Altro che vacanze, altro che momento di stasi fra una stagione e l’altra… Nei team si lavora tantissimo, anzi forse è questo il periodo nel quale più si agisce, perché si gettano le basi del nuovo anno. E’ sicuramente così per il Cycling Team Friuli, che periodicamente annuncia nuovi innesti nella squadra alle prese con un profondo rinnovamento. Dopo l’annuncio dell’olandese Van Der Meulen, ecco gli arrivi delle ultime ore, due elementi di spicco dell’ultima stagione juniores: Thomas Capra e Lorenzo Mottes.
Si sente dalla stessa voce di Renzo Boscolo quanto siano giorni frenetici: «C’è tanto da fare – dice il tecnico del CTF – perché dopo che abbiamo completato il roster della squadra ci sono da stabilire i macrogruppi e l’attività ora che il calendario internazionale è stato ufficializzato. E’ un periodo frenetico, ma è anche pieno di entusiasmo».


Il vostro team a che punto è della sua storia, quanto influisce il rapporto a doppio filo con la Bahrain Victorious?
Tantissimo, considerando che questo è il terzo anno di attività sotto la loro egida. E’ chiaro che la loro presenza ha influito tanto sulla nostra crescita e ogni anno si migliora, si cerca di fare sempre di più. Uno dei motivi per cui ci hanno scelto è proprio il fatto che hanno potuto verificare con mano la bontà del nostro lavoro nella maturazione dei ragazzi.
Quanto si sente l’influenza del team WT? Perché la sensazione è che con il loro sguardo dall’alto, i ragazzi siano ulteriormente responsabilizzati: se una stagione non va, il posto diventa a rischio…
Non è proprio così drastico il discorso, ma è anche vero che noi non illudiamo nessuno, il ragazzo “va” responsabilizzato, ma così era anche prima che entrassimo in rapporti con la Bahrain. E’ chiaro però che i nuovi innesti vengono scelti con loro, seguendo anche loro indicazioni e in base ai loro obiettivi. Il nostro, anche se non è chiamato team Development lo è a tutti gli effetti e i ragazzi entrano con una strada diretta verso la prima squadra. Ma poi sta a loro guadagnarsela.


Entriamo nello specifico degli ultimi due acquisti…
Sono ragazzi che seguivamo da tempo. Non ci hanno tanto influenzato i risultati di quest’anno perché erano sotto i nostri riflettori già nel 2022. Erano profili che denotavano belle prospettive. Li abbiamo continuati a seguire e anche emissari della Bahrain li hanno visionati e si sono tenuti informati. Vorrei sottolineare un fatto: di questi tempi molti dicono che i nostri ragazzi più promettenti sono costretti ad andare all’estero per avere un tragitto verso il professionismo. Noi siamo la dimostrazione che si può fare anche in Italia e che ragazzi di primissimo piano scelgono di restare nel nostro Paese.
Capra è migliorato rispetto al clamoroso successo della Gand-Wevelgem junior 2022?
Non c’è una risposta netta a questa domanda. Molte volte ci soffermiamo sui numeri e sugli ordini d’arrivo come se solo quelli possano dare risposte, ma non è così. Con i ragazzi bisogna parlare, seguirli, valutare il loro cammino. Thomas non ha ottenuto gli stessi risultati del primo anno, ma è comunque andato bene e guardando le sue gare con attenzione ci si accorge che è cresciuto.


E’ uno specialista da classiche?
Chi lo sa? A noi, quando arriva uno junior piace ripartire da zero, vedere come si evolve nel corso del tempo. Sicuramente Thomas gareggerà molto all’estero, poi saranno le gare a dire se è davvero un corridore adatto alle corse del Nord o meno. Noi però vogliamo valutare la sua applicazione, l’impegno, la maturazione anche al di fuori del mero aspetto sportivo. Tutto contribuisce a fare un professionista.
Di Mottes che cosa ci puoi dire?
Lo avevamo visionato anche prima degli exploit al Lunigiana. Viene da una società dove non si fa molta attività internazionale, per questo i suoi risultati nella corsa a tappe principale hanno così sorpreso. Ma anche agli europei si è disimpegnato bene (foto di apertura, ndr). Non va dimenticato che in molti Paesi fare attività internazionale è più semplice perché c’è meno concorrenza interna, qui invece una maglia azzurra devi sempre guadagnartela. Lui ha comunque fatto molto bene, belle prestazioni.


Vale per lui lo stesso discorso di Capra, allora: identificarlo come un corridore da corse a tappe è azzardato…
Diciamo che dobbiamo verificarlo sul campo, attraverso ripetute prove e soprattutto all’estero. Qui poi le distanze cambieranno, saranno corse più lunghe, vedremo come si adatta. Poi ci sono gli avversari, non solo più forti ma anche più esperti. Intanto nel 2024 dovranno concludere il loro cammino scolastico, quindi attueremo quei protocolli ai quali siamo abituati: una partenza di stagione piuttosto intensa, poi dovranno concentrarsi sugli studi e l’esame, per poi tornare nella seconda parte di stagione.
La campagna acquisti può dirsi conclusa?
Noi abbiamo completato il nostro roster di 14 elementi, nei prossimi giorni presenteremo altri nomi, posso anticipare che arrivano due stranieri di cui uno di grosso impatto fra gli juniores, poi almeno un altro italiano. Abbiamo una squadra giovane e molto promettente, esattamente come volevano ai “piani alti”…