Paolo Bettini, Alessandro Spada, Paolo Kessisoglu, Matteo Gozzoli (sindaco Cesenatico), presentazione tappa Nove Colli del Giro 2020

Un volto nuovo per l’Emilia Romagna: Alessandro Spada

23.11.2020
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Alessandro Spada è un volto noto nel mondo delle Gran Fondo, avendo guidato per due mandati la Fausto Coppi di Cesenatico, società organizzatrice della Nove Colli. Il mondo pro’ non sa molto di lui, anche se ci sono proprio Alessandro e la sua società dietro la tappa di Cesenatico dell’ultimo Giro, corsa sul percorso della Gran Fondo e vinta da Narvaez (nella foto di apertura, Spada è fra Bettini e Paolo Kessisoglu e il sindaco di Cesenatico, Gozzoli, alla presentazione della stessa tappa). Parliamo di Spada perché si è candidato alla presidenza del Comitato regionale dell’Emilia Romagna, attualmente presieduto da Giorgio Dattaro (organizzatore per anni della corsa di Felino). Nella Regione, grazie al sostegno del presidente Bonaccini, le cose sembrano funzionare. Sono stati organizzati nel 2020 la ripartenza su strada con Extra Giro, i campionati del mondo di Imola, tre tappe del Giro d’Italia e le corse di Adriano Amici: la Settimana Ciclistica Coppi e Bartali, il Memorial Pantani e il Giro dell’Emilia. Per questo siamo venuti a chiedergli perché abbia scelto di candidarsi.

Partenza Nove Colli 2018
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«E’ una scelta fatta col cuore – comincia – il cuore quando parliamo di ciclismo c’è sempre. Ma oltre al cuore, qualcuno mi ha chiesto di dare il mio contributo. Ho accettato, consapevole che si tratta di un grosso impegno, che punta al miglioramento del nostro sport in Emilia Romagna».

Eppure l’Emilia Romagna ha trainato la ripresa, grazie a Cassani, Di Rocco, Marco Selleri e il suo socio Pavarini e il presidente Bonaccini.

Bonaccini crede molto nel mondo bici e ha fatto grandi investimenti. Noi abbiamo avuto a che fare con lui per la tappa del Giro, ma è stato lui ad agganciarci l’arrivo a Rimini del giorno prima e la partenza da Cervia. A maggio sarebbe stato un tripudio, ma anche a ottobre è stato un bel quadro e un’ottima promozione. Imola stessa storia. L’impressione che si è avuta però è che che il Comitato sia rimasto un po’ ai margini.

Che cosa c’è nel curriculum di Alessandro Spada?

L’esperienza con la Fausto Coppi, che non è solo Nove Colli, mi ha permesso di conoscere bene i fuoristrada e il mondo giovanile. Abbiamo organizzato la Nove Colli Offroad, con 900 iscritti. Ho tanto da imparare e proprio per questo, non certo perché voglia fare il tecnico, ho fatto il corso per allenare i giovanissimi e quello da guida cicloturistica. Sono mondi e regole che volevo conoscere. In più, visto che nella mia azienda solo anche referente per la sicurezza, ho seguito corsi che ho poi trasferito alla Nove Colli e agli altri eventi. Il raduno di partenza e l’arrivo di una corsa sono a tutti gli effetti dei cantieri in cui lavorano insieme aziende diverse. Non è banale.

Giro d'Italia 2020, partenza 12ª tappa, Cesenatico
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Giro d'Italia 2020, partenza 12ª tappa, Cesenatico
Il Giro 2020 sul Porto Canale
Di cosa si occupa la sua azienda?

Ho una società con mio fratello e facciamo profilati in legno.

Che cosa può fare Spada per il Comitato regionale?

In Emilia Romagna c’è un tessuto fiorente, il Comitato può dare gli stimoli. Non voglio disgregare, vorrei creare sinergie, come quelle nate nella valle del Rubicone.

Di cosa parla?

Sotto ogni campanile c’è la società dei giovanissimi, che è giusto sia vicino casa. Poi ci si dirada un po’ per avere quella degli esordienti e degli allievi, fino a confluire nelle due società di juniores. Sidermec e Alice Bike. L’intera filiera in una fascia di pochi chilometri. Mi piacerebbe consolidare queste sinergie locali.

Pensa non ci siano?

Si deve lavorare per costruirle. Si vede dai calendari, con gare della stessa categoria vicine e in contemporanea. E’ bruttino quando hai metà dei partenti perché 50 chilometri più in là c’è un’altra corsa. E dato che la soddisfazione di ogni organizzatore e del Comitato dovrebbe essere la buona riuscita degli eventi, la gestione dei calendari deve essere armonica. Non ci si deve dare fastidio fra società. Anche perché il 2021 rischia di essere duro…

Peggio del 2020?

Sarà un anno difficile. Si rischia di perdere sponsor e di conseguenza atleti. Si perderanno i volontari, colonna portante di un certo ciclismo. Per una gara di esordienti servono 40 persone, per una di giovanissimi ne servono 25. Sono quasi sempre anziani e magari adesso per paura del Covid non si muovono da casa.

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Lei ha organizzato per anni una Gran Fondo oceanica con la Fci, altre si sono rivolte ad altri Enti lamentando costi eccessivi e tanta burocrazia.

Fci è prestigio e qualità e se c’è agonismo la Federazione deve esserci. In Italia ci sono troppi Enti di promozione sportiva, alcuni nati di recente e riconducibili a soggetti che non promuovono niente. Bisognerebbe riordinare la materia, ma tocca al Coni e al Ministero. Io credo che la Fci debba essere il riferimento, quindi è giusto che porti a casa gli agonisti. Sui cicloturisti invece possiamo discutere.

Si lamenta scarso legame fra il mondo amatoriale e quello delle categorie giovanili.

Il legame c’è e va consolidato, perché i ragazzini potrebbero essere figli dei partecipanti alle Gran Fondo. Gli amatori devono servire per promuovere il giovanile, pensando che sono due mondi comunicanti. Alla fine della carriera, tanti ex atleti partecipano alle Gran Fondo. Non è un binario morto…

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Prima di finire, Spada, come si conquistano i ragazzi al ciclismo?

Servono strutture. Parlare la loro lingua, quindi essere sui social. Andare nelle scuole. Nelle piazze. Far vedere e provare cos’è la bicicletta. Per la strada servono percorsi chiusi, per il fuoristrada bastano un campo, una recinzione e due camion di terra. A Villa Marina, all’ingresso sud di Cesenatico, si farà il ciclodromo, vicino a dove ha la sede la Fausto Coppi. Mi sarebbe piaciuto vedere tutto finito al termine del mio mandato, ma il Covid ha rallentato le cose. Il tipo di sfida che andiamo a raccogliere ha anche queste problematiche.