente per il podio al Tour de France e quella era il primo tassello di un puzzle. Poi c’è stato il Covid e abbiamo avuto la necessità di fermare tutto il programma di ricerca, sviluppo e gli investimenti. E’ arrivato il momento per rilanciare il marchio, ma bisogna farlo nel modo giusto.

Stefan Aerts all’expo di Velofollies
Stefan Aerts all’expo di Velofollies
In un momento dove il mercato delle bici è stagnante?

Stiamo costruendo un percorso, passo dopo passo o, per meglio dire, pedalata dopo pedalata. Non c’è la necessità di far esplodere il brand Eddy Merckx Bikes in pochissimo tempo. C’è una strategia ben calibrata che tiene conto della parte finanziaria, dell’heritage del marchio e delle diverse categorie di prodotto e di utenza dove puntiamo a creare un interesse importante.

Ad esempio?

Punteremo forte sul mercato americano e su quelle giapponese, dove abbiamo già delle quote non secondarie, senza dimenticare l’Europa. Nel Continente sappiamo che la concorrenza è fortissima, ma è pur vero che c’è un ritorno di interesse per le bici in acciaio, in titanio e per il gravel. Con Eddy Merckx puntiamo ad avere prodotti di questo segmento, quello delle leghe metalliche. E’ una nicchia, ma è importante esserci.

Anche per differenziare l’offerta proposta da Ridley?

E’ proprio così, ma le bici Eddy Merckx avranno un’identità precisa. Ma a prescindere da questo, prosegue anche per il 2024 la collaborazione con il Team Vlaanderen-Baloise, al quale forniamo l’ultima versione della 525.

Tornando all’acquisizione e a questa fase di rilancio, si può dire che Belgian Cycling Factory ha salvato il marchio Eddy Merckx?

Quando Eddy Merckx Bikes è entrata in Belgian aveva una produzione annua di 400/500 biciclette. Un numero troppo basso con le dinamiche attuali e i volumi di questo mercato. Quindi, da un lato è corretto, in parte la stessa acquisizione è il tassello di una strategia. Belgian Cycling Factory non deve dipendere solo da Ridley ed il gruppo deve essere in grado di offrire biciclette diverse, per tipologie di ciclisti differenti.

La 525 in dotazione al Team Vlaanderen-Baloise
La 525 in dotazione al Team Vlaanderen-Baloise
E’ lecito pensare ad una condivisione di soluzioni e tecnologie?

Le biciclette hanno gli stessi reparti di ricerca e sviluppo, soluzioni tecnologiche traslate da una parte all’altra e risorse, ma come detto in precedenza il focus di Eddy Merckx è differente. Non puntiamo ad avere i medesimi risultati e numeri di Ridley. Potrà esserci un maggiore visione gravel e endurance. Valuteremo man mano, entrando ufficialmente anche nel settore e-bike.

Avete stimato un periodo entro cui potrete considerare completata la fase di rilancio?

Non esiste una risposta precisa. Siamo testimoni di un mercato poco brillante, eppure il trimestre Settembre/Novembre 2023 è stato uno dei migliori di sempre. Quello che ci ha colpito è il numero di bici customizzate, che in quel periodo ha coperto oltre il 70% delle vendite.

Verniciatura fatta in casa, anche custom
Verniciatura fatta in casa, anche custom
Cosa vuol dire?

Significa che la nostra flessibilità di produzione è un vantaggio che dobbiamo sfruttare anche per le bici Eddy Merckx. Siamo in grado di produrre bici customizzate e la personalizzazione di verniciatura e montaggio fatti in casa sono un tassello che gioca a nostro favore.

Ti vedremo anche in Italia come ambasciatore?

Certo, ci vediamo da metà febbraio in avanti, per diversi giorni e non solo come responsabile di Eddy Merckx Bikes, ma anche per visitare qualche artigiano italiano che produce le bici in acciaio tanto apprezzate nel mondo.

Il Belgio, cuore pulsante della bici in tutte le sue forme

01.04.2023
6 min
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Se in Belgio la bicicletta è una religione, è pur vero che dietro la parte più passionale di questo sport si cela un’industria che offre lavoro, opportunità e sviluppa tecnologia.

