Puccio e la Ineos: evoluzione continua e si punta sempre in alto

20.11.2024
5 min
Salva

Salvatore Puccio si appresta ad affrontare la quindicesima stagione da professionista, tutte trascorse con la Ineos Grenadiers. In questi tre lustri molte cose sono cambiate: il ciclismo, Puccio stesso e la Ineos. Recentemente si sono verificati diversi cambiamenti significativi: il ritorno di Rod Ellingworth si è concluso prematuramente e, in pochi anni, se ne sono andati direttori sportivi come Tosatto e Cummings (pare in rotta con Pidcock), mentre alcuni coach sono stati sostituiti. È in atto un cambio generazionale, con i giovani che si stanno facendo largo. L’arrivo di Joshua Tarling è stato il vero colpo.

Il siciliano trapiantato in Umbria ha già ripreso gli allenamenti. La prossima potrebbe essere la sua ultima stagione da professionista, motivo in più per fare bene e chiudere alla grande. Oppure, chissà, per continuare ancora. È anche il momento giusto per analizzare i cambiamenti di un team in costante evoluzione.

«Ho ripreso da poco – dice Puccio – e ho già un’idea di quello che dovrò fare, anche se con il probabile annullamento della Valenciana (a causa delle recenti inondazioni, ndr) potrebbe esserci qualche cambiamento nella prima parte della stagione. Dovrei correre in Spagna e poi in Francia. Vedremo… L’obiettivo principale dell’anno è il Giro d’Italia. Vorrei arrivarci in forma, perché in questa squadra non basta l’esperienza: il posto te lo devi guadagnare».

Puccio e Ganna sono gli unici corridori italiani nella Ineos 2025
Puccio e Ganna sono gli unici corridori italiani nella Ineos 2025
Salvatore, sei quindi già nel pieno: come stai lavorando?

Ho cambiato qualcosa. Con i nuovi coach è diverso: una preparazione più in linea con il ciclismo attuale. Prima facevo tanto fondo, ma ora bisogna velocizzare un po’. Ho già iniziato a lavorare in questa direzione. Magari non sarà la preparazione giusta, ma tanto sapevo già quella vecchia non sarebbe più andata bene.

Prima Salvatore hai accennato all’esperienza che non basta per essere al Giro, ma non è che i nuovi dello staff guardino “solo” i numeri e meno l’atleta? Noi per esempio ricordiamo quanto Brailsford ti tenesse in considerazione….

Ho avuto problemi alla Strade Bianche: una caduta mi ha provocato forti dolori per lungo tempo. Ho saltato la Tirreno e poi sono andato al Catalunya, ma non ero ancora a posto. Probabilmente non avrei dovuto partecipare, ma se non fossi andato sarei rimasto ancora più indietro. Questo ha compromesso la mia preparazione per il Giro. Ho fatto il Tour of the Alps, che non è una gara adatta a me, e lì non stavo ancora bene. Ho capito di non essere pronto per il Giro. E io non vado alle corse solo per esserci: questa non è una squadra che ti permette di farlo, visti i suoi standard.

Ineos: tu sei da sempre in questo team: quanto è cambiato?

Negli ultimi due anni siamo calati di livello, è innegabile. Però quest’inverno ci siamo mossi bene: nuovi coach, nuove collaborazioni, l’arrivo del Development Team. Per me sono segnali incoraggianti. È vero, dopo tanti anni di successi ci siamo ritrovati a fare le stesse cose. Cambiare era necessario e stimolante. Non voglio dare la colpa a nessuno, ma ora vedremo come andrà. L’importante è credere in quello che si fa e questo dà motivazione.

Nel classico ritrovo pre-stagionale la Ineos Grenadiers ha visitato l’Old Trafford, “casa” del Manchester United e di Brailsford (foto Instagram)
Nel classico ritrovo pre-stagionale la Ineos Grenadiers ha visitato l’Old Trafford, “casa” del Manchester United e di Brailsford (foto Instagram)
E’ chiaro…

In 12-13 anni abbiamo vinto ovunque. È normale che ci siano cali, come accade nel calcio o in Formula 1. Per anni gli altri ci hanno inseguito, ora ci sono altre squadre in cima. Vedremo però quanto dureranno.

Pensiamo alla Visma-Lease a Bike, anche se è vero che quest’anno hanno avuto sfortune enormi…

Lo avete detto voi. Io non volevo fare nomi, ma è così. Hanno avuto sfortuna, ma pensate che noi in tutti questi anni non abbiamo avuto infortuni o problemi? Eppure abbiamo sempre trovato ricambi: Wiggins, Froome, Thomas, Bernal… Sono stati tutti cambi molto rapidi. E oltre a loro mi vengono in mente corridori come Landa, Uran, Porte, che hanno sempre ottenuto ottimi risultati.

A proposito di calcio, Sir Dave Brailsford ora è molto impegnato con il Manchester United: si sente  la sua mancanza?

Brailsford è ancora a capo della squadra, ma si vede meno di prima. Ora la guida è affidata ai nuovi dirigenti, mentre lui ha più un ruolo di supervisione. È chiaro, per stare davvero dentro alle dinamiche devi viverle tutto l’anno. Ma comunque lui c’è.

In questa Ineos in evoluzione c’è stato l’annuncio della squadra giovanile, la Lotto-Kern-Haus, o devo team, come si dice oggi: cosa ci puoi dire di questo progetto?

Non sappiamo ancora molto. Sarà interessante vedere come funzionerà questo progetto.

E dei nuovi arrivi cosa ci dici?

Ci sono diversi giovani e devo dire che non è stato un brutto mercato. Che poi se andiamo a vedere i grandi nomi erano già sistemati… Secondo me abbiamo fatto buone scelte.

Puccio festeggiala conquista della maglia rosa di Bernal. Era il Giro 2021
Puccio festeggiala conquista della maglia rosa di Bernal. Era il Giro 2021
Uno di questi nomi era Pidcock

Per quanto riguarda Tom, si parlava di un suo trasferimento, ma ha un contratto di cinque anni: teoricamente non era neanche sul mercato.

A proposito di veterani: della Ineos 2025 non ci sarà Viviani. Ti mancherà Elia?

Dispiace per la partenza di Elia Viviani: il suo carisma si faceva sentire. Magari se non andrà male farà un altro anno ancora.

E tu?

Per quanto riguarda me, vedremo come andrà questa stagione. Già dalla prima parte si potrà capire molto: le gambe, il morale, la voglia. Se andrà bene, potrei continuare. Io non voglio trascinarmi in bici. Ho sempre avuto un ruolo preciso, al servizio di capitani importanti, e ho sempre cercato di essere al top. Per questo voglio essere competitivo: è l’obiettivo principale del prossimo anno.