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Lorenzetto: non togliete il divertimento dal ciclismo

17.01.2021
5 min
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Quando Biagio Conte giorni fa fece il nome di Mirco Lorenzetto, fra quelli dei tre direttori sportivi della Work Service (il terzo è Emilio Mistichelli nelle Marche), l’idea di chiamarlo per approfondire il suo ruolo scattò quasi all’istante.

«Lorenzetto – disse Conte – seguirà in modo più diretto gli under 23».

Dato che la Work Service ha ormai completato la filiera dagli juniores alla continental, eravamo curiosi di sapere come siano fatti i corridori di primo anno che approdano fra gli under 23. Dato che a detta di molti, le criticità degli juniores sarebbero alla base del logorio dei ragazzi.

Per Mirco Lorenzetto, 7 vittorie in 8 anni da professionista
Mirco Lorenzetto
In 8 anni di professionismo, per Mirco Lorenzetto 7 vittorie

Lavoro e passione

Mirco lo troviamo su uno dei camion dell’azienda di famiglia, la Site Impianti, che fa impianti elettrici di case e strade. Sta portando via la terra di uno scavo fuori programma e intanto racconta. Dopo 8 anni da professionista e 7 vittorie, il lavoro è da tempo centrale nelle sue giornate. Tuttavia il ruolo di direttore sportivo è legato alla passione per il ciclismo e per questo gli dedica il sabato e la domenica e semmai una o due mezze giornate infrasettimanali.

«Stare accanto ai più giovani – dice – non è una passeggiata. Sono tutti da costruire, hanno tanto da imparare. E come tutti i ragazzi di 18 anni hanno la presunzione di sapere tutto. E più sono stato seguiti negli juniores e più si sente forte la batosta del cambio di categoria».

Work Service 2020
La Work Service alla Vicenza-Bionde, una delle classiche venete rimaste in piedi nel 2020
Work Service 2020
La Work Service alla Vicenza-Bionde, una delle classiche rimaste nel 2020
E’ così per tutti?

Negli ultimi due anni stanno arrivando più umili, segno che nella categoria juniores c’è chi inizia a capire qualcosa. Per fortuna anche lì ci sono dei direttori sportivi giovani, che hanno corso e seguono i ragazzi ripensando ai loro errori e alle loro esperienze.

Come è fatto lo junior di secondo anno che arriva alla continental?

Dal punto di vista atletico sono a posto, anche troppo. Ma sono… denutriti per quel che riguarda il resto dello sport. Ci sono degli aspetti che andrebbero costruiti da ragazzini e su cui invece ci troviamo a dover lavorare. Ad esempio la capacità di guida e lo stare in gruppo, che si sviluppa da piccoli quando il ciclismo è divertimento. Da under 23 hai meno tempo per giocare, perché livello e ritmo si alzano.

Hai parlato di divertimento.

Penso a quei direttori sportivi che già nelle categorie giovanili impostano l’attività come fosse un lavoro. Da ragazzi devono divertirsi, giocare con la bici. Nei miei anni era difficile andare in pista, l’ho scoperta tardi e ho capito che sarebbe stata un utile divertimento. Ora c’è la Bmx, avrei voluto farla anche io, ma non era contemplata in una mentalità italiana che era piuttosto ristretta. E in certi contesti lo è ancora.

Al Giro di Sardegna del 2009, Lorenzetto batte Gasparotto e Petacchi nella 1ª tappa
Al Giro di Sardegna del 2009 batte Gasparotto e Petacchi nella 1ª tappa
Basta guardare le resistenze che ha trovato Aru con il cross…

A quello pensavo. Eppure Missaglia, che ha smesso da poco, dovrebbe aver fatto questi ragionamenti e dovrebbe capire che la bici può anche essere divertimento e che se un corridore si diverte, rende anche meglio. Per questo tante volte preferisco andare in cantiere e non alle corse. Il ciclismo è rimasto vecchio. Si sta adeguando nelle categorie giovanili. Inizialmente perché la Federazione li costringe e poi perché ci prendono gusto.

Ai ragazzi interessa conoscere la tua storia di corridore?

Molto e se anche non gliela dico io, grazie a internet possono scoprire tutto. Ma non vogliono sapere delle vittorie, piuttosto l’aspetto organizzativo. Come ci allenavamo, cosa mangiavamo. Io per esempio ho capito tardi l’importanza dell’alimentazione e adesso posso spiegargli quali sono gli errori in cui non cadere. In certe fasi dell’anno, la paghi anche se sgarri un giorno solo.

Aver corso in bici è importante?

Se hai sviluppato quello che ti hanno spiegato e hai elaborato le esperienze fatte, è come una laurea.

Il 2009 è l’anno magico di Lorenzetto: anche Bennati finisce nella rete
Il 2009 è l’anno magico: anche Bennati finisce nella rete
Quanto tempo dedichi alla squadra?

Per ora, anche a causa del Covid, il 99 per cento è dedicato al mio lavoro, il resto al ciclismo. Ma con Levorato mi piace lavorare, per cui la mattina mi alzo alle 6 e comincio la giornata facendo programmi sportivi. Abbiamo anche provato a prendere Francesco Romano, che la Bardiani non ha confermato, ma alla fine torna alla Palazzago, che è diventata continental.

Perché un corridore come Romano, che è stato anche azzurro U23, resta a piedi dopo soli due anni da pro’?

Perché li fanno passare al secondo anno da U23 e poi non gli danno il tempo di crescere. Romano ha compiuto 23 anni a luglio, io credo che avrebbe avuto bisogno di altro tempo, soprattutto dopo l’anno del Covid.

La famiglia come sta?

Alla grande, grazie. Barbara ed io abbiamo una bimba di 4 anni che si chiama Sofia e non farà mai la ciclista, anche se quando guarda le corse in tivù, fa certe feste… Chissà, magari è lo scorrere dei colori che la incanta.