Epis sale nel WorldTour e cerca casa in Francia

28.11.2024
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Un anno fa di questi tempi Giosué Epis festeggiava il suo approdo al devo team dell’Arkea-B&B Hotels quasi come naturale conseguenza di una stagione ricca di soddisfazioni, che lo aveva eletto come più costante under 23 italiano ad alti livelli. A un anno di distanza c’è ancora da festeggiare perché il bresciano sale di categoria, approdando nel WorldTour pur dopo una stagione ben diversa da quella precedente.

Per il bresciano una stagione con pochi squilli, vissuta quasi tutta all’estero
Per il bresciano una stagione con pochi squilli, vissuta quasi tutta all’estero

Una stagione difficile

Il lombardo ha affrontato nel corso dell’anno 45 giorni di corsa, con 4 Top 10 e nulla più. Una stagione un po’ complicata, forse non come se l’aspettava a inizio anno, ma che comunque è stata sufficiente per far vedere le sue qualità al punto di convincere i dirigenti del team transalpino a farlo entrare nel team principale.

«Effettivamente i momenti alti non sono stati tanti – ammette Epis – ma bisogna innanzitutto tenere in considerazione che non era certamente il calendario affrontato lo scorso anno, il livello è salito notevolmente. Ho gareggiato quasi sempre in Francia e in altre gare estere, in Italia sono stato solo alla Coppi e Bartali e al Giro del Friuli. Poi è stata una stagione un po’ sofferta».

Epis si è adattato bene alle corse francesi, dove conta di emergere nel 2025
Epis si è adattato bene alle corse francesi, dove conta di emergere nel 2025
Perché?

A parte i problemi fisici insorti nel corso dell’anno, inizialmente non è stato facile adattarsi alla nuova situazione. Un Paese diverso, io che non parlavo francese e con l’inglese si faticava un po’ a comunicare. La squadra mi è stata vicino, ho frequentato corsi di lingua e col passare del tempo mi sono adattato e trovato più a mio agio, ora mi esprimo sufficientemente bene tanto che mi sono trasferito in Francia.

Come mai?

Col tempo mi sono accorto che i viaggi verso casa toglievano molto tempo e inficiavano la mia preparazione, stando come base in Francia posso gestirmi più agevolmente. Mi sono stabilito in un piccolo paese vicino Aix les Bains, in mezzo alla campagna della Francia orientale, ai piedi del Grand Colombier. Per ora vivo in affitto a casa del papà di Maxime Bouet, uno dei direttori sportivi, ma conto di prendere un appartamento mio.

Giosuè insieme a Gerard Bouet, che gli ha affittato una stanza ad Artemare finché non troverà un appartamento
Giosuè insieme a Gerard Bouet, che gli ha affittato una stanza ad Artemare finché non troverà un appartamento
Una scelta la tua legata anche al tipo di gare che affronti e affronterai?

Per certi versi sì, sono gare molto diverse da quelle a cui ero abituato, sia come livello sia come percorsi. C’è un cambio netto, ho trovato spesso pioggia e freddo. Poi ci sono ritmi di corsa più alti nella prima parte, praticamente non c’è mai sosta. Ci vuole un periodo di ambientamento, per questo, vedendo anche come sono andato nel corso dell’anno, sono fiducioso e penso che i risultati arriveranno perché è un modo di correre che si adatta alle mie caratteristiche. Credo che il grosso dell’attività sarà ancora in Francia, con uscite anche in Belgio e Olanda, ma spero che qualche corsa italiana venga inserita nel calendario.

Qual è stata la tua giornata più bella in questa stagione?

Sarebbe facile dire dove sono andato meglio come risultati, ma per me la più bella è stata l’ultima, la Parigi-Tours per under 23, dove ho incontrato tanta pioggia e fango. Ho chiuso 15°, un piazzamento e nulla più, ma mi sono divertito tanto.

La terza tappa dell’Alpes Isere Tour, Epis (in rosso) è dietro sulla destra, finirà terzo
La terza tappa dell’Alpes Isere Tour, Epis (in rosso) è dietro sulla destra, finirà terzo
La promozione ti ha sorpreso?

Onestamente sì, anche se qualche settimana prima mi avevano detto che ero tra i papabili del devo team per la promozione. Non credevo però che avrebbero scelto me. Questo mi dà tanta fiducia perché mi dimostra che il team crede nelle mie possibilità. Ora aspetto di sapere quale sarà la linea di azione per la nuova stagione.

Che cosa ti ha colpito maggiormente delle gare che hai affrontato?

Ci sono differenze, già nel semplice stare in gruppo. Per me le prime corse sono state una vera palestra tecnica, ma quando acquisisci certi meccanismi diventa tutto più facile, anche per tenere posizione, per gestire le varie fasi della gara, per lavorare al meglio per i compagni.

La Coppi e Bartali (nella foto), il tricolore U23 e una tappa al Giro del Friuli: questa l’Italia 2024 di Epis
La Coppi e Bartali (nella foto), il tricolore U23 e una tappa al Giro del Friuli: questa l’Italia 2024 di Epis
Ora ti aspetta l’ingresso nella massima serie, hai qualche desiderio specifico?

Sinceramente non lo so, ma sono convinto che dopo poco sarò pronto a giocarmi le mie carte. Vorrei infatti avere spazio in qualche corsa, magari qualche classica minore ma adatta al mio modo di correre per portare a casa piazzamenti e punti e chissà che non arrivi anche un successo. Se ho fatto certi investimenti dal punto di vista personale è perché credo di poter far bene.