Molano a Guilin, maestro colombiano di sprint cinese

16.10.2023
4 min
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GUILIN – Nella città considerata una delle più pittoresche della Cina, la volata questa volta se la porta a casa Juan Sebastian Molano, colombiano di Boyaca in maglia UAE Team Emirates. Il gruppo si è avventato sulla riga talmente allineato che nessuno ha avuto il coraggio di alzare le braccia fino ad averla passata. Solo allora Molano ha alzato il pugno al cielo, portando la 57ª vittoria al team numero uno del 2023.

La tappa era lunga, con qualche salita e un bel sole cattivo come corollario. Il paesaggio oggi ha virato decisamente verso le montagne, con le caratteristiche forme a uovo di queste parti con il fiume che si infila nel mezzo in diecimila anse, che avrete visto senz’altro nelle cartoline o sui social dei fortunati che ci vengono in vacanza.

Il paesaggio verso Guilin cambia faccia, arrivano montagne come coni e rocce
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Molano si racconta. Dice di essere un ragazzo che ama stare a casa e col gusto di correre in auto, anche se non potrebbe (aggiunge ridendo, ndr). Dice che a breve tornerà a casa, perché ha passato la stagione in Europa. E poi racconta la volata che gli vale come quinto successo di stagione.

Vittoria, per giunta, alla quinta tappa. Cosa è successo nei giorni scorsi?

Credo di aver avuto bisogno di un po’ di riposo, perché i primi giorni non potevo fare nulla del mio solito sprint. Dovevo frenare un po’ oppure c’era qualcuno davanti a me che dovevo schivare. Invece oggi ho fatto uno sprint perfetto e penso di aver trovato il varco ideale per uscire e mettere il timbro sulla tappa.

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La Cina è un po’ complicata, dicono i tuoi colleghi. In cosa differiscono gli sprint di qui da quelli in Europa?

Qui vengono tutti con molte forze. Le strade sono grandi e puoi pedalare tutto il giorno a ruota a 100 watt, senza fatica. Oggi c’era un po’ più da sudare a causa delle salite, ma negli sprint precedenti si sono presentati tanti corridori pieni di energia. E’ questo il problema, la vera differenza. In Europa ci sono strade strette e curve prima dell’arrivo e questo logora un po’ le gambe. Per questo qui si viene con un altro spirito e di riflesso è tutto diverso e più pericoloso. Ci sono strade molto grandi e il gruppo è una pallina che si sposta da destra a sinistra…

Tu preferisci qualche salita prima dello sprint?

Dopo la Vuelta di sicuro. Ho recuperato, ci ho messo un po’, ma ora mi sento molto bene e ho buone forze. Oggi abbiamo fatto la gara un po’ dura in salita e abbiamo ottenuto quel che volevamo. I rivali sono arrivati un po’ più affaticati. La squadra ha lavorato perfettamente.

Quarto posto per Milan: il friulano ha la gamba giusta, ma queste volate sono un vero caos
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Cosa vuol dire essere il velocista leader di una squadra così concentrata sui grandi Giri e piena di scalatori?

Penso che sia bello. Me lo sono guadagnato anno dopo anno, ho lavorato molto duramente per arrivare dove sono ora in termini di considerazione nella squadra. Questo mi soddisfa e spero di continuare a farlo bene anche nei prossimi anni. La vittoria di oggi va alla mia famiglia, a mio padre, a mia madre e ai miei fratelli. E naturalmente, a tutta la mia squadra che ha fatto un lavoro spettacolare, a tutti i corridori e allo staff.

Tu vieni da Paipa, nella regione di Boyaca: vuol dire che da quelle parti non nascono solo grandi scalatori?

Esatto, non ci sono solo grandi scalatori a Boyacá. Io ho un corpo da scalatore e me la cavo molto bene anche in salita, ma fin da piccolo ho fatto tanta pista e questo mi ha dato le gambe per diventare un velocista. Ho lavorato molto duramente per arrivare dove sono ed è bello ora raccogliere i frutti.

Prime parole di Molano dopo la vittoria con l’addetto stampa Zhao
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Hai vinto anche alla Vuelta, volevi essere in condizione in questo periodo dell’anno?

In Spagna ho anche vinto una tappa complicata, ma la squadra ha lavorato molto bene. Rui Oliveira quel giorno ha fatto un ottimo lavoro, mentre qui c’è Ivo. Sono due fratelli che sono sempre con me. Sono loro che mi mettono in buona posizione, mi aiutano nelle volate e sono anche miei grandi amici. E’ importante avere persone come loro in squadra, ma oggi sarebbe stato complicato controllare la volata: sarebbero serviti cinque corridori. Hanno fatto il meglio e ha funzionato. E’ stata una volata bellissima.