Il Casentino di Meris, lampo da vero scalatore

23.08.2022
5 min
Salva

Il Giro del Casentino è una delle gare più antiche del calendario italiano under 23 essendo arrivata alla sua edizione numero 105. Attraverso le sue strade nella provincia aretina sono passati fior di campioni, basti pensare che nel suo albo d’oro militano personaggi quali Bartali, Coppi e Nencini. L’ultimo a essere entrato in questo prestigioso consesso è Sergio Meris, che si era già messo in luce all’ultimo Giro d’Italia.

Già dalle sue prime parole si coglie come Meris, oltre ad essere profondamente appassionato per la sua attività, faccia parte di una cerchia andata restringendosi nel tempo, quella degli scalatori.

«Il Giro del Casentino è una gara nervosa – dice – con una salita di 7 chilometri prima di entrare ad Arezzo e un’altra di 18 divisa in due parti, che alla fine si è rivelata decisiva. La squadra si era votata alla mia causa e nella salita principale ho provato a fare selezione così siamo rimasti in una decina. Alla fine della discesa è partito Iacchi, al quale ci siamo accodati io e Menegotto. Ero solo contro due, ho dovuto rintuzzare ogni attacco, poi in volata ho saltato il primo e scongiurato il tentativo di rimonta del secondo».

Meris GPM Casentino 2022
Il passaggio al GPM: Meris è primo e ha già fatto selezione, ma i Qhubeka sono in agguato (foto Valerio Pagni)
Meris GPM Casentino 2022
Il passaggio al GPM: Meris è primo e ha già fatto selezione, ma i Qhubeka sono in agguato (foto Valerio Pagni)
Partendo dal tuo racconto e da quanto hai fatto nel corso della stagione, ti si può considerare uno scalatore?

Io vorrei essere un corridore completo, competitivo su tutti i terreni, ma certamente in salita mi trovo meglio. Si è visto anche al Giro Under 23, non solo nella tappa che ho chiuso al secondo posto. So però che devo migliorare ancora molto, soprattutto nelle salite più lunghe, quelle dove lo sforzo si protrae e bisogna saper dosare le energie, mentre invece sugli strappi brevi sono già in grado di fare la differenza. Io però voglio essere competitivo dappertutto.

Le squadre professionistiche cercano prevalentemente specialisti, potrebbe quindi essere quella una soluzione per il tuo futuro?

Io lo spero, ma come detto devo ancora lavorare molto e il Giro in tal senso è stato molto istruttivo. Le caratteristiche sono sicuramente quelle, ma devo dimostrare il mio valore nel tempo. Io comunque ce la metto tutta.

Meris Casentino 2022
La volata vincente di Meris in rimonta su Menegotto all’estrema sinistra (foto Valerio Pagni)
La volata vincente di Meris in rimonta su Menegotto all’estrema sinistra (foto Valerio Pagni)
Come è nata questa tua passione?

Non poteva essere altrimenti considerando che ho due fratelli più grandi che correvano e mi hanno contagiato subito, tanto che ho cominciato a gareggiare già da G1. I risultati arrivavano e mi instillavano la voglia di provarci sempre di più, sognavo di essere Nibali o Contador, i miei idoli del tempo. Ora mi piacciono i corridori che fanno spettacolo e vincono dappertutto, come Van Aert, completamente diversi da quelli di allora.

La tua stagione, partendo dal prestigioso secondo posto di tappa al Giro, è stata finora molto positiva, colpisce però il fatto che tu non abbia ancora avuto un’occasione per vestire la maglia azzurra. Con il cittì Amadori hai avuto contatti?

Ci siamo scambiati qualche battuta, soprattutto al Giro d’Italia, ma finora non è ancora arrivata quella benedetta convocazione. Non voglio però che sembri una lamentela, sono io il primo a dire che in molte occasioni ho sbagliato qualcosa, non mi sono mosso bene e devo lavorare molto dal punto di vista tattico. La vittoria di sabato è un buon punto di partenza in tal senso perché la gara si era messa in maniera difficile. Spero che da lì possa mostrare una buona continuità.

Meris Corsalone 2022
Meris, qui sul podio di Corsalone, è nato a Gorle (BG) il 10 marzo 2001 (foto Valerio Pagni)
Meris Corsalone 2022
Meris, qui sul podio di Corsalone, è nato a Gorle (BG) il 10 marzo 2001 (foto Valerio Pagni)
Al di là delle tue vittorie nelle gare d’un giorno, sembri avere caratteristiche più adatte per le gare a tappe…

Penso anch’io che possano essere un giusto approdo per me, anche al Giro mi sono accorto che andavo sempre meglio ogni giorno che passava, mentre altri cominciavano ad accusare la fatica. Ho chiuso 17° ed è una buona posizione vista la concorrenza, ma si può fare meglio. Credo comunque di essere adatto per quel tipo di gare.

Prossimi appuntamenti?

Intanto il Giro del Friuli dove appunto voglio mettermi alla prova cercando di puntare alla classifica, poi tutte le classiche italiane fino al Piccolo Lombardia, gara alla quale tengo particolarmente perché so essere durissima e spettacolare, chi emerge lì non è un corridore qualsiasi.

Meris Albola 2022
Prima del Casentino, Meris si era aggiudicato il Trofeo Castello di Albola ad aprile
Meris Albola 2022
Prima del Casentino, Meris si era aggiudicato il Trofeo Castello di Albola ad aprile
Che idee ti sei fatto per la prossima stagione, potresti cambiare squadra?

No, ho già il contratto con la Colpack Ballan, penso che il prossimo anno sarà decisivo per il mio futuro, per raccogliere quanto seminato se continuerò a lavorare bene. Lo scorso anno avevo ancora la scuola perché avevo perso un anno, quindi non mi ero potuto concentrare completamente sulla mia attività. Quest’anno la differenza si è già vista e voglio che si veda ancora di più nel 2023, magari per coronare il mio sogno: vestire la maglia azzurra. Ma devo meritarmela…