Mancano poche ore al Tour de France numero 110 e quando a Bilbao si abbasserà la bandierina dello start non ci sarà Chris Froome. La Israel-Premier Tech infatti lo ha tagliato fuori dalla corsa che il britannico ha vinto quattro volte.
In questi giorni, la notizia non è freschissima, siamo stati alla finestra per vedere come evolveva la situazione, ma tutto è rimasto avvolto in un grande silenzio. Nessuna dichiarazione forte né da parte di Froome, né del team.
Delusione Froome
«Sono ovviamente deluso – aveva detto a caldo Froome a Gcn- anche perché il Tour de France occupa un posto incredibilmente speciale nel mio cuore. Mi spiace perché fisicamente ero pronto, ma purtroppo non sono riuscito a dimostrare la mia condizione nelle gare che mi sono state assegnate, a causa di problemi meccanici».
E ancora: «Rispetto la decisione della squadra e mi prenderò del tempo prima di concentrarmi nuovamente sui prossimi obiettivi della stagione. Voglio tornare al Tour de France nel 2024».
Partiamo da queste parole. Froome, al netto di qualche fiammata lo scorso anno proprio sulle strade del Tour de France, non si è più visto molto.
In questa stagione ha infilato 29 giorni di corsa e il miglior risultato è un 12° posto in una piccola gara australiana. Questi 29 giorni di corsa sono stati divisi in due blocchi: uno fino a febbraio chiusosi al Tour du Rwanda, e uno da maggio in poi. L’unica corsa WorldTour a cui ha preso parte è stato il Romandia.
E’ anche vero che la Israel-Premier Tech non è più nella massima serie e ci sta che faccia qualche gara di altissimo livello in meno, ma nell’insieme non è certo un segnale positivo per Chris.
Si fanno i conti
Froome in quei due mesi si è allenato con la solita grinta e la professionalità di sempre. In primavera era stato a lungo sulle alture di Sierra Nevada e poi, prima del Tour, si era spostato ad Andorra, ancora in altura.
Stavolta tutto questo lavoro non è bastato per il re del Giro 2018. Neanche il suo blasone. Va considerato che in casa Israel-Premier Tech deve tirare un’aria un po’ tesa. Dopo l’uscita dal WT dello scorso anno, non si “guarda più in faccia” nessuno. Un bel colpo di spugna.
E’ finito fuori dalla lista del Tour anche l’altro atleta di spicco: Jakob Fuglsang. Servono punti per risalire la china, per cui corre chi dà più certezze. Il triennio è appena iniziato e per adesso la squadra di Sylvain Adam è 15ª nel ranking UCI.
Per quel che riguarda il danese, che invece sembra averla presa meno bene, oggettivamente era davvero difficile che potesse partire per il Tour. Ha avuto enormi problemi al soprassella ad inizio stagione, tanto da dover lasciare con una certa fretta il UAE Tour. Fuglsang non si è allenato per due mesi interi. Il Tour de Suisse era la sua ultima chance, ma si è fermato prima della crono finale.
Polemiche e considerazioni
E’ inevitabile che tutto ciò inneschi delle polemiche. Froome ha parlato di problemi meccanici che nella corsa del Mont Ventoux e a alla Route d’Occitaine non gli hanno permesso di rendere al meglio (per onor di cronaca, va detto che i suoi compagni vincevano o salivano sul podio in quelle stesse corse e con quelle bici).
In particolare sembra che Chris si riferisse ai freni. E non era la prima volta che il britannico si lamentava di questo aspetto tecnico.
Ma qualcosa dev’essere accaduto proprio a pochi giorni, se non ore, dalla comunicazione del team per la Francia. Fin lì infatti – ed è storia 8 o 9 giorni fa – Froome era convinto di farlo: «Sto migliorando poco a poco – aveva detto prima alla Cic Ventoux – le ultime sei, sette settimane sono andate bene in allenamento. Ho lavorato senza problemi. Le cose sembrano andare nella giusta direzione.
«Ovviamente non andrò al Tour per lottare per la classifica generale, ma per provare a vincere una tappa: sarebbe fantastico».
Tour 2024: un’utopia?
Un altra querelle è quella che riguarda il contratto di Froome. Ufficialmente è fino al 2023, ma c’è chi dice che si sarebbe dovuto chiudere lo scorso 31 dicembre con la retrocessione del team a professional e chi invece che durerà fino al 2025.
«Preferisco non parlare di alcun elemento del contratto di Froome – ha detto patron Adam – abbiamo un accordo con Chris che la sua ultima squadra sarà proprio questa». Volendo fare le pulci alle sue parole, Adam non menziona le date e parla di accordo, non di contratto. Ma questo cambia poco.
Ci auguriamo che Froome, ma anche Fuglsang, possano tornare ad esprimersi al meglio. Se poi il livello sarà quello per competere al top, questo ce lo potranno dire solo le gare. Ma gli anni passano e il livello si alza: non sarà semplice questa sfida.