Per Biagini un contratto da pro’ dopo l’annus horribilis

13.07.2023
5 min
Salva

Nei giorni scorsi molti sono rimasti stupiti dalla notizia del futuro passaggio di Federico Biagini alla Green Project Bardiani CSF Faizané, ennesimo giovane che approda alla corte di Reverberi. Stupiti perché il corridore emiliano sembra arrivato quasi dal nulla: nella passata stagione era stato pressoché assente dai principali ordini di arrivo under 23, quest’anno invece è uno dei più costanti, con perle come le vittorie alla Fiorano-Fiorano e al Giro del Montalbano (foto Instagram in apertura), podi al GP Santa Rita e Giro del Piave (tutte gare nazionali) e nel complesso una decina di piazzamenti nella top 10.

Prima della Zalf, Biagini è stato nel 2022 alla Carnovali Rime Sias, senza avere tempo per emergere
Prima della Zalf, Biagini è stato nel 2022 alla Carnovali Rime Sias, senza avere tempo per emergere

Tre virus e due incidenti

A che cosa si deve una simile trasformazione? La naturale maturazione di un ragazzo di vent’anni c’entra fino a un certo punto. Chi ha buona memoria ricorderà come un paio d’anni fa l’ex iridato Luca Colombo, che ha curato la sua crescita giovanile, fosse pronto a giurare sulle sue qualità. E allora?

«Allora è successo che ho vissuto un 2022 davvero drammatico – spiega Biagini – iniziando già da gennaio con il Covid, a cui a febbraio si sono aggiunti in rapida successione mononucleosi e toxoplasmosi. Sono stato fermo due mesi. Quando gli altri iniziavano a gareggiare, io dovevo ancora fare tutta la preparazione. Avevo gareggiato alla San Geo, poi sono stato assente dalle gare fino all’8 giugno. A quel punto avevo la maturità da sostenere, altro stop, ripresa a fine luglio e qualche risultato arrivato solo a fine stagione, giusto per farmi riassaporare il gusto della sfida».

Armofer 2021
Biagini al centro con i compagni dell’Armofer: una scuola prima ancora che un team juniores
Armofer 2021
Biagini al centro con i compagni dell’Armofer: una scuola prima ancora che un team juniores
Eppure nell’ambiente il tuo nome non era passato inosservato, tanto è vero che la Zalf decise d’ingaggiarti…

Ed è stata la mia fortuna. Anche altre squadre mi avevano contattato, memori di quanto avevo fatto da junior, ma quando è arrivata la proposta della Zalf non ho avuto dubbi. Oltretutto è arrivata in un momento psicologicamente molto difficile, considerato quello che avevo passato, quindi mi ha dato nuova spinta.

Finora sei soddisfatto di quel che hai fatto?

Molto, anche perché assume più valore considerando gli incidenti avuti. Già, non mi sono fatto mancare neanche quelli. Dopo una buona preparazione invernale, a gennaio ho avuto il primo investimento e il 20 febbraio un secondo, con frattura a un polso. Dopo una settimana c’era la prima gara e volevo assolutamente essere presente, così sono tornato subito in sella, ho perso solo un giorno di allenamento. Il 26 marzo altra caduta causata da un’auto, con lussazione di un gomito.

Biagini raggiunge per quattro anni la Green Project-Bardiani dei Reverberi: squadra reggiana come lui
Il reggiano con la nuova maglia, per l’approdo a “casa Reverberi”
Dove ti alleni il traffico è davvero un così grande problema?

Io abito in centro a Reggio Emilia, ma sono abbastanza vicino alle colline e cerco sempre di allenarmi su strade poco trafficate. E’ chiaro che con le auto devi sempre avere a che fare e sinceramente ogni uscita rappresenta un rischio, bisogna sempre essere vigili. Devo però dire, contrariamente a quel che si potrebbe pensare, che sto notando come da parte degli automobilisti inizi a fare capolino maggiore sensibilità verso i ciclisti, un po’ più di attenzione, spero che si continui su questa strada.

Secondo te questa costanza di rendimento da che cosa scaturisce?

Io interpreto ogni gara come se fosse un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Penso a me, ma anche alla squadra, se quel giorno non ho grandi gambe o la corsa non si addice a me, mi metto a disposizione. Non mi piace correre su un piano attendistico, preferisco prendere l’iniziativa, attaccare, fa un po’ parte della mia natura.

Il trionfo a Fiorano battendo Federico Manenti nello sprint a due (foto Scanferla)
Il trionfo a Fiorano battendo Federico Manenti nello sprint a due (foto Scanferla)
Qual è stata la vittoria più importante?

Sicuramente quella di Fiorano, proprio per tutto quello che avevo passato nei due anni dall’ultimo successo. Sapevo di essere in forma, ma finché il successo non arriva senti sempre qualcosa che ti blocca. Diciamo che da allora cerco di correre per il risultato pieno, senza accontentarmi del piazzamento com’ero un po’ portato a fare.

Ora che il tuo futuro è segnato, non temi, anche inconsciamente, di veder calare la tensione in ogni corsa?

Affronterò la seconda parte di stagione con più tranquillità, sicuramente sapere di avere in tasca un contratto quadriennale mi evita lo stress di correre pensando a trovare un approdo per il futuro, ma non voglio certo adagiarmi. Anzi mi sono accorto che ora ho anche più concentrazione e determinazione in allenamento e sarà così anche in gara.

Alla cronosquadre del Giro del Veneto il reggiano è stato decisivo, tanto da vestire la maglia di leader (photors.it)
Alla cronosquadre del Giro del Veneto il reggiano è stato decisivo, tanto da vestire la maglia di leader (photors.it)
Hai scelto un progetto italiano quando molti tuoi coetanei vanno all’estero. Non hai paura che il calendario che ti troverai ad affrontare non sarà all’altezza di quello delle squadre Devo del WorldTour?

Qualche squadra WT mi aveva anche cercato, ma quando è arrivata la proposta di Reverberi non ci ho pensato due volte, non solo perché per me è la squadra di casa, ma perché mi sembra il team ideale per crescere senza fretta e proprio il calendario di gare è quello ideale per fare i giusti passi avanti. Ci sarà occasione per confrontarsi con i grandi, per imparare e cercare di farsi sempre più vedere, salire di livello.

Considerando che nell’ambiente sei considerato uno scalatore con una buona base di velocità e buone esperienze sul passo (visto ad esempio il contributo nella vittoriosa cronosquadre del Giro del Veneto), come ti trovi nelle corse a tappe?

Non ne ho mai fatte molte, dovrei testarmi per capire che cosa potrei ottenere, al Veneto ad esempio ho centrato un ottavo posto. Diciamo che questa è una delle principali sfide a cui vado incontro.