ALTEA (Spagna) – Per un singolare scherzo del destino, ma anche per l’abitudine di frequentare tutti gli stessi hotel, al Cap Negret di Altea si sono ritrovati sotto lo stesso tetto Alessandro Pinarello in maglia VF Group-Bardiani e Lenny Martinez, che dal 2025 vestirà quella della Bahrain Victorious. Il francese ha divieto di parlare prima del nuovo anno, ma basta vederlo risalire dal garage assieme a Roman Kreuziger per ricordarsi di quando lo incontrammo la prima volta. Era il Giro della Lunigiana del 2021, quando la Francia si impose sugli italiani, fra cui appunto correva l’atleta veneto.
Da allora Martinez fece un anno nel devo team della Groupama-FDJ, poi salì nel WorldTour cominciando a crescere e vincere. Pinarello invece scelse un percorso super accelerato per gli standard italiani. Salì subito nel neonato gruppo giovani della Bardiani, dovendo prendere altra residenza, e ha vissuto gli ultimi tre anni facendo esperienza avanti e indietro tra i pro’ e gli under 23. Ha vinto il Palio del Recioto ed è arrivato nono al Giro Next Gen. Dal 2025 però correrà soltanto fra i professionisti. E la sensazione, che lui conferma con parole chiare, è quella che voglia spiccare il volo. Con 21 anni compiuti a luglio, anche il suo cammino di crescita potrebbe rivelarsi molto interessante (in apertura, foto di Gabriele Reverberi).


Come va?
Tutto bene, siamo qua in Spagna, un po’ distanti dal freddo da casa. Siamo ripartiti con questo ritiro di due settimane. L’ambiente è ottimo. Nell’albergo si sta bene. Lo staff della squadra è al completo. Torniamo a casa con un bel blocco di lavoro un bel blocco di lavoro in vista delle vacanze di Natale e poi l’inizio di stagione.
Che cosa ti sei portato via dal 2024?
Di sicuro più esperienza, crescita personale anche a livello fisico. Quindi nelle corse più lunghe, con i chilometraggi superiori e percorsi più impegnativi. Una maggiore resistenza alla fatica. Quindi penso di iniziare questa stagione con più motivazione e anche più consapevolezza di me stesso.
Hai vissuto finora una crescita per step molto graduali, sta andando come pensavi?
Sono contento, perché vedo che pian piano, sia durante la stagione sia comunque in questi anni, essere a cavallo fra gli under 23 e i professionisti mi ha aiutato soprattutto mentalmente. Il 2025 è il mio ultimo anno di contratto, per cui c’è voglia di dimostrare. Quella magari c’è sempre, ma quest’anno ancora di più per trovare anche una nuova casacca, diciamo così.
In quale ambito pensi di dover crescere per sentirti pronto al grande salto?
Penso che probabilmente le corse a tappe siano un terreno dove si può crescere, però dove davvero vorrei migliorare sono le corse di un giorno. Credo che lì possa fare bene anche adesso. Lavorare sulla resistenza e l’esplosività. E con la squadra stiamo valutando la preparazione giusta, che però sarà più intensa da gennaio. Quindi per il momento sono abbastanza tranquillo. La stagione è lunga e c’è sempre tempo per lavorare.


Cosa intendevi per “cambiare casacca”?
E’ la volontà di chiunque passi professionista. L’obiettivo è sempre quello di andare in una squadra più forte, una squadra più importante. Quindi questo è quello che cercherò più che altro in questa stagione.
Aver fatto avanti e indietro fra professionisti e under 23 ti è servito per crescere?
L’anno scorso è servito molto, sicuramente. Quest’anno però correrò solo con professionisti, quindi diciamo il passaggio al livello più alto sarà completo. Correre fra gli under 23 è un’altra cosa. Si nota proprio… l’ignoranza di un modo di fare meno ordinato, al contrario del professionismo in cui è tutto molto più preciso.
E il fatto di correre per tutto l’anno con i grandi è uno stimolo oppure c’è qualche timore?
No, sono molto tranquillo, non ho timore di niente. Ovvio non sarà facile, ma se abbiamo fatto questa scelta è perché abbiamo valutato che sia pronto.
Feste a casa?
Meglio non fare le feste (ride, ndr), sennò si mangia. Però sì, le passerò a casa. E poi a gennaio torneremo qui per altre due settimane. Per ora stiamo facendo tante ore, un bel lavoro di fondo, ma senza strafare. Poi cominceremo a metterci anche la qualità e la sera saremo certamente più stanchi.