La stragrande maggioranza dei progetti prendono forma nella Bike Valley di Paal, dove ha sede la Belgian Cycling Factory e dove un pool di aziende di provenienze differenti investono e creano.

Le aziende della Bike Valley, che tocca anche il mondo hi-tech
Le aziende della Bike Valley, che tocca anche il mondo hi-tech

Ridley punta dell’iceberg

Belgian Cycling Factory, ovvero il gruppo belga che parla la lingua della bicicletta e trova nella bici il suo core business. Il marchio più conosciuto, all’interno di questa grande famiglia è rappresentato da Ridley, ma ci sono anche brand come Eddy Merckx e 4ZA, Corsa e RES, quest’ultimo dedicato alla mobilità e-bike e urbana. Ma ci sono anche BCF, azienda di abbigliamento tecnico e non in ultimo il Wind Tunnel Bike Valley (foto Wim Mostmans in apertura), ovvero l’unica galleria del vento “low speed” sviluppata in maniera specifica per la bicicletta.

Jochim Aerts è il CEO e proprietario di Belgian Cycling Factory
Jochim Aerts è il CEO e proprietario di Belgian Cycling Factory

La più grande azienda familiare del mondo della bici

Belgian Cycling Factory prende vita nel 1997 e nell’era post Covid trova uno dei momenti di maggiore espansione. Da 100 dipendenti, passa a circa 130 (ma è tutt’ora in crescita) alla fine del 2022 e mantiene il quartier generale proprio in Belgio a Paal.

I frame kit vengono prodotti in Asia, ma c’è un ritorno alla produzione europea, grazie all’apertura (non di proprietà) di una fabbrica in Portogallo. L’ingegnerizzazione e la verniciatura però sono fatte totalmente in Belgio, con un dislocamento in Moldavia per la verniciatura. La parola ad Jochim Aerts, che ne è il CEO e il proprietario.

Jochim Aerts, CEO e fondatore

«Nell’era post Covid – racconta ancora Jochim Aerts – la Bike Valley e con lei la Belgian Cycling Factory sono state sottoposte ad una grande fase di innovazione. Dalle strutture, fino ad arrivare ai concept tecnologici che riguardano tutta la produzione, fino ad arrivare alle nostre ambizioni. Ci siamo ampliati e oggi, grazie ai due moderni building e una superficie produttiva di 17.000 metri quadri, siamo strutturati in modo adeguato.

«Quello che vogliamo fare è proporci come una vera e propria alternativa ai brand americani di riferimento e anche il ritorno di una produzione europea conferma questo intento. E poi siamo un gruppo che viene gestito in toto da una famiglia. Non è facile, ma questo fattore diventa un vantaggio nel momento in cui è necessario prendere delle decisioni ed è fondamentale farlo in tempi molto stretti.

«Prima dell’epoca Covid uscivano dalla fabbrica tra le 20.000 e 25.000 biciclette all’anno. In questo momento siamo intorno alle 30.000, ma l’obiettivo è di arrivare a 60.000. Qui in Belgio ad oggi siamo in grado di montare da zero 50 biciclette ogni ora. Non è un traguardo impossibile – continua Aerts – e fa parte di un processo di rinnovamento che coinvolge tutta la Belgian Cycling Factory. Abbiamo le capacità di farlo e di crescere ancora».

Daan Teugels, responsabile della galleria del vento e del progetto aerodinamica
Daan Teugels, responsabile della galleria del vento e del progetto aerodinamica

La prima galleria del vento per la bici

«Il know-how sul quale possiamo contare oggi – prosegue Jochim Aerts – non è comune. Lo dimostra la capacità di vendita e di personalizzazione, grazie ad un verniciatura interna all’azienda, un reparto che è in grado di affrontare anche un processo di customizzazione sempre più richiesto dalla clientela. Lo dimostra la galleria del vento che abbiamo creato, il primo completamente focalizzato sulla bicicletta e utilizzato anche da brand esterni alla Belgian Cycling Factory e che arrivano da oltreoceano. Pensando alle aziende che qui cercano delle risposte a me piace sempre dire: quello che tu puoi fare a casa tua, noi qui lo possiamo fare meglio».