Giro d’Abruzzo, il ritorno dopo 17 anni. Giuliani racconta

08.04.2024
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Ritorna dopo 17 anni il Giro d’Abruzzo, RCS Sport lo ha inserito nel calendario al posto del Giro di Sicilia. Una corsa a tappe breve, di quattro giorni, che attraversa l’intera regione: il via domani, la fine venerdì. L’Abruzzo torna ad avere una corsa importante, oltre al Trofeo Matteotti, e questo accade perché l’investimento nel ciclismo è stato importante. La regione ha ospitato la cronometro di apertura del Giro d’Italia 2023 e prima ancora ha lavorato ad una rete ciclabile proprio sulla Costa dei Trabocchi

Il ciclismo cresce

Uno che il Giro d’Abruzzo lo ha respirato e vissuto, e che in questa terra ha legato il suo amore per il ciclismo, è Stefano Giuliani. Quando gli abbiamo chiesto di parlare della sua regione, la voce si è accesa e le parole sono uscite come un fiume in piena. 

«Sono felice perché sono il mio sport e la mia regione – dice – da qualche tempo siamo diventati il centro del ciclismo italiano. Prima la partenza del Giro, nel 2029 avremo gli europei su strada. Si è spostato il baricentro da nord a sud. Per fare un bel ciclismo ci vogliono tanta passione e grinta, che a noi non mancano, ma anche tanti soldi. Fortunatamente abbiamo dei politici che credono nel ciclismo e ci investono molto. Alla fine il nostro è uno sport che fa scoprire il territorio, basta guardare nelle località sciistiche: c’è più gente che va in bici rispetto a quella che scia. E’ il momento giusto per investire sulla bici».

Si attraverseranno paesini tipici abruzzesi, come Rocca San Giovanni (foto: Camillo Masciarelli)
Si attraverseranno paesini tipici abruzzesi, come Rocca San Giovanni (foto: Camillo Masciarelli)
Come hai preso la notizia del ritorno della corsa?

E’ stata una bellissima sorpresa, ma pensate che ansia da prestazione che mi ha messo addosso. Io che sono anche diesse (del team continental Vini Monzon-Savini Due-OMZ, ndr) arriverò alla prima tappa con un fremito addosso. Mi spiace un po’ perché avrei voluto una squadra con cui provare a vincere, ma ho tanti ragazzi giovani che in questo mondo devono imparare tanto.

Ci saranno i top team.

Per essere competitivo ora bisogna avere una grande motivazione, ma non basta, servono una struttura solida e un programma delineato di lavoro. Anche al Trofeo Matteotti, che aiuto a organizzare, ora vengono a correre i campioni. Fa piacere, perché è un bel messaggio, ma per le squadre piccole diventa tutto difficile. 

Cosa ci racconti del percorso?

Le prime due tappe sembrano essere abbordabili, si dovrà stare attenti alle fughe, ma con il controllo che c’è ora in gruppo la volata dovrebbe essere scontata. L’arrivo di Pescara è veloce, prima ci sono dei sali e scendi nella zona di Ortona, ma non credo possano fare male ai velocisti moderni. 

La prima tappa inizia da Vasto…

Si partirà da lì, e si vedranno gli stessi territori che ha attraversato il Giro d’Italia lo scorso anno. La corsa rosa ha aiutato a far scoprire dei bellissimi paesaggi e sono sicuro che tanta gente verrà a vederli. Per arrivare a Pescara, città dello sport a 360 gradi, si passerà da una zona ricca di vigneti, dove nascono tante cantine, come la Vini Fantini Farnese. 

La seconda frazione sembra più mossa.

Si parte da Alanno, dove da bambino andavo in bici, si attraverseranno tante zone di collina, con salite anche medio lunghe. Ma anche in questo caso i velocisti moderni possono reggere tranquillamente la fatica a mio modo di vedere. La parte impegnativa, che da altimetria non si vede, è quella di Celano, che è un continuo sali e scendi. C’è un castello molto bello e lì vicino ci sono le gole che prendono il nome dal paese. 

Dalla terza tappa Iniziano le montagne?

RCS sembra aver tenuto il format del Giro di Sicilia: due tappe veloci, una terza più dura e l’ultima di vera montagna. Si sono invertite un po’ le cose perché nella terza frazione del Giro d’Abruzzo si arriva a Prati di Tivo. Salita famosissima e altrettanto rinomata località sciistica. Si parte da Pratola Peligna, vicino a Sulmona, zona conosciuta per i confetti. Si procede verso Rocca di Mezzo, città famosa grazie al Giro. 

Ultimo giorno, con arrivo a L’Aquila…

Con partenza da Montorio al Vomano, i corridori passeranno dal Parco Nazionale del Gran Sasso, diretti verso L’Aquila. L’arrivo immagino sarà lungo lo strappo che porta in città. Se si pensa a L’Aquila ancora si ritorna al Giro, con la famosa tappa di pioggia e freddo. 

Nel 2010 il Giro torna a L’Aquila, terra ancora ferita dal terremoto, anche oggi le cose non sono cambiate
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Ci sono zone dove si possono giocare dei trabocchetti?

Nella seconda tappa, quando si attraverserà Fucino, in quell’area c’è sempre vento, ma è difficile determinare da che parte tira. Anche se, con gli strumenti moderni, ti alzi al mattino e sai tutto. Riesci a sapere se il vento cambia anche quando sei in corsa. 

Intanto l’appuntamento è per il 9 aprile…

Vi aspetto, teniamo da parte qualche arrosticino anche per voi.