Nicola Bagioli è uno di quei valtellinesi che non lo fermi neanche a cannonate. Soprattutto dopo i periodi in cui le cose non vanno bene. A metà del 2019 era stato investito da un’auto e in seguito a quell’incidente aveva avuto problemi seri alla schiena. Problemi che per un po’ gli avevano anche fatto pensare di dover smettere. E invece adesso eccolo qua. Pronto a ripartire da zero.
Bagioli lo farà dalla Francia, presso la B&B Hotel, di Pierre Rolland. Una tipica squadra francese, in cui la corsa all’attacco, nel vento, nelle fughe, in collina… è nel Dna. Una squadra ideale per ripartire, in cui giovani e coraggiosi possono dire la loro, visto che non ci sono capitani “ingombranti”.
Nicola, da quanto ci hai scritto su WhatsApp hai già ripreso ad allenarti…
Sì, qualche uscita in bici. Non l’avevo toccata per quattro settimane. Dopo la Paris-Camembert, ho fatto due settimane di stacco totale, poi un paio di settimane di passeggiate e parecchie arrampicate.
Beh sei in una terra di arrampicatori. Dalle tue parti nascono i “sassisti” (arrampicatori in libera)…
Beh quelli sono in Val di Mello, che non è vicinissima. Io vado in Val Malenco, ma adesso che comincia a fare fresco vado più in basso verso Lecco. Ci vado con alcuni amici e la mia ragazza, Arianna.
Il tuo 2020…
Un anno strano e non troppo positivo. Avevo fatto solo una corsa prima del lockdown e venivo da una stagione non positiva dopo l’incidente. Avevo lesionato delle vertebre, poi a forza di girare medici ho trovato chi mi ha risolto il problema. Però ho delle protusioni.
Devi fare una ginnastica particolare?
Sì, stretching e soprattutto addominali. Da quasi un anno però così facendo non ho più problemi.
E quindi, tornando al tuo 2020?
Dopo il Laigueglia c’è stato il lockdown e non sono mai riuscito a trovare la condizione. Ho corso molto poco. Sono andato bene al Trittico (ha fatto 7° arrivando nel drappello con Van Avermaet e Nibali, ndr), ma poi nulla più.
Perché non hai trovato la forma?
Perché mi è mancata una corsa a tappe. Ho corso qua e là senza un calendario definito. L’unica che ho fatto, la Tirreno-Adriatico, mi sono ammalato dopo due tappe. Così qualche giorno dopo l’ultima gara ho davvero staccato. Niente bici per un mese.
Che sensazioni hai provato a risalirci dopo tanto tempo?
Belle perché mi sentivo motivato e fresco. Brutte per quel che riguarda la posizione: sembrava fossero cambiate le misure e dopo due ore sembrava ne avessi fatte sei!
Adesso si profila un’avventura nuova alla B&B Hotel. Come è andata la trattativa con il team francese?
Tramite il mio manager, Manuel Quinziato, abbiamo cercato altre soluzioni dopo l’Androni-Giocattoli e si è profilata questa. L’idea di andare all’estero mi piace: mentalità nuova, si esce dall’Italia, posso stare a contatto con chi ragiona in modo diverso. Certo, dovrò imparare la lingua. Il francese non lo conosco e infatti mi iscriverò presto ad un corso.
Beh tuo fratello Andrea qualche dritta te l’avrà data…
Ma la Deceuninck-Quick Step più che straniera è internazionale. E’ talmente grande. Però sono tranquillo. Per ora non conosco nessuno, ma mi sono sembrati tutti molto disponibili. Ho parlato un po’ di più con Luca Mozzato, che è l’altro ed unico italiano del team. A metà dicembre faremo un mini ritiro in Francia e già sono stato nella sede di Nantes per prendere le misure.
E che bici avrete?
Le Ktm con gruppo Shimano. Arriverà credo in settimana la nuova bici.
Pertanto l’obiettivo del prossimo anno è?
Tornare a fare una bella stagione, a correre con regolarità e magari a vincere anche qualche corsa. Quello sarebbe il massimo.
Esci sempre con tuo fratello in allenamento?
Adesso lui è ancora fermo, visto che ha finito tardi. Dipende dai programmi che abbiamo, se riusciamo a farli combaciare cerchiamo di uscire insieme. Qui in Valtellina siamo un bel gruppetto. Io e mio fratello, Gioele Bertolini, Simone Petilli, Francesco Gavazzi e Matteo Badilatti, anche se lui è svizzero, ma sta a Poschiavo.
A tavola chi è il più pignolo?
Uguali, più o meno.
Okay, ma ci sarà uno un po’ più goloso…
Io! Mi piacciono il cioccolato, il gelato e in generale i dolci.
E fuori dalla bici, condividete molto tu e tuo fratello, non so passioni, sport…
Io quando stacco, stacco… mi piace arrampicare sciare, lui invece è più focalizzato sulla bici.