Milan fa il bis (come la Visma) e Consonni ci mette lo zampino

10.03.2024
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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ai 700 metri Milan stava per farlo ancora. Si è infilato nella doppia curva a tutta velocità, pronto per lanciare una volata troppo lunga. Però Consonni se ne è accorto e ha avuto la prontezza di cacciare un urlo, facendo nei metri mancanti il lavoro di tre compagni per chiudere un buco che poteva essere decisivo. Raccontandolo ora agli uomini del Team Lidl-Trek, dice di aver strillato tanto forte che secondo lui l’avranno sentito anche in televisione. Gli chiediamo se Jonathan abbia la tendenza ad anticipare troppo perché ha ancora poca esperienza o perché non si fidi di chi ha davanti e Simone si mette a ridere.

«Secondo me lo fa perché ne ha troppa – dice – ne ha talmente tanta che anche nel circuito finale voleva sempre stare davanti. Per carità, è anche giusto, però spendi di più. Probabilmente con il fatto di averne tanta, si può permettere di buttare via qualcosa, anche se è giusto cercare di ottimizzare sempre al meglio tutte le energie. Se poi analizziamo bene lo sprint, oggi ha fatto la prima volata ai 700 per rilanciare quando l’ho chiamato. Mi ha aspettato, l’ho passato un po’ più veloce, quindi ha dovuto accelerare per prendermi la ruota. Poi ha fatto il testa a testa con due dei velocisti più forti, ci metto anche Kristoff che su questi percorsi è un cagnaccio che non molla mai. E insomma, abbiamo portato a casa un’altra bella vittoria…».

Non è un errore: Milan ha vinto, Consonni che l’ha aiutato festeggia come se avesse vinto lui
Non è un errore: Milan ha vinto, Consonni che l’ha aiutato festeggia come se avesse vinto lui

Atto finale

La Tirreno-Adriatico si è conclusa con la vittoria di Vingegaard nello stesso giorno in cui la Visma-Lease a Bike ha conquistato la Parigi-Nizza con Jorgenson. Il danese ha avuto parole di elogio per il compagno, confidando di trovarlo altrettanto forte al Tour de France.

Nella conferenza stampa, quando verrà il suo turno, Milan ringrazierà la squadra e avrà parole di riguardo per Consonni. Il friulano mostra una grande pacatezza nel raccontare il bello e il brutto degli errori nella prima volata. Sono due i verbi che più ricorrono nel suo discorso: lavorare e imparare. E mentre Milan si racconta, sotto al pullman della Lidl-Trek Consonni sistema le ultime cose prima di ripartire.

Sul podio finale, Vingegaard ben scortato da Ayuso e Hindley
Sul podio finale, Vingegaard ben scortato da Ayuso e Hindley
Allora partiamo dagli abbracci che ti ha dato in occasione delle due vittorie. Riavvolgi il nastro: da dove nascono?

Se devo guardare cosa c’è in quegli abbracci, dobbiamo partire da tanto lontano. Dal 2018-2019, quando un giovane con la testa bella frizzante entrò nel nostro gruppo della pista e, passatemi il termine, cominciammo a bullizzarlo perché andava forte e l’avevamo già visto. Era un bersaglio facile da far arrabbiare. Ci siamo divertiti insieme a lui, ovviamente. Poi l’anno scorso c’è stato un cambiamento radicale a livello professionale. Ho deciso di intraprendere la nuova avventura con questa squadra, che era già grande e quest’anno ha fatto veramente un salto in avanti. In quegli abbracci c’è tanto lavoro, c’è tanta amicizia, c’è tanta passione per quello che facciamo. E’ uno sport dove non ti regalano niente, quindi è bello gioire di questi momenti che sono rari. Cerchiamo di lavorare perché siano meno rari.

Dopo la prima volata c’è stata una riunione per rimettere le cose a posto, Johnny si perdeva un po’…

La prima volata l’abbiamo analizzata. Ai 300 metri, prima dell’ultima curva, eravamo messi in ottima posizione a ruota degli Uno X. Poi probabilmente non si è visto, ma siamo rimasti chiusi tra i due della Alpecin, quindi abbiamo perso parecchie posizioni. Era un arrivo dove puoi avere tutta la gamba che vuoi, ma partendo da fermo è veramente dura rimontare. Invece gli altri finali li abbiamo gestiti ottimamente. Erano arrivi duri, dove era più importante avere la posizione che un leadout vero e proprio. E oggi tutto ha funzionato al meglio, anche se dopo gli tirerò le orecchie perché mi ha anticipato ancora nell’ultima chicane. Però è andata bene così. Per fortuna mi era rimasto un po’ di fiato e sono riuscito a chiamarlo.

Dopo l’arrivo l’abbraccio di Skuijns: i due saranno compagni alla Sanremo
Dopo l’arrivo l’abbraccio di Skuijns: i due saranno compagni alla Sanremo
Tu hai fatto questo tuo lavoro con Elia Viviani, adesso lo stai facendo con lui, non sembrano uguali…

Ogni sprinter ha il suo approccio alle volate. Fortunatamente ho lavorato con tanti velocisti. In UAE ho lavorato anche con Kristoff e con Gaviria, quindi mi sono fatto un po’ di esperienza. Probabilmente il fatto di averlo a ruota anche nel quartetto è sicuramente qualcosa che ti dà una spinta in più. Insomma, come inizio di stagione non c’è male…

Lo bullizzate ancora in pista?

Ci proviamo, ma poi ci picchia perchè è diventato grande…

Questa coppia funziona perché c’è l’esperienza della pista o perché c’è un bel rapporto fra voi due?

Entrambi gli aspetti, secondo me. Alla fine ti devi fidare. E vero che veniamo dalla pista, ma la strada è un’altra cosa, ci sono altre dinamiche, altri sforzi. Tra la Valenciana e qua siamo riusciti a fare dei buoni lavori e sono felice.

Sarai anche tu nella squadra della Sanremo?

No, non ci sono e un po’ mi spiace, perché è la classica di casa. Però ad essere sinceri e guardando la nostra squadra, con Mads Pedersen, con Jasper Stuyven, con Toms Skuijns, che alla Strade Bianche ha fatto vedere che sta passando un momento veramente incredibile, più anche Johnny… Da atleta dispiace restare fuori, però è una cosa normalissima.

E dove lo mettiamo Johnny in mezzo a tanti compagni?

Affari del team…

Fa una risata, ha in mano un sacchetto da mettere nella valigia. Martedì si parte per il Belgio, guai fermarsi. Mentre Milan va verso casa e giovedì si sposterà verso la Sanremo, Consonni andrà a mettere le ruote sulle strade del Nord.