Kajamini lancia la sfida a Widar: domani si sale di nuovo

13.06.2024
5 min
Salva

Il giorno dopo la scivolata che ha coinvolto i ragazzi della MBH Bank-Colpack-Ballan e due dopo il primo arrivo in salita di Pian della Mussa, domani la strada tornerà a salire. La continental bergamasca si trova con entrambi i suoi capitani ancora in classifica, Kajamini settimo a 1’07” (foto NB Srl in apertura) e Novak due secondi più indietro. Dopo la scalata in terra piemontese il gruppo è arrivato in Lombardia, da dove partirà la tappa regina di questo Giro Next Gen: la Borgo Virgilio-Fosse. 

Il primo arrivo in salita del Giro Next Gen è andato a Jarno Widar (foto LaPresse)
Il primo arrivo in salita del Giro Next Gen è andato a Jarno Widar (foto LaPresse)

Contenere i danni

Florian Kajamini è anche il miglior italiano in classifica, gli azzurri più vicini sono Pinarello e Scalco, il duo della Vf Group Bardiani è lontano più di un minuto. Il corridore della MBH Bank-Colpack fa il punto a metà Giro, prima di tornare a dare battaglia sulle rampe di Fosse. 

«Nella tappa di Pian della Mussa – racconta lucidamente Kajamini – il belga della Lotto Dstny Devo, Jarno Widar, aveva un diavolo per capello. Ha piazzato diversi scatti prima di portare via un terzetto e poi vincere in solitaria. Novak ed io siamo stati bravi a resistere e limitare i danni, accumulando solamente 27 secondi. Personalmente non mi sentivo molto bene, avevo un po’ le gambe ingolfate, colpa della quota probabilmente. Appena si superano i 1.500 metri soffro un po’ e a Pian della Mussa la parte più dura della salita era dai 1.600 metri in su».

Kajamini e Novak hanno contenuto i danni, perdendo solo 27″ da Widar (foto NB Srl)
Kajamini e Novak hanno contenuto i danni, perdendo solo 27″ da Widar (foto NB Srl)

Non rispondere

Jarno Widar ha conquistato la maglia rosa proprio sulle rampe di Pian della Mussa. Ha rifilato 21 secondi a Toussaint e Rondel, rispettivamente dei devo team della Intermarché e della Tudor. Il vantaggio in classifica è figlio anche della crono di Aosta, dove Widar è stato il migliore degli uomini di classifica. 

«Widar stava davvero molto bene – continua Kajamini – era in giornata di grazia. Come si dice in questi casi “non sentiva la catena” quindi era importante non perdere troppo tempo. La salita non era delle più dure, lunga sì ma non impossibile. Nei 19 chilometri di ascesa c’erano tanti “risciacqui” che permettevano di respirare. La parte più impegnativa erano gli ultimi tre chilometri, tutti aspettavamo quel punto. Il ritmo è stato parecchio elevato fin da subito, tanto che la scalata finale l’abbiamo iniziata con un gruppo di una ventina di corridori. Come detto non stavo nemmeno troppo bene, forse anche per l’altura. Poi io sono uno che esce con il passare dei giorni, quindi guardo con fiducia a domani».

La squadra è pronta

I ragazzi della MBH Bank-Colpack stanno lavorando in maniera ottimale e sono in linea con il programma dettato dal diesse Gianluca Valoti

«Per la squadra è importante che Novak ed io siamo riusciti a rimanere in classifica – spiega – stiamo andando bene. Tutti stanno andando forte: Nespoli, Ambrosini, Bagatin e Valent sono sempre accanto a noi. Il lavoro in altura sembra aver pagato, ora tocca a noi farci valere e vedere».

«In classifica siamo tutti vicini, tra il secondo che è Rondel e Novak, ottavo, ballano solamente 30 secondi. Tutto è ancora da decidere e la tappa di domani prevede cinque salite vere con la scalata finale di Fosse che misura 9 chilometri con pendenza media dell’8,5 per cento. Li si potranno fare i primi danni e noi siamo in due, questo gioca a nostro favore».

La maglia rosa rimane saldamente sulle spalle del giovane belga (foto LaPresse)
La maglia rosa rimane saldamente sulle spalle del giovane belga (foto LaPresse)

Tanto spavento per nulla

Intanto nella tappa di ieri con arrivo a Borgomanero Kajamini e Novak sono rimasti coinvolti in una caduta ai meno 40 chilometri dal traguardo. In tanti sono finiti a terra ma per fortuna non ci sono stati danni. 

«Ho giusto qualche escoriazione al ginocchio – dice Kajamini – ma sto bene. Nei chilometri finali c’è stata questa caduta di gruppo causata da due ragazzi che si sono toccati le ruote. Eravamo anche abbastanza davanti, intorno alla trentesima posizione. Alla fine non esistono tappe tranquille, quella di ieri era facile dal punto di vista altimetrico ma poi si è rivelata tanto nervosa. C’è stata anche una caduta nella volata finale. In giornate come queste è importante portare a casa la pelle, noi ci siamo presi un bello spavento. Anche oggi (frazione totalmente pianeggiante, ndr) toccherà tenere gli occhi aperti».

«Le gambe – conclude – girano bene, queste tappe possono aiutarci a sbloccare un po’ il motore, ma la risposta vera arriverà domani. Intanto ci godiamo il passaggio da casa, visto che si parte da Bergamo (inizio previsto per le 13, ndr) vedremo di ben figurare».