Storer: rinato alla Tudor sotto lo sguardo attento di Tosatto

20.10.2024
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La stagione 2024 della Tudor Pro Cycling è terminata per quanto riguarda il calendario di corse, ma non negli appuntamenti. Tra qualche giorno è previsto un raduno in Svizzera, nel quartier generale del team, per parlare di futuro e 2025. Poi ci sarà il “liberi tutti” e sarà tempo di pensare alle vacanze e al riposo di fine stagione

«Saranno quattro giorni di raduno – spiega Matteo Tosatto, diesse del team – dove organizzeremo il 2025. I corridori faranno le visite mediche, si parlerà un po’ dei vari programmi, ma soprattutto ci divertiremo un po’ che male non fa. I ragazzi avranno modo di vedere la sede principale, respirare l’aria degli uffici e della parte organizzativa. Anche perché poi è difficile ripassare da queste parti a stagione iniziata». 

Per Tosatto è stato il primo anno alla guida della Tudor Pro Cycling
Per Tosatto è stato il primo anno alla guida della Tudor Pro Cycling

La nuova avventura

Questa è stata la prima stagione per il diesse veneto alla Tudor Pro Cycling. Una nuova avventura arrivata al termine di sette anni marchiati Team Sky prima e Ineos Grenadiers poi. Prima di andare a parlare di corridori è doveroso chiedere a Matteo Tosatto come sia andata la sua stagione nella professional svizzera. 

«Molto bene – racconta – direi che il 2024 è stato un anno molto positivo. Abbiamo una bella realtà. Rispetto alla Ineos ci sono due filosofie di vita differenti, ma in Tudor c’è un grande ambiente e soprattutto è in costante miglioramento. Per il prossimo anno si respira una gran voglia di fare e di investire, per diventare una squadra di riferimento. La più grande differenza con la Ineos è che lì si partiva per vincere, anche in Tudor l’obiettivo è sempre quello, ma con la consapevolezza che in qualche gara può essere parecchio difficile. Noi vogliamo fare sempre bella figura e vivere la corsa da dentro, nelle posizioni che contano. A volte una top 10 o un piazzamento nei cinque vale una vittoria, o comunque è motivo di grande soddisfazione».

Il risultato migliore di Storer nell’arco di tutta la stagione è stato il decimo posto al Giro
Il risultato migliore di Storer nell’arco di tutta la stagione è stato il decimo posto al Giro
Con l’approccio verso i corridori che differenze hai trovato?

Qui ci sono molti giovani che devono fare esperienza, o comunque corridori che gareggiano in certi appuntamenti per la prima volta. Bisogna spiegare come si affrontano certi tratti, perché si deve stare davanti e soprattutto renderli sereni. Per fare ciò serve un grande lavoro mentale. 

Uno dei corridori che ha fatto una stagione positiva è Michael Storer, lui arrivava dal WorldTour e si è trovato in una formazione nuova, diversa. 

Prima di arrivare qui, Storer ha corso in Groupama per due anni, e ancora prima era alla Sunweb. E’ venuto da noi in Tudor consapevole dei suoi mezzi e delle difficoltà che aveva su certi percorsi. Tuttavia ha fatto un grande step a livello di qualità. Ha iniziato la stagione in Australia, nella corsa di casa, ma ha corso con la maglia della nazionale. Con noi è partito dal UAE Tour e ha portato a casa subito un sesto posto nella generale. 

L’australiano è andato forte tutto l’anno conquistando diverse top 10 nelle varie corse disputate
L’australiano è andato forte tutto l’anno conquistando diverse top 10 nelle varie corse disputate
Ha ottenuto i risultati migliori con te in ammiraglia, che punto di contatto avete trovato?

E’ un ragazzo molto tranquillo, uno che non chiede troppo al team. Direi che si è trovato in un ambiente in cui tutti hanno avuto la massima fiducia verso di lui, al 100 per cento. Ha trovato la serenità, e credo che questa sia la parola perfetta, per andare alle corse al meglio delle sue possibilità. 

Guardando ai risultati si può dire che la sua forza è stata la costanza. 

Il suo obiettivo stagionale era il Giro d’Italia, dal quale è uscito con una top 10 di tutto rispetto. La chiave è stata proprio la costanza: considerate che al primo arrivo in salita a Oropa è arrivato sesto, e alla tappa del Grappa nono. Anche una volta rientrato al Czech Tour e poi a Burgos ha mantenuto il trend positivo, con un sesto e un quinto posto nella generale. Storer ha trovato l’ambiente giusto, con compagni e staff ha una bella intesa. E questo gli ha permesso di essere sempre performante, dal primo febbraio ad ora. 

In salita Storer è sempre stato con i migliori, pagando solamente pochi secondi dai primi
In salita Storer è sempre stato con i migliori, pagando solamente pochi secondi dai primi
Si è visto, considerando anche il 13° posto al Lombardia…

Sulla Colma di Sormano insieme a Pogacar, Evenepoel e Mas c’era anche lui. In salita è uno dei primi e lo si è visto anche al Giro. Alla corsa rosa quando c’era selezione lui era lì con i primi. Un conto è arrivare decimo di rincorsa, un altro conto è arrivare decimo perché ci sei e reggi il confronto. 

Nel 2024 ha curato per la prima volta la classifica in una corsa di tre settimane, cosa gli manca per fare un ulteriore step?

Il suo più grande tallone d’Achille è la cronometro. Deve migliorare tanto nella posizione e nel fare sacrifici a casa allenandosi parecchio in questa disciplina. Se guardo ai minuti persi nelle due cronometro al Giro mi sento male. Per fortuna ha ampi margini di miglioramento, anche in altri punti.

Il suo vero punto debole è la cronometro, sulla quale dovrà lavorare in vista del 2025
Il suo vero punto debole è la cronometro, sulla quale dovrà lavorare in vista del 2025
Quali?

La posizione in gruppo è uno di questi. A volte corre troppo indietro e spende molto per risalire e riportarsi nelle prime posizioni. Storer ha un grande margine di crescita, per questo siamo molto fiduciosi. In più con l’arrivo di corridori forti ed esperti come Alaphilippe e Hirschi avrà modo di crescere e imparare da loro. Siamo contenti del team che si sta andando a formare e non vedo l’ora di lavorarci insieme. Ma prima le meritate vacanze.