Fiorin è pronto per un’estate a gas aperto

08.06.2023
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«Sentiamoci domani mattina alle 9, chiedo un permesso a scuola per uscire dall’aula e rispondere al telefono». Le giornate di Matteo Fiorin sono sempre strapiene, fra lo studio al Liceo Scientifico Sportivo di Carate Brianza (a 7 chilometri da casa) e le svariate attività ciclistiche (e su questo punto torneremo fra poco) e trovare uno spazio per raccontarsi non è facile. Parliamo di un corridore di 17 anni che si sta mettendo sempre più in luce, che quest’anno già portato a casa 5 vittorie su strada, ultima il Trofeo Bornaghi dell’ultimo weekend (foto Instagram di apertura), ma che non guarda solo alla strada.

Fiorin, che corre per il Pool Cantù GB Junior Team, infatti è una delle colonne della nazionale su pista di Salvoldi, con la quale ha già portato lo scorso anno il quartetto dell’inseguimento ai vertici mondiali e durante la settimana, fra Dalmine e Montichiari, Matteo lavora sodo per ripetersi fra gli europei di Anadia (Portogallo) dall’11 al 16 luglio e per i mondiali di Cali (Colombia) dal 23 al 27 agosto. Ma non solo per il quartetto vista la duttilità del lombardo, campione europeo nell’eliminazione (foto di apertura Uec) e capace ad esempio di vincere la madison a Gand insieme a Juan David Sierra nello scorso aprile.

Se gli si chiede una preferenza fra pista e strada, Fiorin (che è stato anche tricolore esordienti nel ciclocross) non ha comunque dubbi: «Nel velodromo ho sempre ottenuto buoni risultati, ma la strada è il mio vero amore, dove sogno di diventare davvero qualcuno».

Ai mondiali pista juniores del 2022 arriva quarto nella prima corsa a punti della carriera (foto UCI)
Ai mondiali pista juniores del 2022 arriva quarto nella prima corsa a punti della carriera (foto UCI)
Questo significa che come per tanti la pista resta un amore giovanile da abbandonare?

No, anzi. Di sicuro vorrei continuare a farla perché ti dà quella marcia in più che su strada serve, soprattutto per chi come me è un velocista. La pista riesce sempre a darti quell’intensità negli scatti che può fare la differenza, la strada a sua volta è utilissima per le gare al velodromo per permetterti di avere resistenza e ritmo.

Quando hai iniziato ad andare su pista?

La mia prima gara l’ho fatta da giovanissimo, poi da esordiente ho iniziato a gareggiare e allenarmi con lo scatto fisso. D’altronde io sulla bici ci sono praticamente nato: a 2 anni avevo già abbandonato le rotelle e a 3 ho fatto la mia prima gara.

Il quartetto iridato 2022, con Fiorin c’erano Favero, Delle Vedove, Giaimi e Raccagni Noviero (foto Lariosport)
Il quartetto iridato 2022, con Fiorin c’erano Favero, Delle Vedove, Giaimi e Raccagni Noviero (foto Lariosport)
Te la ricordi ancora?

Proprio quella no, ma ricordo una volta che a una gara non volevano farmi partecipare perché ero troppo piccolo, allora feci tante storie che decisero di farmi partire dopo tutti gli altri. Era a batterie e si qualificano i primi 10, io ne rimontai tantissimi ma alla fine finii 11°. Erano tutti stupiti, perché avevo solo 3 anni e mezzo…

Torniamo un attimo alla pista. Tu sei componente del quartetto, che ruolo hai?

Sono l’uomo di lancio, quello che deve all’inizio pilotare il quartetto verso la velocità di base e poi fare una seconda tirata più lunga possibile al massimo ritmo fino a esaurimento, prima di staccarmi. Di solito arrivo fino ai 3 chilometri, noi gareggiamo sulla distanza olimpica dei 4.

La volata vincente alla Coppa di Primavera, battendo Durelli e Donati della Ciclistica Trevigliese
La volata vincente alla Coppa di Primavera, battendo Durelli e Donati della Ciclistica Trevigliese
Su strada invece che caratteristiche hai?

Sono il classico sprinter che ama le volate di gruppo, ma riesco a tenere bene anche sugli strappi corti. Quando c’è più salita mi stacco, per questo preferisco adoperarmi prima per aiutare i compagni e tirare per loro. Comunque sto migliorando anche su quell’aspetto.

Chi ha iniziato prima fra te e tua sorella (Sara Fiorin, appartenente al team Devo della Uae Adq)?

Prima io, lei mi ha seguito a ruota venendo a vedere le mie gare. Anche lei è molto veloce, abbiamo un po’ le stesse caratteristiche. Capita anche che ci alleniamo insieme, quando io non ho scuola perché lei abitualmente si allena al mattino. Infatti non vedo l’ora che la scuola finisca così potremo uscire insieme.

Matteo, campione europeo 2022 nell’eliminazione, con sua sorella Sara, del Team Uae Adq
Matteo, campione europeo 2022 nell’eliminazione, con sua sorella Sara, del Team Uae Adq
Ti parla del mondo che si vive nel UAE Team Adq?

Lei fa parte di una squadra molto organizzata, sta vivendo esperienze eccezionali e quando me le racconta io sogno a occhi aperti. E’ una bellissima realtà che spero un giorno diventi la mia, ma io non voglio fermarmi a questo. Io sogno di vincere una grande corsa, ad esempio la Milano-Sanremo, ma non basta solo essere veloci e resistenti, quella è una corsa dove anche se sei il più forte devi avere una robusta dose di fortuna.