Kenny Tokyo 2021

Jason Kenny, storia del britannico più vincente

15.08.2021
4 min
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“Il più grande atleta britannico di tutti i tempi”. E’ vero, Boris Johnson spesso si lascia andare, fa parte del carattere del Premier inglese, ma è anche vero che le sue parole sono comprovate dai fatti: mai nessun britannico, in nessuno sport nella lunga storia dei Giochi Olimpici, ha vinto più di Jason Kenny, che a Tokyo ha portato la sua collezione di ori a 7 vinti in 4 edizioni, quindi nell’arco di 13 anni che nello sport è un periodo enorme.

La storia del velocista britannico può essere ripercorsa attraverso fotogrammi, istanti prelevati dallo scorrere del tempo per illustrare la carriera di un autentico esempio. Il primo ci porta a Manchester, dove Kenny, nato a Bolton il 23 marzo 1988 è un bambino che attraversa le porte dell’Eastlands Velo Cycling Club, una delle tante istituzioni britanniche tese a insegnare ai più piccoli a rimanere in equilibrio su quelle due ruote. Jason inforca la sua Bmx (nel Regno Unito, come in altri Paesi, si comincia così…) e ci mette ben poco ad imparare, anzi quella bici non la lascia più.

Kenny keirin 2021
Jason Kenny bissa a Tokyo 2020 il titolo olimpico nel keirin, davanti al malese Awang e all’olandese Lavreisen, primo nella velocità
Kenny keirin 2021
Jason Kenny bissa a Tokyo 2020 il titolo olimpico nel keirin, davanti al malese Awang e all’olandese Lavreisen, primo nella velocità

Per imparare si passa da Sir Hoy

Secondo fotogramma: l’ormai ventenne Jason si presenta sulla scena internazionale nel 2008, ai Campionati europei juniores e conquista tre titoli: velocità a squadre e individuale e keirin. Ai mondiali di categoria stessa tripletta, stessa musica. Per la federazione britannica è già maturo per entrare in prima squadra e diventare il delfino del leader: Chris Hoy.

2008: Siamo a Pechino, ai Giochi Olimpici. Quello britannico è uno squadrone: con Hoy e Jamie Staff l’oro olimpico arriva in carrozza e la finale della velocità individuale contrappone il grande campione e il giovane delfino. Vince Hoy, il cui appuntamento con la storia è più imminente: nel dicembre riceverà il titolo di “sir” dalla Regina Elisabetta II e continuerà la sua collezione di ori fino a 6. Già, 6…

Kenny Laura 2016
L’abbraccio di Jason Kenny alla sua futura moglie Laura Trott, in lacrime per la sua vittoria nel keirin a Rio 2016 (foto AP)
Kenny Laura 2016
L’abbraccio di Jason Kenny alla sua futura moglie Laura Trott, in lacrime per la sua vittoria nel keirin a Rio 2016 (foto AP)

La grande rivalità con Baugé

Altro fotogramma: la finale dei Giochi di Londra 2012 nella velocità. Kenny ha di fronte il francese Gregory Baugé. Si sono affrontati ai Mondiali di Apeldoorn (NED) dell’anno prima. Vinse il francese ma poi gli tolsero il titolo per doping e averlo in quella maniera a Kenny sembrò quasi un affronto. In primavera, alla rassegna iridata di Melbourne, altra finale e ancora vittoria per Bauge. Stavolta no, davanti ai propri tifosi, la propria gente. Stavolta Kenny gli dà una lezione, 2-0 e oro al collo.

Gira la ruota, altra foto. Siamo a Rio 2016, qui non è tanto Kenny (anzi, Sir Jason Kenny) che vince (in Brasile fa il pieno di titoli nella velocità) ad attirare l’attenzione. I fotografi sono rivolti verso il parterre e una ragazza, che piange a dirotto mentre Kenny taglia il traguardo vittorioso nel keirin. Quella ragazza è Laura Trott, è la stella indiscussa dei velodromi, colleziona titoli e medaglie ma mai, mai aveva dato segni di particolare emozione a ogni sua vittoria, invece in questo caso si lascia andare. E’ la fidanzata di Jason, il suo abbraccio consolatorio è uno dei momenti più dolci dell’Olimpiade brasiliana.

Si sposano l’anno successivo, nel 2018 nasce Albie e nel giugno 2020, in piena pandemia, Jason e Laura postano la foto del piccolo che per la prima volta va in bici. Per loro è un’emozione indescrivibile e già da parte dei follower partono i paragoni, i sogni sui geni incorporati in quel bambino che nel 2040 potrà ripercorrere le loro gesta… Piano, questi non sono fotogrammi, non è un racconto futuristico…

Kenny posta 2021
La curiosa cassetta delle lettere intitolata a Jason Kenny, in quel di Bolton, un onore riservato a pochi britannici di successo
Kenny posta 2021
La curiosa cassetta delle lettere intitolata a Jason Kenny, in quel di Bolton, un onore riservato a pochi britannici di successo

E ora, direzione Parigi?

Siamo al 2021: a Tokyo, mentre Laura insieme alla sua inseparabile amica Katie Archibald prima abdica nell‘inseguimento a squadre contro la scatenata Germania e poi dà lezione di madison, Jason finisce secondo nella velocità a squadre (Hoy non c’è più…) ma poi conquista uno spettacolare successo nel keirin. E’ la settima medaglia d’oro, mai nessuno come lui. Bradley Wiggins, che di pista se ne intende eccome, dice che potrebbe tranquillamente tirare avanti verso Parigi 2024 e provare anche fare un’altra tripletta.

Jason non ha deciso, ma in questi giorni ha preparato l’ultima pagina del suo album per l’ultimo fotogramma e controlla spesso la cassetta della posta del suo centro benessere a Bolton (rigorosamente d’oro, omaggio delle Poste Britanniche per una persona di prestigio speciale) per vedere se quel famoso invito arriverà. Da chi? Ma da Buckingham Palace, dalla Regina, e che diamine, siamo inglesi…