Finalmente Juan Ayuso. Il talento spagnolo è pronto ad iniziare il suo 2023 agonistico. Dopo 225 giorni dalla sua ultima gara gara, la tappa finale della Vuelta, il campioncino della UAE Emirates torna in corsa al Tour de Romandie, che parte oggi da Port Valais e si chiude il 30 aprile a Ginevra.
Come mai Ayuso non aveva più gareggiato? Una forte tendinite lo ha tenuto lontano dalle gare, ma anche dalla bici. Sembrava aver iniziato alla grandissima. Addirittura aveva messo alla frusta Tadej Pogacar durante i ritiri invernali. Poi qualcosa si è inceppato. La tendinite stava degenerando.
Joxean Matxin, tecnico della UAE Emirates, ci spiega come sono andate le cose e cosa dobbiamo aspettarci da Juan… corridore storicamente (anche se è un 2002) famelico.
Joxean, finalmente Ayuso inizia la sua stagione…
Abbiamo passato dei momenti complicati. Juan è un corridore giovane, vorrebbe gareggiare sempre e ha sofferto vedendo i compagni che corrono, che vincono, che si aiutano… Deve essere stato complicato per lui. Però la squadra non ha mai fatto pressioni perché corresse. Piuttosto abbiamo pensato che per lui fosse meglio stare tranquillo, riposare… Il recupero totale della salute era al primo posto. Il momento del suo ritorno doveva essere un momento naturale in seguito alla guarigione.
Come mai questa tendinite è stata così grave? C’è stato qualcosa che ha sbagliato, magari nel fare gli esercizi in palestra durante l’inverno, problemi con le tacchette, per dire…
Queste cose succedono. La sua tendinite non è stata provocata da una caduta, una posizione sbagliata o altro. Gli è venuto questo dolore e sull’origine possiamo fare mille ipotesi… Ci fosse stata una caduta, una posizione errata come dite voi, okay. Però non ho una riposta precisa. E poi non vorrei entrare troppo in meriti medici. Non è compito mio, ma dei dottori.
Quando vi siete accorti di questo problema?
Prima della Valenciana. Ha accusato un dolore, anzi all’inizio era un fastidio più che un dolore. Poi è aumentato e allora abbiamo deciso di fermarci subito e non correre la Valenciana appunto. Juan è stato a riposo ed ha subito avuto un miglioramento. Così è risalito in bici, ma il dolore è emerso nuovamente. A quel punto abbiamo coinvolto i dottori per capire cosa avesse ed è emersa questa tendinite molto forte. Speriamo che non ritorni.
Juan è un “animale da gara”, lo conosciamo, tu hai detto che ha una gran voglia di correre. Al Romandia sarà subito pronto?
Lui ha classe e da uno che ha la classe, secondo me, possiamo aspettarci di tutto, no? Però non è questo il piano. L’idea iniziale è che si metta a disposizione di Adam Yates. Ma la cosa ancora più importante è che inizi a correre. Poi vediamo giorno per giorno come va. Senza pressione e con la nostra piena fiducia. Juan non deve fare per forza risultato. E anche se lui è forte, ha voglia di correre, ha classe e se vogliamo è anche fresco, non ha il ritmo di gara, che comunque hanno gli altri. Per questo dico che adesso l’obiettivo non è quello di essere il solito “killer”, ma di godersi la prima gara dell’anno. Deve sentirsi ciclista, stare con i compagni e cercare di migliorare giorno per giorno.
Può anche essere un’occasione per imparare ad aiutare i compagni…
Ma quello già lo sa fare, anche se ovviamente è un campione… Cosa gli dici? «Aiuta un altro», quando magari restano davanti in dieci? Comunque ripeto, lui sa anche aiutare. Parliamo ogni giorno: sarà pronto per aiutare Yates. Anche perché quando tutti i corridori che hai sono buoni davvero, anche i compagni devono esserlo. Anche i campioni a volte si mettono a disposizione dei compagni, che un giorno dimostreranno sul campo la loro gratitudine.
Dopo il Romandia quali saranno i programmi di Ayuso?
Manterremmo il programma originario, come se non ci fosse stata la tendinite. Intanto vediamo come sta e come reagisce. L’idea è quella di farlo crescere progressivamente.
Quindi anche se dovesse stare bene a maggio, non farà delle corse in più per recuperare un po’?
No, manteniamo il programma fatto questo inverno. Come ho detto, adesso valutiamo come va e poi decidiamo quali gare fare. Si fermerà poi comunque a luglio, per preparare bene la Vuelta.