Remco Evenepoel Specialized

Leve freni “chiuse”, cosa dice Specialized?

12.12.2020
3 min
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Specialized ancora sugli scudi. Nel corso di questa stagione abbiamo visto che ci sono delle nuove tendenze tecniche che si stanno facendo strada fra i professionisti, dai pneumatici tubeless, alle pedivelle più corte fino alla posizione diversa delle leve dei freni. Proprio su quest’ultimo aspetto sono venuti fuori dei risultati interessanti fatti dai tecnici di Specialized.

Stile “gravel” per Nizzolo

In occasione della vittoria di Giacomo Nizzolo al campionato italiano, avevamo avuto modo di notare, e di chiedere direttamente al corridore, che anche lui usasse chiudere gli appoggi delle leve dei freni verso l’interno. Nizzolo ci rispose che aveva un manubrio con la parte inferiore più larga e la parte superiore più stretta, stile “gravel”. Per rimanere più aerodinamico quando era in posizione con le mani sugli appoggi e allo stesso tempo il manubrio più largo in presa bassa gli permetteva di avere più leva in volata o nei rilanci.

Giacomo Nizzolo con il manubrio stile “gravel”
Giacomo Nizzolo usa un manubrio che potremo definire stile “gravel”

Specialized ha fatto dei test

In occasione del primo raduno della Bora-Hansgrohe abbiamo notato che un corridore ha montato le leve dei freni allo stesso modo. Si tratta del giovane Jardi Meeus campione belga under 23, che quest’anno sarà compagno di squadra di Sagan. Al primo raduno in cui si prova il nuovo materiale e si fanno le posizioni sulle nuove bici, ha chiesto ai tecnici di Specialized se questa posizione delle leve porta a dei vantaggi effettivi. Ricordiamo che Specialized è proprietaria di Retul, azienda specializzata nella biomeccanica per il ciclismo e che vanta fra le tecnologie più avanzate in questo ambito.

I vantaggi ci sono

Ritornando alle leve di Jordi Meeus, sono stati fatti tutti i test necessari. Il risultato è stato che questa soluzione porta diversi vantaggi. Il primo è aerodinamico, nel senso che gli appoggi per le mani diventano come due mini appendici. Per estremizzare potremo dire che funzionerebbero un po’ come gli Spinaci di Cinelli. Inoltre, avere gli appoggi chiusi permette di montare un manubrio più largo che porta altri vantaggi in termini di migliore respirazione e di migliore effetto leva in presa bassa nei rilanci o nelle volate.

L’appoggio della leva del freno di Jordi Meeus
L’appoggio della leva del freno di Jordi Meeus , corridore belga della Bora Hansgrohe

Cosa farebbe Boonen?

I tecnici Specialized ci fanno l’esempio di un grande campione del ciclismo: Tom Boonen, che aveva un manubrio largo 40 centimetri, che per lui era stretto. Lo faceva per avere il migliore impatto aerodinamico. Oggi se adottasse questa soluzione delle leve chiuse potrebbe montare un manubrio da 42 centimetri e respirare meglio, soprattutto in salita, avere più leva in volata ed essere ugualmente aerodinamico in pianura.

Jan Willem van-Ship con le sue leve freno molto chiuse
Jan Willem van-Ship in azione con gli appoggi delle leve dei freni molto chiusi

Ma chi è stato il primo?

A molti leggendo l’articolo sarà venuto in mente che c’è un altro fenomeno che usa questa posizione delle leve: Remco Evenepoel, anche lui corridore che pedala su bici Specialized. Per molti è lui il primo ad aver usato questa soluzione. Ma indagando un po’, siamo risaliti ai corridori della Roompot-Charles una professional olandese, che purtroppo ha chiuso, ed in particolare a Jan Williem van-Ship. Questo ragazzone olandese che è stato anche campione del mondo della corsa a punti in pista, è stato forse il primo ad usare le leve freno chiuse. Evidentemente la sua attitudine alla pista lo porta a ricercare la migliore posizione aerodinamica in senso assoluto. Vedremo se questa soluzione diventerà la normalità fra qualche stagione.