GUILIN – Se nei giorni scorsi i velocisti che avevano già vinto al Tour of Guangxi si erano in qualche modo mostrati accondiscendenti verso quelli che ancora mancavano all’appello, oggi nella volata finale nessuno avrebbe fatto sconti. Per questo, quando Viviani è passato sul traguardo ha picchiato il pugno sul manubrio, mentre Olav Kooij sfrecciava sorridendo e giallo come il sole. Oggi la Ineos ha corso per Ethan Hayter e c’è mancato davvero un soffio. Secondo Molano e terzo dunque il britannico, che grazie al piazzamento è passato dalla settima alla terza posizione in classifica.
Festa Jumbo Visma
Il capannello della Jumbo-Visma è un continuo darsi pacche, con il divertente siparietto di uno dei due gemelli Van Dijke che a ogni abbraccio perdeva la lattina di Coca Cola ricevuta dal massaggiatore. Solo che quello, al secondo episodio del genere, ha smesso di passargliene altre. Milan Vader ha ringraziato i compagni per il lavoro fatto. I ragazzi del personale scambiavano abbracci con i corridori. E quando poi è arrivato anche Kooij, l’abbraccio è stato collettivo come la foto ricordo. E un’altra lattina è finita sull’asfalto.
«E’ stato bellissimo – dice Kooij – siamo venuti solo in cinque, ma alla fine è stata una settimana di grande successo. Abbiamo dato il massimo ogni giorno e alla fine questo è il risultato. Non è stato facile vincere oggi, perché un corridore aveva il compito di stare sempre con Milan Vader, quindi per me ne restavano due. In tre non si può fare un granché, per cui ho preso l’aiuto che potevo dalla squadra e poi ho provato a fare da me.
«Siamo tutti ragazzi per lo più giovani, più Steven (Kruijswijk, ndr) che ha molta esperienza. Abbiamo trascorso una settimana davvero bella e abbiamo avuto la conferma che alla fine i risultati arrivano anche divertendosi. E’ stato un finale di stagione davvero bello, il modo migliore per andare in vacanza».
E’ tornata la Cina
Si conclude il primo Tour of Guangxi dopo gli anni del Covid. E’ stato necessario aspettare tre stagioni per rivedere eventi internazionali in Cina. La riapertura di questa frontiera ha ridato ossigeno a squadre di ogni livello, anche le professionali italiane, che sono volate in Oriente per riaprire la caccia ai punti. Il ritorno del WorldTour ha in qualche modo sancito la riapertura definitiva.
Non tutte le squadre hanno raccolto il messaggio e l’opportunità. Forti della possibilità di rinunciare alla partecipazione, al Tour of Guangxi non erano presenti la Ag2R, l’Astana, la Cofidis e la Soudal-Quick Step.
Il calore con cui il pubblico cinese ha accolto chi c’era e il livello dell’organizzazione non hanno fatto rimpiangere le strade europee. Alcuni aspetti e rigidità tutti cinesi (come la doppia transenna o lo sbarramento di polizia per evitare che i tifosi arrivino alle vere transenne), continuano tuttavia a sembrarci eccessivi, ma sono figli della loro cultura.
La Cina è il posto dove nasce la maggior parte dei telai e della componentistica presenti sul mercato mondiale, se la gestione delle risorse fosse in mano ai privati e non allo Stato, probabilmente il ciclismo esploderebbe ben più di quanto sia possibile ora.
Tre tappe su sei
In mezzo ai tanti tifosi che lo acclamavano, Milan Vader ha conquistato la maglia rossa finale. Ha abbracciato uno ad uno coloro che lo hanno accompagnato in questa risalita e si è lasciato alle spalle una volta per tutti i fantasmi del suo infortunio.
«Vincere questa gara significa molto per me – dice l’olandese – sono molto orgoglioso dei ragazzi perché abbiamo vinto tre tappe su sei e anche la classifica generale. Mi piace aver ottenuto la prima vittoria con questo gruppo e penso anche di averli sorpresi. Per questo si sentiva che l’atmosfera stava crescendo e stamattina eravamo tutti super motivati e avevamo tutto sotto controllo».
Vader riparte da Guilin
L’altro giorno, dopo la vittoria di Nongla, le lacrime gli strozzavano la gola e parlare era stato difficile, per l’emozione e il ricordo dei momenti duri vissuti lo scorso anno. Oggi la chiacchiera sgorga via da sé ed è un parlare che mette allegria.
«Forse prima di lasciarmi tutto alle spalle – dice Vader – servirà ancora del tempo. Sicuramente ho avuto un po’ di nervosismo fino al traguardo, ma penso anche che tutti abbiamo bisogno di qualche giorno per capire bene. L’importante è che io mi senta bene. Sulla bici non ho dolori, anche se adesso non vedo l’ora di stare con la mia famiglia, passare del tempo con la mia ragazza e godermi un po’ la vita. Poi mangerò del buon cibo e andrò in cerca di un posto caldo. So che mi aspetta un inverno di lavoro per continuare a migliorare. Ma questo sarà per dopo. Ho chiara in testa la lista delle cose da fare».