Domani Laigueglia, baluardo del ciclismo che cambia

27.02.2024
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Venticinque squadre, fra cui 9 WorldTour, 8 professional e 8 continental. Le prime salite di Paravenna e Testico a fare la selezione e poi il circuito finale, che negli ultimi 44 chilometri propone per quattro volte Colla Micheri e Capo Mele. Domani si corre il Trofeo Laigueglia e a giudicare dalle iscrizioni dell’ultima ora sarà una gara stellare, sempre che il meteo conceda una tregua.

Il UAE Team Emirates arriva in forze, aggiungendo al pacchetto Ayuso e Hirschi, dominatori nello scorso weekend francese: con loro anche Covi, Majka, Ulissi e Baroncini. Poi il vincitore uscente Peters, Vendrame e Cosnefroy nella Decathlon-Ag2R partita già fortissimi. Bettiol e Piccolo in maglia EF Easy Post; Velasco, Fortunato e Scaroni con l’Astana. Rota e Busatto per la Intermarché, più De Marchi e Zana con la Jayco-AlUla. Infine due ragazzini che l’Italia ben conoscono: Gregoire e Lenny Martinez di casa Groupama-FDJ. Il via alle 11, l’arrivo intorno alle 16, la diretta intorno alle 14,30 su Rai Sport ed Eurosport.

Il Laigueglia del 2023 è stato vinto da Nans Peters, al traguardo con 46″ di vantaggio
Il Laigueglia del 2023 è stato vinto da Nans Peters, al traguardo con 46″ di vantaggio

Le corse in Italia

Laigueglia significa l’inizio del grande ciclismo in Italia, con l’organizzazione di Extra Giro per conto del Comune. Di questi tempi non c’è niente di facile nell’organizzare corse in Italia, nella scia di RCS Sport che, lavorando bene e a tappeto, lascia dietro appena le briciole. E’ notizia dei giorni scorsi, diffusa da bici.PRO e rilanciata su tutti i media, che il Giro di Sicilia non ci sarà per ragioni politiche. Eppure gli uomini di Mauro Vegni non sono stati a guardare e nelle stesse date si svolgerà il Giro d’Abruzzo: manca l’ufficialità, attesa a breve.

Non c’è niente di facile, ma ci sono le idee. Marco Selleri, che di Extra Giro è uno dei soci, ne avrebbe tante, ma ha capito che ci sono conti da fare. Proprio per questo il gruppo romagnolo ha dovuto rinunciare all’organizzazione del Giro della Città Metropolitana di Reggio Calabria, mentre sta per annunciare la rinascita del Giro di Romagna. Lo sentiamo alla vigilia della corsa ligure.

Marco Selleri, romagnolo, qui alla presentazione della tappa bolognese del Tour 2024
Marco Selleri, romagnolo, qui alla presentazione della tappa bolognese del Tour 2024
Percorso che vince non si cambia…

E’ rimasto tutto uguale, anche perché all’Amministrazione comunale piace questo percorso, che è stato accolto abbastanza bene anche dai corridori. L’arrivo di Ayuso e Hirschi servirà a innalzare ancora di più il livello.

Quanto è importante effettivamente la presenza dei grossi nomi per una corsa? 

E’ importante perché acquisisce valore. Quando ci sono nomi che sono sulla bocca di tutti, vuol dire che aumenta l’audience di tutto quello che c’è intorno, quindi è fondamentale. Soprattutto se parliamo di corridori che hanno già vinto negli ultimi giorni e si presentano qua, cambiando le carte in tavola di tanti pronostici. Mi piacerebbe che una volta tanto vincesse un italiano, perché ne abbiamo bisogno. Sappiamo che Rota e Covi sono sempre fra i primi, anche Vendrame lo scorso anno era davanti. E’ una corsa che si dice molto ai nostri ragazzi. Sarà un test anche per Baroncini, perché a Kuurne non è andato male, anche se qui ci sarà più salita.

Il Comune ci tiene tanto, ma di fatto l’intero territorio è in ballo per accogliere le squadre.

