Come si batte VdP in volata? Ce lo spiega “killer” Colbrelli

30.03.2024
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Sapete cosa hanno in comune Sonny Colbrelli, Kasper Asgreen e Mads Pedersen? Sono riusciti a battere Mathieu Van der Poel in volata. E guarda caso ci sono riusciti tutti e tre utilizzando una tattica molto simile: la volata da velocità non troppo basse.

Proprio Colbrelli ci spiega quindi come si fa a battere il campione del mondo. In qualche modo lui ha aperto una breccia, in un “muro” altrimenti sin lì impenetrabile… Persino Wout Van Aert vi si è scontrato più volte. Memorabile la volata del mondiale di cross l’anno scorso. Il belga cadde nel tranello dell’olandese di lanciare lo sprint da velocità troppo bassa. Anche se lì c’era in ballo anche un discorso di rapporti, tra la monocorona di Wout e la doppia di Mathieu, ma il risultato non cambiò.

Alla vigilia del Giro delle Fiandre e di un possibile, quanto auspicabile (nulla contro VdP, ci mancherebbe, ma solo per lo spettacolo) arrivo in volata ristretta, l’attuale diesse della Bahrain-Victorious entra nel dettaglio tecnico di questi sprint contro Van der Poel. Tra l’altro sempre Sonny aveva fatto chinare il capo anche ad un altro imbattibile: Remco Evenepoel.

Sonny Colbrelli (classe 1990) è oggi uno dei diesse della Bahrain. Domani seguirà il Fiandre dall’ammiraglia
Sonny Colbrelli (classe 1990) è oggi uno dei diesse della Bahrain. Domani seguirà il Fiandre dall’ammiraglia
Sonny, come si batte quindi Van del Poel? Partiamo dalla volata della Parigi-Roubaix che hai vinto… 

Entrammo nel velodromo io, Van der Poel e Florian Vermeersch e fortunatamente non ero in testa. C’era VdP. Ricordo che la velocità, calava, calava… ci stava portando nel suo tranello. Ai 250 metri è partito lungo Vermeersch e a quel punto è partito lo sprint. 

Ce lo descrivi metro per metro?

Io volevo stare nel mezzo, per quanto basse le curve del velodromo di Roubaix ti danno sempre un po’ di spinta con la gravità e quando esci, oltre alla gravità sfrutti un po’ la scia. Quindi in questa posizione non ero in basso. Van der Poel era ancora più alto di me. Io però a quel punto guardavo solo Vermeersch. Anche perché era partito forte.

Cioè?

Ci aveva dato una bici e mezza. L’obiettivo era lui. Volevo e dovevo chiudere il gap. Ero concentrato solo su di lui e quando l’ho preso, tra scia e gravità l’ho passato bene. Avevo almeno 3-4 chilometri orari in più.

Fiandre 2021: forse per velocità questo è lo sprint che più somiglia a quello tra VdP e Colbrelli alla Roubaix
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E Van der Poel invece anche se più alto aveva fatto più strada. In ogni caso lo sprint lungo di Vermeersch lo ha costretto a non partire da bassa velocità a non impostare lui la volata?

Esatto. Fossimo rimasti così fino ai 150 metri, sarebbe stato più complicato. Mathieu avrebbe sfruttato le sue doti di esplosività.

E queste gli arrivano dal cross?

Sicuramente dal cross, ma sono anche proprio doti sue.

Eri teso quel giorno?

Direi di no. Quel giorno non avevo chissà quali tattiche in mente. Ero già contento di essere salito sul podio alla mia prima Roubaix, quindi neanche avevo tutta questa pressione. 

Quando dici che la velocità stava scendendo troppo prima dello sprint sai dire a quanto andavate?

Oddio, non ricordo, ma a sensazione sui 35, massimo 38 all’ora.

Gand-Wevelgem 2024: Pedersen parte lungo e VdP china la testa, cosa che fa in tutte e tre queste volate
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Lo sprint per conto tuo è iniziato nel velodromo o prima?

Prima. Almeno 400 metri prima del velodromo. Come detto, non volevo entrare in testa. Avevo in mente tutte le Roubaix che avevo visto alla tv nel corso degli anni e i grandi campioni vincere. Mi ricordavo che negli sprint lì dentro non bisognava stare davanti. Ai 200 metri in ogni caso sarei partito.

E’ stata una volata di forza, potente, o come ha detto anche Philipsen alla Sanremo, una volata di resistenza?

E’ stata la volata dei morti! Tanta stanchezza. Non ricordo neanche in questo caso la punta di velocità, ma non credo fu troppo al di sopra dei 55 all’ora.

E dello sprint di Pedersen alla Gand cosa ne pensi? Ha influito questa tattica della velocità non troppo bassa e dello sprint lungo?

Di sicuro ha contato, ma quel giorno Pedersen aveva una gamba stratosferica. Bastava vedere quanto ha fatto soffrire Va der Poel sull’ultimo muro. Mathieu era a tutta, teso in volto, dava di spalle. In più lo avevano messo in mezzo come squadra. Però certamente Mads è stato bravo a fare la sua volata. Una volata intelligente e potente.