Il colpo del Colibrì. E Chaves sogna le Olimpiadi

06.04.2021
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Il Colibrì è tornato a sorridere! Esteban Chaves con uno dei suoi attacchi in salita si è portato a casa la tappa più dura della Vuelta Catalunya. Il piccolo scalatore colombiano sembrava destinato a grandissimi obiettivi, ma poi diversi inconvenienti di salute lo avevano rallentato. Spesso facendolo sprofondare e veri “buchi neri” come quello avvenuto dopo il ritiro al Giro 2018. Mononucleosi e altri problemi allergici. Non era più lui.

Al Giro, Chaves vanta tre vittorie di tappa e un secondo posto nella generale (2016)

Il portacolori della BikeExchange però non ha perso la sua arma migliore, il sorriso, e ha continuato a lavorare a testa bassa. L’anno scorso una stagione particolare come per tutti, ideale però per “resettarsi”, e adesso eccolo di nuovo a lottare con i migliori. Sarà tornato il Colibrì che faceva secondo al Giro d’Italia alle spalle di Nibali?

Esteban, dopo due anni sei tornato alla vittoria: cosa hai provato? È stato bello vederti sorridere …

Esatto, due dopo l’ultima vittoria al Giro d’Italia a San Martino di Castrozza, che fu davvero “muy especiale” per me. E questa vittoria al Catalogna mi ha portato allegria. Ci voleva proprio, dà morale.

Chaves nella crono inaugurale del Giro dei Paesi Baschi
Chaves nella crono inaugurale del Giro dei Paesi Baschi
Prima gara dell’anno e subito un successo: come ti sei preparato? Hai cambiato qualcosa?

E’ risultato di tanto lavoro, un lavoro duro, fatto con la squadra.

Come hai passato l’inverno in Colombia?

E’ stato un inverno abbastanza corto perché la Vuelta è finita a novembre inoltrato. E così a metà dicembre ero già rientrato dalla Colombia per allenarmi. Lì si sta bene, c’è la famiglia, il buon tempo, l’altitudine… Sono venuto in Europa per il nostro training camp ad Oliva, in Spagna, e poi sono ritornato in Colombia prima di tornare per la Vuelta a Catalunya.

Quali sono i tuoi programmi? Sarai al Giro?

Ancora non so di preciso – fa una breve pausa Chaves – Adesso sono qui al Paesi Baschi, farò poi le classiche delle Ardenne e un periodo di riposo. Lì deciderò se farà il Giro o il Tour. O anche la Vuelta, ma tenendo sempre in mente i Giochi Olimpici come obiettivo, la cosa più importante della stagione.

I tuoi problemi fisici sono stati lasciati indietro?

Bisogna guardare avanti, considerando il problema che abbiamo avuto. Sapevamo solo che c’era bisogno di tempo per tornare alla miglior condizione fisica. Serviva pazienza, poco a poco. Come ho fatto da quando sono passato professionista e dal 2008: ho sempre fatto in più come risultati e come maturazione fisica e spero che questo andamento possa continuare.

L’attacco nella quarta tappa del Catalunya che lo ha portato al successo
L’attacco nella quarta tappa del Catalunya che lo ha portato al successo
Visto come hai vinto, a ti senti pronto per affrontare questi giovani così forti?

Mi sento normale, contento di quello che sto facendo. Per adesso va bene così. Credo che i giovani siano molto interessanti e professionali oggi.

Senti lo stress in questo ciclismo moderno? Si parla di “marginal gains”, Dumoulin se ne va, si fanno tanti ritiri, la dieta è sempre più particolare …

Io credo che il ciclismo sia molto più semplice di quello che sembra attualmente. C’è molta informazione, molti che parlano, ci sono i social. Da parte mia penso ad allenarmi bene, a mangiare bene, a riposarmi bene.

Sei in scadenza di contratto, hai già parlato con la tua squadra o pensi che cambierai?

Vero, mi scade il prossimo anno e non ho un contratto per l’anno che verrà. Ma presto parlerò con la mia squadra. Per me resta la prima opzione, però non si scarta nessun’altra possibilità.

Chaves sarà felice a fine stagione se …?

Se la finirò senza inconvenienti!