Laigueglia dà il nome dal 1964 della prima edizione. Per la corsa hanno riaperto due hotel, mentre il grosso delle squadre si trova fra San Bartolomeo e Alassio. Il Comune ci tiene molto, con le ultime elezioni è cambiata l’Amministrazione, ma si continua a ricavare il budget per la corsa. Parliamo per loro 110-115 mila euro, che non è facile. Ci sarà pure un contributo della Regione e qualcosa che arriva dai Borghi più Belli d’Italia, ma la metà viene dal bilancio della città cui bisogna dire grazie. E’ una corsa che con l’IVA viene a costare intorno ai 200 mila euro. Ci sono delle figure chiave, come Lino Bersani che è un Consigliere con la delega allo sport. Poi Roberto Schiavon e anche Antonio Meroni di Cantù. Sono loro che spingono per mantenere la corsa.

Lo scorso anno, alle spalle di Peters, Vendrame e Covi a 46″
Lo scorso anno, alle spalle di Peters, Vendrame e Covi a 46″
La Strade Bianche è un traino?

E’ la nostra fortuna, secondo me. Fanno tappa qua, poi si spostano in Toscana. Come quando s’è fatta Reggio Calabria col traino del Giro di Sicilia. L’UCI dice tanto di voler riscrivere il calendario. Mettiamo che sposti il Lombardia ad aprile, secondo voi cosa succede alle corse che si fanno in preparazione come l’Emilia, l’Agostoni e la Bernocchi? Con lo stesso criterio abbiamo sperato che rifacendo il Giro di Romagna il 21 aprile, cioè due giorni dopo la fine del Tour of the Alps, qualche squadra venisse giù, ma per ora non vediamo grossi riscontri. Annunceremo la corsa a breve, la 86 esima edizione, che rinasce per volontà dell’Amministrazione comunale di Lugo e di Oliviero Gallegati, titolare della Cicli Somec.

Cosa vi aspettate?

Il ciclismo è cambiato, gliel’ho detto: non aspettatevi grossi nomi, perché c’è il Giro d’Italia alle porte. Per cui correremo con parecchie continental, anche se la UAE Emirates ha detto che verrà. Stiamo aspettando un paio di professional straniere, come la Caja Rural e l’Euskaltel, e poi vedremo le tre italiane. Come dicevamo prima, avere i nomi serve a chi investe. A noi che organizziamo serve avere le risorse per fare tutto nel migliore dei modi. Abbiamo organizzato per anni le corse giovanili, non badavi tanto ai nomi quanto a promuovere il movimento e una corsa come il Romagna può fare la fortuna delle continental italiane. I grossi nomi non si preparano più nelle piccole corse.

E questo incide sulle partecipazioni…

Vanno a vincere senza fare corse. Si preparano da fuori, vengono e vincono. Una volta era l’opposto: venivano sempre a fare 2-3 corse per prepararsi. Anche Pogacar arriva alla Strade Bianche senza aver mai corso prima: credete che andrà piano? Ma guardiamo in casa nostra, speriamo che domani sia bel tempo. Mi piacerebbe che Laigueglia diventasse la corsa più bella del professionismo. Mi piacerebbe poter mettere un arco ogni chilometro a partire dai meno cinque dall’arrivo come domenica a Kuurne.

Il Laigueglia 2022 fu l’ultima vittoria di Polanc, poi ritirato per problemi cardiaci. Con lui Ayuso e Covi
Il Laigueglia 2022 fu l’ultima vittoria di Polanc, poi ritirato per problemi cardiaci. Con lui Ayuso e Covi
Cosa te lo impedisce?

Il fatto che ognuno di quegli archi costa 4 mila euro, quindi servirebbero ne 20 mila solo per i gonfiabilli. Vorrei vedere le cose fatte a modo. Prendiamo la corsa di Reggio Calabria. Il contributo pubblico è stato abbassato e già l’anno scorso chiudemmo quasi in pari. Dovremmo organizzare in perdita? E poi senza il Giro di Sicilia, quali squadre verrebbero in Calabria per un solo giorno? Sarebbe diverso se la Federazione o la Lega intervenissero per organizzare pacchetti con 3-4 giorni di gara, trovando il modo che le squadre spendano 40 euro al giorno come in Spagna e coprendo il resto con sponsor o contributi. Senza interventi del genere, una corsa così isolata non riusciamo a farla. E mi dispiace, perché da giù continuano a chiamarmi, ma non posso che dire di no.