Tommaso Nencini è forte. Ma il corridore della Hopplà Petroli Firenze Don Camillo in questi anni da under 23 ha forse raccolto meno rispetto al suo potenziale. Una volta il lockdown, una volta il Covid, c’è sempre stato qualche ostacolo.
In questa stagione è ripartito forte. Ha fatto delle belle corse e ho ottenuto la vittoria nella GP Fiera della Possenta (in apertura foto Scanferla), ma sarebbe meglio dire che ha dominato. Di Tommaso parliamo con Matteo Provini, direttore sportivo e team manager tra i più esperti dei dilettanti.
Matteo, è l’anno buon per Nencini. Finalmente esploderà?
Per scaramanzia non dico nulla! A gennaio ha preso il Covid, ma adesso sta bene. Di solito quando succede sempre qualcosa di negativo, una piccola parte è colpa anche dell’atleta. Ma Tommaso è un corridore vero, credetemi… Certo la sua genetica non mente.
Beh, è il nipote del grande Gastone…
E infatti suo nonno fumava prima e dopo le corse! I suoi geni da una parte lo aiutano, perché comunque è forte, dall’altra lo penalizzano. Ma come tutti i cavalli pazzi ha classe.
Cavallo pazzo: ne parli mai con Nencini?
Sì. E infatti è in ritiro nella “casina” a Fiorenzuola da un mese e mezzo. Abbiamo scelto questa località perché alla fine è a due passi da un po’ tutte le corse. In ritiro lo controllo bene: alimentazione, sonno, recupero, allenamenti. Fa la vita del corridore al 100%. In più abbiamo preso Gabriele Porta dalla Gallina Ecotek, un buon corridore che lo scorso anno fece 14° al Giro U23. Porta corse con lui da juniores in Toscana. Erano e sono molto affiatati. Gabriele è molto serio, preciso. Abbiamo così ricreato questo gemellaggio e sta dando dei buoni risultati per ora.
Non è facile con i ragazzi…
Qualche tempo fa, prima di una gara, abbiamo fatto un test e non era in condizione. Alla fine in gara è andato meglio dei compagni. Ha fatto 15°, nulla di che, ma certe cose le fai se hai qualcosa in più. Al contrario, prima della Possenta aveva fatto un test presso il Centro Mapei e stava benissimo. Il giorno dopo ha detto che non si sentiva bene. Per due giorni quasi non ha toccato la bici e poi ha vinto. E come: staccando tutti…
Ecco infatti di questo volevamo chiederti: Nencini è più di un velocista?
Sì. Come ho detto è un corridore vero. Va forte anche sul passo. Non dimentichiamo che fece parte del quartetto under 23 che fu bronzo. E questo gli consente di avere la sparata nel finale e di tenere i 60 all’ora. Ha il colpo del finissseur. E se ci crede tiene anche sulle salite brevi.
Se dovessi fare un paragone a chi lo assoceresti?
I paragoni non sono mai giustissimi, ma direi ad un corridore da classiche. Ad un Bettini. Alla fine anche la Firenze-Empoli (che ha vinto lo scorso anno, ndr) non è dura, ma la volata te la devi guadagnare.
Lo segui direttamente te in allenamento?
Io e il Centro Mapei, come con tutti gli altri ragazzi.
E avete cambiato qualcosa?
Direi di no. Io non credo che esistano le preparazioni miracolose. Tante strade portano a Roma e tutte possono essere giuste. Alla fine il ciclismo non è mai cambiato. Allenamento, riposo, una buona alimentazione, le corse. Puoi anche uscire, ma alle 22 rientri. I Gimondi, gli Adorni, facevano la vita da corridore al 110%. E oggi serve ancora quello perché il livello tra gli under 23 è davvero alto. Io ne ho avuti tanti di corridori forti. Penso a Ganna, Vlasov e anche a Filosi che aveva valori simili, ma non si è espresso come voleva perché interpretava il ciclismo con metodi diversi, tutti suoi.
Quali saranno le prossime gare di Tommaso?
Nel fine settimana abbiamo la Milano-Busseto che è un po’ la corsa di casa. Ci alleniamo spesso su quelle strade. E’ un percorso misto con circa 1.600-1.800 metri di dislivello. E poi ci sarà il Trofeo Piva il giorno dopo.
E come interpreterà queste due corse? Punterà il dito sul Piva?
Guardate, io vengo dall’agricoltura e sono convinto sia meglio un uovo oggi che una gallina domani. Se intanto dovesse fare bene alla Milano-Busseto porterebbe a casa qualcosa e se il giorno dopo non dovesse andare forte avrebbe comunque accumulato un buon lavoro. Se invece dovesse andare bene in entrambe, tanto meglio, significherebbe che è in condizione.
E per quel che riguarda la nazionale? Ci pensate sempre?
Siamo in contatto con Marino Amadori (il cittì degli U23, ndr) e pensando che i percorsi di europei e mondiali sono per passisti veloci, quindi adatti a lui, spero che Tommaso possa parteciparvi, meritandolo chiaramente…