Postumia 73, servizio completo: dai giovanissimi agli juniores

13.04.2024
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Dai giovanissimi agli juniores, perché fare tutta una trafila non è solo mettere insieme quattro categorie, ma è di più. E’ un progetto in cui credere. E’ un percorso formativo. E’ il percorso dell’Asd Postumia 73.

Il Postumia 73 è una squadra veneta, di Castelfranco per la precisione. Vanta oltre 50 anni di storia e dalle sue fila sono passati tantissimi ragazzi e tanti campioni, uno su tutti l’iridato Alessandro Ballan.

A parlarci di questa squadra sono stati i componenti della famiglia Antonello, da anni alla gestione di questo sodalizio. Nicola Antonello è stato uno dei portavoce più vivaci, ma al suo fianco c’erano Marco, il presidente, Emilio, il vicepresidente, Orfeo e Matteo, tutti della famiglia Antonello appunto.

Si parte dai bambini, non solo con la bici da strada. Bello vederli anche a spasso per i boschi
Si parte dai bambini, non solo con la bici da strada. Bello vederli anche a spasso per i boschi
Dicevamo, dai giovanissimi agli juniores… 

Esatto, quattro categorie. E non sono poche. Siamo una delle poche squadre in Italia che ha ancora tutta la trafila. E’ una soddisfazione, ma anche un bel costo. 

Come si gestiscono appunto quattro categorie?

Con tanti sacrifici, tanto personale. Siamo uno staff corposo. Le spese sono tantissime, basti pensare ad uno staff di 16 persone che collaborano in quattro squadre. Abbiamo 4 furgoni, 6 ammiraglie e 6 direttori sportivi. E un totale di circa 60 ragazzi e ragazze. Noi “viviamo” con gli sponsor che si trovano e che ci danno una mano. Su tutte il nostro main sponsor 2G Verniciatura.

Come nasce il Postumia 73?

La società nasce 52 anni fa e da sempre siamo stati presenti in tutte e quattro le categorie. Solo per 4-5 stagioni, a cavallo del Covid non abbiamo fatto gli juniores, ma non appena è stato possibile li abbiamo  riproposti. E da lì è nato il progetto nuovo, col nuovo presidente e questo concetto di crescita, di trafila, di valori. Noi vogliamo far crescere e veder crescere il ragazzo. Non andiamo a pescare dagli altri team, anzi… semmai avviene il contrario man mano che si sale di categoria. Posto che poi a 16-17 anni oggi cambiano molto.

Il campione provinciale esordienti 2023 Xavier Bordignon
Il campione provinciale esordienti 2023 Xavier Bordignon
Come capite che un ragazzo non è più un bambino?

Fino a qualche anno fa lo si vedeva da junior di primo anno: lì c’era il cambiamento. Adesso invece avviene prima, l’età della “maturità” si è abbassata. Anche perché, volenti o nolenti, se non vai forte da allievo poi è difficile trovare spazio tra gli juniores, che sono la categoria più importante. E anche noi cerchiamo di adeguarci, trattandoli da grandi, con qualche piccolo ritiro, la preparazione, il potenziometro.

Seguite voi direttamente i ragazzi nell’allenamento?

Sì, abbiamo un nostro preparatore per allievi e juniores, che dà un occhio anche agli esordienti. Poi ogni categoria ha il suo diesse di riferimento e tutti s’interfacciano. Tutti remano nella stessa direzione.

Siete in Veneto, zona di grande tradizione, avete tutti ragazzi di zona?

Fino agli allievi sì. Poi per gli juniores ci si sposta verso il vicentino. Il diesse di riferimento è a Thiene. Riusciamo a fare degli allenamenti di squadra anche durante la settimana, specie con allievi e juniores. E questo va benissimo per tenerli sott’occhio e farli crescere come vogliamo noi.

La squadra di Castelfranco organizza 3-4 gare l’anno
La squadra di Castelfranco organizza 3-4 gare l’anno
Prima si è accennato al potenziometro…

Sì, per gli juniores ormai è necessario, ma fino agli allievi è un nostro dogma non utilizzarlo. Vogliamo che i ragazzi imparino a conoscersi, a conoscersi dalle sensazioni. Come dicevo, noi vogliamo dargli dei valori, farli crescere. Vogliamo fargli capire che il ciclismo non si fa solo in bici ma anche nella vita privata: il rispetto del riposo, del mangiare bene. Insomma questo non è un gioco, ma uno sport.

Famiglia Antonello, cosa vi rende felici?

Il nostro obiettivo chiaramente è quello di far diventare i ragazzi dei professionisti. Da noi sono passati oltre a Ballan anche Matteo Tosatto, Marco Bandiera, Oscar Gatto, Marco Benfatto, Federico Zurlo, Leonardo Basso, Emanuele Sella… ma è sempre più difficile perché il ciclismo è cambiato. Ed è più difficile sia per le squadre che per gli atleti.

Chiaro…

Ci piacerebbe che ci fosse riconosciuto un valore per il ragazzo che abbiamo fatto crescere. Sarebbe un premio. E invece spesso dopo la filiera restiamo con la “carta in mano”. Anche la Fci non aiuta, con tasse varie. E non è facile reperire personale competente. Come detto, abbiamo il diesse degli juniores che viene dal vicentino e quello degli allievi addirittura dal Friuli.