#inEmiliaRomagna Cycling Team, dieci giorni di fuoco

14.04.2021
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Per il suo #inEmiliaRomagna Cycling Team si annunciano dieci giorni di fuoco e Michele Coppolillo lo sa bene. La squadra, l’unica in Italia sostenuta da una Regione, affronterà infatti le prove di Extra Giro che si svolgeranno nel weekend. Il 100° Anniversario Antonio Placci e il Trofeo Città di Meldola fino al Giro di Romagna per Dante Alighieri, passando per la Strade Bianche di Romagna.

«Contiamo di fare bene – dice il diesse calabresecome fossero mondiali e Giro d’Italia. Non sarà facile davanti alle migliori 20-30 squadre. Tanti percorsi li conosciamo, ma con la zona rossa non abbiamo potuto vedere gli altri. Quello di Meldola è un circuito storico che torna ed è forse la gara più alla nostra portata. Un anno la vinse anche il Panta, io invece arrivai secondo dietro Miodini…».

Debutto stagionale alla Firenze-Empoli di fine febbraio per i ragazzi di #inEmiliaRomagna Cycling Team (foto Fulgenzi)
Per i ragazzi di Coppolillo debutto alla Firenze-Empoli (foto Fulgenzi)
Come è cominciata la stagione?

Fra le mille difficoltà e i pochi contatti del periodo, con le compresibili difficoltà a organizzare le cose. Abbiamo fatto solo un ritiro di 4 giorni quando siamo stati in zona gialla. Però abbiamo ricominciato e sono venuti un secondo posto con Tarozzi a Valenza e il 5° di Dapporto al Trofeo Primavera (i due sono insieme nella foto Fulgenzi di apertura). Anche i ragazzi sono confusi da tutta questa fase.

A proposito di Tarozzi, era l’uomo più in vista, come sta?

Ha 22 anni, siamo tutti convinti che abbia degli ottimi mezzi e ancora cose da dire. Questo per lui sarà l’anno decisivo, per trovare la costanza e vincere le gare che lo portino tra i professionisti. Quando arrivò, era al terzo anno e vinse delle belle corse, come il Piccolo Giro dell’Emilia e il Giro delle Valli Aretine. Ha giornate super e dei vuoti che per stare a un certo livello non sono più permessi.

Ruote Fulcrum, coperture Veloflex e bici Pinarello per #inEmiliaRomagna Cycling Team (foto Fulgenzi)
Ruote Fulcrum, copertoni Veloflex e bici Pinarello: materiali al top (foto Fulgenzi)
La squadra ha anche dei giovani.

Ne abbiamo tanti. C’è Dapporto, che si è già piazzato, Cantoni che purtroppo si è fatto male. Non abbiamo gli juniores che hanno vinto e stravinto, ma ci sono ragazzi su cui possiamo lavorare. Mettiamo i corridori in condizione di esprimersi bene. Mi piacerebbe che per la nostra regione diventassimo la squadra di riferimento, quella in cui andare. Spero proprio che le prossime gare in casa siano di buon auspicio.

Che effetto fa sapere di essere la squadra ufficiale della Regione Emilia Romagna?

Per me è un grande stimolo, un onore. E metteteci che io sono… adottato e lo stesso mi sento romagnolo per gratitudine. Questa è la regione del turismo e della cultura e noi non siamo soltanto un gruppo di corridori, ma siamo i suoi ambasciatori. Ai ragazzi certi valori vanno ricordati, perché sono giovani e tendono a dimenticare. Ma hanno sempre davanti agli occhi il fatto di rappresentare la terra in cui sono nati.

Sarebbe bello riuscire a raccogliere i migliori talenti regionali, in modo che il prossimo Aleotti venga con voi…

Sarebbe stato bello avere anche lui, ma quando è passato U23, noi non c’eravamo ancora. E poi va detto che tanti ragazzi, soprattutto quelli più strutturati, risentono tanto del fascino delle continental e un po’ li capisco, mettendomi nei loro panni. Ma allo stesso tempo, dico che per i più giovani forse va meglio una squadra di passaggio di una che li manda subito fra i pro’.

Una delle rare occasioni di lavoro insieme sulle strade del mondiale di Imola per i ragazzi di Coppolillo (foto Fulgenzi)
Una delle rare occasioni di lavoro insieme (foto Fulgenzi)
Perché?

Perché è tutto più accelerato, vedo ragazzi di primo anno U23 correre nel WorldTour e forse è prematuro. Non sarebbe il caso prima di farsi le ossa in una dimensione più tranquilla? Il ragazzino di 19 anni che si ritrova a correre nel gruppo dei più forti al mondo, dopo 4-5 batoste subisce un duro contraccolpo psicologico. Pensi di essere uno di loro e invece hai appena cominciato. Come la prima volta che ti portano a correre in Belgio e ti sembra di essere in un altro mondo. Secondo me delle squadre di approccio devono esserci.

Dopo Extra Giro, #inEmiliaRomagna Cycling Team sarà anche al Giro d’Italia?

Saremo anche lì, sarà la nostra vetrina, anche se a un livello stratosferico. Per Tarozzi può essere l’occasione giusta per farsi vedere, anche se pensando al Pidcock dello scorso anno e a tutti gli altri ragazzi fortissimi che abbiamo visto, mi viene da fare gli scongiuri.

Sfumature di Romagna

A margine di tutto questo, una nota di colore. Se la squadra deve essere emiliano romagnola, abbiamo chiesto, invece di scriverci Cycling Team, non si poteva usare un’espressione dialettale? La risposta che abbiamo ricevuto è stata davvero simpatica. E allo stesso modo in cui il titolo felliniano Amarcord viene dal dialetto “a m’arcord”, io mi ricordo, ecco un’originale lettura del nome del team.

«Hashtag inEmiliaRomagna – ci fanno sapere – in dialetto significa “io sto in Emilia-Romagna”. Suona quasi come il dialettale “A stag in Emilia-Romagna”. E quando le persone di qua dicono “hashtag”, in realtà dicono «astàg”. Quasi perfetto». Applausi, geniale. In bocca al lupo!