Masnada, ecco perché passare presto è uno sbaglio

15.10.2021
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«Non mi dimenticherò la Boccola fino a Città Alta – dice Masnada, tornando per un istante al Lombardia (foto di apertura) – per tutta la vita. Mi è passato il mal di gambe. Ho fatto tutta la salita con cattiveria grazie alla gente che c’era. E’ stato bello dopo un anno senza pubblico rivedere tutta quella gente e proprio a Bergamo. Anche in via Papa Giovanni XXIII visto quanta gente c’era?».

Per recuperare forze e morale, Fausto ha scelto Dubai. Dove l’acqua è più calda dell’aria, dove finora era venuto soltanto per correre e le spiagge le aveva viste soltanto dal finestrino dell’ammiraglia o dalla sella della bici. La stagione ha avuto alti e bassi, questi ultimi legati spesso alla sfortuna. Ma il Giro di Lombardia e il suo bagno di folla hanno in parte rimesso la bilancia in equilibrio. Il secondo posto dietro l’imbattibile Pogacar non ha il sapore della beffa e, tutto sommato, essere arrivato a giocarselo in volata dice che in salita l’altro non è riuscito a staccarlo. Ha bruciato semmai di più il secondo posto dietro Colbrelli ai campionati italiani. Perché quel giorno nei panni del più forte in salita si era sentito lui e l’arrivo in volata era l’ultima soluzione possibile.

La discesa del Selvino era il solo tratto di strada per rientrare su Pogacar
La discesa del Selvino era il solo tratto di strada per rientrare su Pogacar

«Non sono super soddisfatto – dice – perché fra Giro e Vuelta ho avuto sfortuna. Quando la salute mi ha assistito, ho dimostrato di andare forte. Ho fatto il Romandia con una condizione spettacolare (terzo in classifica finale, ndr), mentre l’avvicinamento al Giro è stato proprio brutto. Da non riuscire a respirare tanto ero costipato…».

Magari la tenuta di Evenepoel non cambiava, ma i tuoi acciacchi hanno coinciso con il suo calo…

Nessuno si aspettava quanto potesse reggere e chiaramente, essendo la Deceuninck-Quick Step abituata a vincere, non si può dire che il Giro sia stato positivo.

Forse era persino troppo aspettarsi che Remco potesse fare un exploit, no?

I preparatori e i direttori sportivi fanno queste scelte partendo dai dati in allenamento e da quanto l’atleta ha fatto vedere. E lui fino all’incidente aveva fatto meraviglie. Normale che ci si aspetti che vada forte, ma la stessa squadra non sapeva quali ambizioni avere. Era difficile prevedere quello che sarebbe successo.

Brucia più il secondo posto ai campionati italiani o il fatto di non essere andato alle Olimpiadi?

Il secondo di Imola brucia ancora, perché la vittoria avrebbe dato una svolta alla stagione. Con la maglia tricolore sei riconosciuto per un anno intero. Mentre le Olimpiadi sono rientrate nel discorso della sfortuna. Se il Giro fosse andato bene, avrei dimostrato il mio valore e mi avrebbe portato, perché ero già nella rosa. Ma il posto in nazionale va guadagnato e io non ci sono riuscito. Non ho rimpianti, condivido le scelte di Cassani.

Il forcing di Masnada sulla Galisterna ai campionati italiani di Imola non è bastato per staccare Colbrelli
Il forcing di Masnada sulla Galisterna ai campionati italiani di Imola non è bastato per staccare Colbrelli
Il Lombardia, anche se non l’hai vinto, è stato una nota positiva?

Sono soddisfatto per il secondo posto e lo è stata anche la squadra.

Sei stato l’unico capace di seguire Pogacar…

Sapevo di avere una sola carta da giocare ed era la discesa da Selvino, che noi bergamaschi facciamo spessissimo. Quando ho visto di aver scollinato con 30 secondi, ho capito che avrei potuto riprenderlo. Conoscevo ogni curva a memoria e infatti in fondo l’ho preso e poi mi sono messo a ruota. Di fatto a Bergamo mi ci ha portato lui. E sulla Boccola (l’ultima salita verso Città Alta, ndr) è andato davvero forte.

Com’è stare a ruota e non tirare, malgrado gli inviti?

Sarebbe bello se nel ciclismo non si facessero tanti tatticismi. D’istinto avrei tirato, ma così facendo sulla Boccola mi avrebbe staccato di certo. Perciò la tattica di Bramati alla fine ha funzionato. In realtà pensavo che da dietro sarebbero rientrati, anche a scendere da Bergamo, perché c’era vento contrario. Hanno giocato male la loro carta, forse perché avevano paura di portare Alaphilippe sotto l’ultimo strappo.

O forse non avevano più gambe…

In effetti ho rivisto la corsa in tivù e abbiamo fatto tutte le salite fortissimo. Non si staccava nessuno, ma erano tutti a tutta. Poi però siamo arrivati al Passo di Ganda e il gruppo è esploso.

Masnada ha partecipato a tutti i ritiri con Evenepoel e Honoré, preparando il Giro d’Italia. Qui sul Teide
Masnada ha partecipato a tutti i ritiri con Evenepoel e Honoré, preparando il Giro d’Italia. Qui sul Teide
Giorni fa siamo stati da Colleoni alla Colpack, diceva quanto sia brutto dal suo punto di vista non poter tenere i corridori più di un anno per la fretta di passare. Tu rifaresti i tuoi quattro anni da U23?

Non rifarei tutto, perché so di aver perso anni di carriera non facendo le cose in modo professionale. Ma credo che tre anni fra gli under 23 servano, magari anche in continental per fare qualche esperienza con i pro’. Perché quando arrivi di qua, non puoi sbagliare.

Perché non puoi sbagliare?

Hanno tutti la fretta di trovare un altro Evenepoel, ma per il 90 per cento dei ragazzi passare troppo giovani è sbagliato. Di qua c’è un livello altissimo, ci sono tanti corridori più forti fisicamente di un ragazzino e più esperti. Serve tempo, ci vuole tanta fatica. E per i 3/4 di quelli che passano così presto non sarà una bella esperienza. Non credo ne valga la pena.