Terme, vino e cicloturismo. Ci pensa Saturnia Bike

16.03.2022
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Il binomio fra Saturnia e le terme è consolidato in tutta Italia e ormai conosciuto da tantissimo tempo all’estero. Dal 2019 però in Maremma si è aggiunto anche un altro sostantivo ad allargare le proposte per il fruitore finale. Il ciclismo. O cicloturismo se preferite. Già perché nonostante la Toscana abbia una forte vocazione ciclistica, in quella fetta di regione non c’erano tante associazioni che unissero tour pedalati al resto delle attività produttive.

A colmare questo gap (giusto per restare in tema ciclistico) ha pensato Saturnia Bike, una piattaforma di nuova generazione la cui amministratrice è Karin Bernardi, ex atleta, maestra di sci ed esperta di sport invernali. A curare invece gli aspetti un po’ più tecnici c’è Andrea Gurayev (nativo di Manciano ed ex pro’ nei primi anni 2000) nel ruolo di supervisore dei brand e dello sviluppo aziendale. Ed è con lui che abbiamo approfondito la conoscenza della sua società.

Una salita in memoria di Pantani

Prima però vi diamo uno spunto per accendere la luce su Saturnia Bike, promotrice di un evento del 9 settembre 2020. Terza frazione della Tirreno-Adriatico, quasi 220 chilometri da Follonica a Saturnia. Nel finale di gara si affronta per due volte Poggio Murella. Una salita del paese (che termina con uno strappo durissimo) che viene inaugurata ufficialmente solo la mattina della tappa. E’ il cosiddetto Muro del Pirata, in onore di Marco Pantani che proprio nella località termale aveva passato un periodo di riabilitazione dopo un incidente, finendo per innamorarsi della zona tanto da prenderci casa. E che proprio su quelle rampe testava il suo recupero e la sua condizione.

Andrea come potremmo definire meglio Saturnia Bike?

E’ una squadra di persone che fa da collante tra le grandi aziende e i clienti finali, specialmente quelli di Federterme e Terme di Saturnia. Siamo nati perché viviamo in un territorio che si presta soprattutto all’eno-cicloturismo visto che siamo affiancati del Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano DOCG. Tra l’altro in questo momento stiamo facendo operazioni anche con l’Ornellaia (vino rosso DOC Superiore di Bolgheri) e Sagrantino (vino rosso DOCG umbro) creando un corridoio per il mondo gravel in quelle zone.

Come gestite i tour in bicicletta?

Pensiamo a tutto noi, a seconda delle prenotazioni e delle richieste. Troviamo le sistemazioni più adatte fra le strutture ricettive con cui lavoriamo. Casali, hotel con terme o agriturismi. Abbiamo guide cicloturistiche che portano in giro i clienti con itinerari già caricati sui computerini. E naturalmente facciamo fermate di degustazione nelle cantine nostre partner. Ne contiamo ben 218, di cui 23 sono dotate di batteria di riserva per le bici elettriche. Anzi, a tal proposito posso anticipare che Federterme e il Consorzio del Morellino hanno fatto un investimento importante. In alcune di queste cantine verranno installate colonnine per la ricarica delle e-bike in modo che tutti ne potranno usufruire.

Il vostro parco bici com’è costituito?

Abbiamo una flotta di oltre 100 bici, tra elettriche e muscolari. Tutti mezzi della BMC con cambio Shimano, comprese le gravel. Poi abbiamo altra attrezzatura, come caschi, occhiali, scarpe, copertoncini e computer, da prestare al cliente. I nostri fornitori sono Oakley, Vittoria e Garmin. Abbiamo cinque marchi che formano la formula uno del ciclismo. E naturalmente chi pedala con noi sa è contento perché trova qualità dei materiali.

I vostri tour invece come sono?

Per tutti i tipi di pedalatori. In media comunque li pensiamo, sia in gruppo sia per chi vuole farli in autonomia, sempre tra i 40 e i 60 chilometri. Un po’ perché ci sono tante attività produttive da visitare. Un po’ perché abbiamo bellissimi borghi e paesi che meritano di essere visitati con più calma. E un po’ perché qui è tutto un mangia e bevi. Salite e discese. E la fatica si fa sentire anche in pochi chilometri.

Come mai avete deciso di intraprendere questa attività?

Lo dico onestamente e da persona autoctona malgrado il mio cognome tradisca altre origini. La Maremma è bellissima, ma c’era poco da fare in alternativa a terme, golf e cavalli. Attività che non tutti possono permettersi. Così abbiamo deciso di allargare l’offerta, coprendo una sorta di triangolo geografico tra Saturnia, Pitigliano e Orbetello, nella zona dell’Argentario, dove facciamo un servizio di guida cicloturistica a domicilio presso l’hotel in cui si alloggia. In questa avventura devo ringraziare sentitamente Karin e tutta la nostra squadra di ragazzi. Senza di loro io potrei fare e progettare ben poco.

Il vostro target di clientela qual è?

Quella italiana è piuttosto varia e direi anche fidelizzata. Coppie, famiglie, gruppo di amici e imprenditori sia da Nord che da Sud. Sul fronte estero arrivano da Ungheria, Usa, Emirati ed Israele. E’ un livello medio-alto soprattutto perché vengono a fare team-building alle terme. Pensate che grazie ai contatti sul sito di Federterme talvolta abbiamo anche cinquemila visualizzazioni al giorno sul sito di Saturnia Bike. Diciamo che i clienti storici ci hanno consentito di sviluppare un potenziale di investimenti.

Qual è il posto in cui più ti chiedono di essere portati i tuoi pedalatori? Abbiamo già un’idea della risposta…

Potrei dirvi che ci sono tanti posti in cui è passato il grande ciclismo da queste parti. Ad esempio Manciano e Pitigliano, quest’ultima la città del tufo, sono state attraversate dal Giro d’Italia nel 2019. Oppure c’è anche la salita di Valle Focosa. Oppure Scansano, Capalbio o il Monte Argentario. Però il Muro del Pirata è quella più richiesta ed attrattiva. Lì, ad inizio salita abbiamo installato un impianto cronometrico permanente grazie ad un codice QR. Basta scaricarlo, farlo leggere in partenza e in arrivo per conoscere i propri tempi. E c’è una cartellonistica fissa con tutte le informazioni sulla scalata. Diciamo che pedalare da noi è faticoso, ma bellissimo.