Raccagni Noviero ha un obiettivo: il professionismo nel 2025

26.09.2023
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Con l’arrivo dell’autunno la stagione volge al termine, si fanno i primi conti e si pensa già all’anno che verrà. Andrea Raccagni Noviero (foto Instagram in apertura) in questi giorni si sta rilassando insieme a qualche amico. Una piccola pausa prima di immergersi nelle ultime gare del calendario. 

«Oggi (ieri, ndr) sono andato con qualche amico a raccogliere funghi – racconta mentre torna a casa in macchina – ma non è andata come aspettato. La stagione dovrebbe essere buona, ma non abbiamo trovato molto. Eravamo in quattro amici, quindi anche tanti, ma la spedizione è stata negativa».

Andrea Raccagni Noviero ha continuato il processo di crescita iniziato nei primi mesi del 2023
Andrea Raccagni Noviero ha continuato il processo di crescita iniziato nei primi mesi del 2023
La stagione con il Devo Team della Soudal-Quick Step, invece?

A inizio anno ero già sorpreso di quanto fatto, ne avevamo parlato. Direi che lo stupore per le mie prestazioni è rimasto, anche se non ho fatto una stagione “lineare”. 

In che senso?

Non ho avuto una grande continuità nelle corse, complice anche un periodo in cui sono stato fermo a causa di un leggero malanno. Ho fatto una settimana intera senza bici proprio a ridosso della Parigi-Roubaix U23. Ho alternato periodi più o meno lunghi di corsa a periodi a casa, dove mi sono allenato seriamente.

Mancavano gare in calendario o è stata una scelta di squadra?

Entrambe le cose. In Belgio è un po’ diverso, non è detto che ogni fine settimana ci sia una gara. Capitano periodi in cui si sta fermi. In altri casi, invece, la squadra non ha corso, nel periodo del Giro Next Gen non c’è stata la doppia attività. 

Per Raccagni Noviero meno lavori di forza e tanto fondo, anche durante la stagione (foto Instagram)
Per Raccagni Noviero meno lavori di forza e tanto fondo, anche durante la stagione (foto Instagram)
Come ti sei trovato con questo metodo?

In realtà bene, perché sono uno che ama allenarsi a casa. Anzi, mettere insieme tante ore di allenamento mi piace. E’ un metodo che funziona, alle gare arrivo pronto e riposato mentalmente, sono più “affamato”. Alla prima uscita magari manca un po’ il ritmo corsa, ma lo riesco ad allenare bene con il dietro moto e con la prima gara che disputo. Ho notato tanti miglioramenti.

Quali?

Il primo è legato ai numeri. Nei periodi prima dei blocchi di gare, che quest’anno sono stati tre, ho battuto per tre volte i miei record di potenza. Non facevo i miei migliori numeri in gara, ma prima. Questo vuol dire che il metodo di lavoro funziona e anche bene.

Non ti è mancata la continuità di corsa?

Direi di no. Correre è uno stress, soprattutto per la mente, una volta finite le gare devi recuperare. Se ti alleni, invece, arrivi fresco e pronto, sia fisicamente che mentalmente, hai proprio voglia di dimostrare. Considerando che in allenamento magari carichi tanto, anche con delle triplette, ma prima di correre recuperi.

Tanti podi, alcuni arrivati per “colpa” di compagni meglio piazzati in fuga, ma la condizione si è fatta vedere (foto Instagram)
Tanti podi, alcuni arrivati per “colpa” di compagni meglio piazzati in fuga, ma la condizione si è fatta vedere (foto Instagram)
Qualcosa ti è mancato però, il guizzo per vincere…

Ho fatto sei podi, questo vuol dire che sono andato bene ma effettivamente non ero mai al meglio per vincere. In alcuni casi avevo un compagno davanti, quindi a causa della dinamica della corsa mi trovavo bloccato. In altre situazioni, invece, perdevo allo sprint. Non è un aspetto che ho curato tanto in questa stagione, non ho avuto un grande focus sulla palestra. L’anno scorso (ultimo anno da junior, ndr) i miei valori in volata erano migliori. Ma è una strategia della squadra.

Spiegaci…

Ne avevo già parlato con il preparatore a inizio anno. L’obiettivo era arrivare a fine gara con un picco di forza ancora elevato. Per fare un esempio: se in allenamento ho come picco 1.400 watt, l’obiettivo a fine gara è farne 1.350. Non ha senso fare picchi di 1.600 watt in allenamento e arrivare allo sprint in gara spento. 

Hai alzato il livello generale quindi?

Sì, ho fatto uno step indietro nello sprint, ma ne ho fatti cinque in avanti in altri campi. 

Su cosa hai lavorato in particolare?

Tantissimo nella resistenza. Gran parte delle mie ore di allenamento sono in Z2 alta in inverno e Z2 media in estate. Questo a causa delle alte temperature. 

Quando dici tante ore cosa intendi?

Che quando sono in periodo di gare faccio: corsa, recupero e corsa, con meno ore di allenamento, tra le 15 e le 18. A casa, in preparazione metto insieme 25-30 ore in bici. Con tanta Z2 e qualche lavoro specifico.

Per il 2024 l’obiettivo quale sarà?

Non ho ancora parlato con la squadra, posso però dirvi i miei. La volontà principale è quella di fare un calendario più importante, non che abbia fatto corse minori ma vorrei fare di più: le Classiche del Nord di categoria e il Giro Next Gen, ad esempio. E poi vorrei che il 2024 sia il mio ultimo anno da U23

La crescita passerà anche dagli impegni con la nazionale, uno degli obiettivi del 2024 (foto Instagram)
La crescita passerà anche dagli impegni con la nazionale, uno degli obiettivi del 2024 (foto Instagram)
Come mai?

Perché con la squadra ho due anni di contratto e mi piacerebbe passare con i professionisti alla fine della prossima stagione. Alla fine del 2022 l’obiettivo era fare tre anni da under 23, ora ho abbassato questa asticella. Mi sono accorto, nelle corse di fine stagione, che vado forte anche tra i pro’. Ho fatto qualche gara in Belgio e mi sono comportato bene. Chiaramente mi piacerebbe passare ma con le dovute precauzioni e nei modi corretti, senza assilli. Pensiamo prima a fare un buon finale di stagione: ho ancora tre gare da disputare. Poi penseremo al 2024.