Evenepoel fa sua anche Zurigo: il bis iridato è servito

22.09.2024
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ZURIGO – Remco Evenepoel trova anche il tempo di alzare le braccia sotto lo striscione dell’arrivo. Il belga ha battuto il nostro Filippo Ganna in un confronto uno contro uno che alla vigilia era dato per scontato. E invece, sulle strade di Zurigo, di scontato non c’è stato nulla. In cima alla salita, al termine del secondo intermedio, il margine di Evenepoel era di nove secondi. Alla fine, nonostante la speranza finale alla quale si è appoggiato il team azzurro, il bis mondiale per il famelico Remco è servito. Allo scintillio dorato della sua Specialized, che ricorda il trionfo di Parigi, si aggiunge quello della seconda medaglia iridata nelle prove contro il tempo.

«Non è stato uno sforzo drastico – dice – cercavo solo di sentire la cadenza, di sentire il dolore nelle gambe e di soffrire. Credo che la salita l’avrei potuta fare più veloce, sentivo che non stavo davvero spingendo. Per fortuna ho mantenuto il mio vantaggio, anche se negli ultimi 5 chilometri ho fatto davvero fatica a mantenere la velocità e il ritmo costanti. Ganna si è avvicinato parecchio nell’ultima parte, il fatto di aver recuperato Roglic gli ha dato morale e un obiettivo da seguire. Naturalmente, in un campionato del mondo, c’è solo una cosa che conta, vincere. Alla fine il modo in cui è andata non è molto importante».

Per il secondo anno consecutivo Evenepoel è campione del mondo a cronometro, questa volta davanti a Ganna e Affini
Per il secondo anno consecutivo Evenepoel è campione del mondo a cronometro davanti a Ganna

Imprevisto al via

Il pomeriggio per il campione olimpico non era iniziato nel migliore dei modi però. La sua bici d’oro ha avuto un salto di catena sulla pedana di partenza. Momenti di tensione nei quali Evenepoel ha spinto via la telecamera della televisione svizzera, colpevole di essersi avvicinata troppo. Per un attimo è comparsa anche la bici di riserva, invece Remco è rimasto saldamente in sella alla prima spazzando via a colpi di pedale ogni dubbio sullo stato della catena incriminata. 

«E’ la seconda o terza volta – spiega il neo campione del mondo a cronometro – che mi capita una cosa del genere. Spesso ci sono così tante telecamere in giro che tolgono il segnale al misuratore di potenza. Probabilmente è una cosa che ha a che fare con la catena, perché c’era molto movimento sulla guarnitura in quel momento e abbiamo dovuto forzare un po’ il sistema per rimetterla a posto. Si è trattato di un problema di piccole dimensioni, che si sarebbe potuto ingigantire se avessi perso tempo prezioso per la gara. Per fortuna non dobbiamo pensarci. Credo che ci sia una cosa che mia moglie mi ha insegnato nel corso degli anni: ovvero che non ho nessun controllo su qualcosa che non è controllabile, e questo non era una situazione del genere. Quindi ho cercato di rimanere calmo e concentrato». 

Il contrattempo tecnico per Evenepoel è stato senza dirette conseguenze sulla prestazione, anche se ha dovuto pedalare senza misuratore di potenza. 

«Non vedere dopo pochi metri di gara, alcun numero sul mio computerino – continua – non è stato facile da gestire. Mi piace molto pedalare guardando la cadenza e la potenza media. Diciamo che oggi è stato un grande test per me, e credo di non aver fallito, per fortuna (ride, ndr)».

Una delle delusioni di giornata è stato Roglic, lo sloveno alla fine paga più di due minuti da Remco
Una delle delusioni di giornata è stato Roglic, lo sloveno alla fine paga più di due minuti da Remco

Da Parigi a Zurigo

I giorni dopo la prova olimpica su strada, per stessa ammissione di Evenepoel, sono stati parecchio complicati. Gestire le emozioni e il carico di attenzioni dopo il doppio oro di Parigi non è stato semplice, nemmeno per chi le attenzioni e le vittorie le mastica da quando era un ragazzino. 

«Ero piuttosto preoccupato dopo Parigi – ammette – perché non riuscivo a fare sforzi intensi. Poco prima del Tour of Britain, che ha sancito il ritorno alle gare, ero dubbioso sul mio stato di forma. Questo è anche il motivo per cui abbiamo deciso di non prendere parte ai campionati europei. Con il senno di poi possiamo dire che è stata una buona scelta. Se guardiamo al risultato possiamo dire che i primi due di oggi (Evenepoel stesso e Ganna, ndr) hanno un ampio margine sugli altri. La cosa che ci accumuna è l’aver saltato gli europei».

«La fiducia nei miei mezzi – riprende Evenepoel – è arrivata dopo il Tour of Britain. Gli allenamenti sono andati bene. Anche qui, nell’ultima settimana tutto è andato come previsto. Negli allenamenti dietro motore sentivo di stare bene ad alte velocità. Per fortuna, perché credo che se non avessi avuto la fiducia che ho ora, non sarei stato così performante e concentrato.  

Poco prima del traguardo l’esultanza, il casco d’oro meritava risalto ha ammesso Remco in conferenza stampa
Poco prima del traguardo l’esultanza, il casco d’oro meritava risalto ha ammesso Remco in conferenza stampa

Ancora Italia-Belgio

Con il tempo ci siamo abituati spesso a vedere uno scontro costante tra Evenepoel e Ganna. Un braccio di ferro che da un po’ verte in favore del talento belga. 

«In mezzo a Ganna e Affini – dice con una grande risata – mi sento come la mozzarella in mezzo al pane. A parte gli scherzi penso che si siano comportati ad un livello molto alto. Ho visto alcune foto di Ganna durante la settimana e ho potuto constatare che era in forma. Sulle lunghe distanze è molto forte, credo che abbia dimostrato ancora una volta che è un campione. Eravamo, e siamo sempre stati, molto vicini. Quest’anno è già la seconda o la terza volta che ci sono due ragazzi di un metro e 90 accanto a me. Meglio salire sul gradino più alto del podio perché altrimenti non rientrerei nella foto».

E’ stato fatto notare al belga come nel 2021 sul podio ci fossero un italiano, proprio Ganna e due belgi: Van Aert e lui. Quest’anno la tendenza si è invertita. 

«Non penso sia una vendetta o qualcosa del genere – conclude – Ganna, Affini e io abbiamo una buona amicizia. Nelle altre gare parliamo spesso. Credo che se oggi avesse vinto lui e io fossi stato secondo con gli stessi tempi, sarei stato contento per lui. Penso sia logico che il più forte vinca se non ha problemi meccanici o altro. Ganna dice di aver perso tempo in discesa, ma molto dipendeva da come si sarebbe arrivati in cima alla salita del secondo intermedio. Credo abbia perso tempo perché era stanco e in un tratto tecnico non riesci ad andare forte come vorresti. Questa è stata forse la chiave della mia vittoria di oggi, il fatto di essere ancora a posto in cima alla salita. Da un lato credo di essere stato fortunato perché se la gara fosse stata più lunga di altri 5 chilometri avrei perso».