Un oro annunciato? Grigolini non si ferma certo a quello…

Un oro annunciato? Grigolini non si ferma certo a quello…

13.11.2025
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Lo aveva promesso sin dalla sua prima uscita, peraltro vincente, sui prati e Filippo Grigolini è uno che solitamente le promesse le mantiene. A Middelkerke il corridore udinese ha conquistato il titolo europeo juniores succedendo nell’albo d’oro a Mattia Agostinacchio, con il quale aveva occupato il podio degli ultimi mondiali. Quel bronzo era stato completamente inaspettato, questa volta invece sapeva di correre con il peso del pronostico addosso, quanto meno per la conquista di una medaglia.

L'arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l'obiettivo
L’arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l’obiettivo
L'arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l'obiettivo
L’arrivo solitario di Grigolini, un successo costruito nelle settimane scorse puntando l’obiettivo

Il friulano è sempre più in vista, tanto che su di lui hanno messo gli occhi anche le squadre del WorldTour e infatti è nell’orbita della Decathlon AG2R. Ma intanto c’è da festeggiare un oro al quale teneva particolarmente: «Lo avevo detto, dopo la prima vittoria al Giro delle Regioni che quello era il mio primo obiettivo e stavo lavorando per quello. Di sicuro è stata una grande emozione, qualcosa che mi porterò sempre dietro perché rappresenta il primo coronamento del lavoro svolto».

E’ stato più facile o difficile di quello che pensavi?

Devo dire che la corsa è andata rispecchiando abbastanza le mie aspettative. Ero convinto che, anche se non avevamo avuto occasioni per gareggiare all’estero, il nostro livello doveva essere alto e potevamo giocarcela. Non avevamo stabilito nessuna tattica alla vigilia, ma il cittì Pontoni ci aveva detto che dovevamo fare una corsa di testa e mettere al sicuro le medaglie perché potevamo conquistarla entrambi. Poi ci saremmo giocata la vittoria a viso aperto e così abbiamo fatto. Io ho avuto sicuramente un po’ di fortuna in più, ma il fatto di essere insieme sul podio è stato davvero eccezionale.

Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Nato a Udine il 7 ottobre 2008, il friulano in stagione vantava già 3 vittorie e 2 secondi posti
Quindi avete corso, almeno nella prima parte, aiutandovi, facendo gioco di squadra?

Per certi versi sì, infatti proprio tirando prima Pezzo Rosola e poi io abbiamo fatto selezione e siamo andati via insieme al belga. Io poi ho allungato perché volevo arrivare da solo ed essere sicuro.

Il percorso ti è sembrato più difficile del previsto, come ti sei trovato sulla sabbia?

Il tracciato mi piaceva molto, anche se non sono certo uno abituato alla sabbia. I percorsi italiani sono molto diversi, ma ormai abbiamo una certa abitudine a gareggiare all’estero, in Belgio dove spesso capita di trovare tracciati di questo genere e quindi non ci facciamo trovare impreparati. Non ho mai fatto un allenamento quest’anno sulla sabbia, ma diciamo che mi sono trovato bene.

Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Il percorso belga era caratterizzato dalla sabbia, con un lungo tratto a piedi nella fase finale
Quanto ha influito anche la parte a piedi? C’era una porzione molto lunga dove si andava di corsa.

Sì, l’ultimo tratto sulla sabbia era tutto a piedi e ha influito molto. Possiamo anche dire che è stato lì che sono riuscito maggiormente a fare la differenza quando sono partito e ho ampliato il mio vantaggio. Credo che la corsa a piedi faccia sempre parte del bagaglio tecnico di un ciclocrossista e io amo profondamente questa disciplina, quindi anche tecnicamente voglio sfruttare tutte le opportunità.

Sei sul punto di passare alla Decathlon, quando sarà il tuo primo ritiro con loro?

Questa domanda mi consente di spiegare bene la mia situazione. Il prossimo anno, il secondo da juniores, vado alla Autozai Contri, venendo però comunque seguito dallo staff di Decathlon AG2R, per poi entrare nel devo team francese nel 2027. Con i transalpini farò comunque alcune gare già nella prossima stagione all’estero, ma per tutto il calendario italiano vestirò la maglia della Autozai. Per quanto concerne i ritiri, io farò quello iniziale con la Decathlon a fine febbraio, sarà un’importante presa di contatto con l’ambiente anche in funzione futura. Al ritiro della Autozai invece non ci sarò perché si svolgerà nella fase finale della stagione di ciclocross.

28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 Top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
28 giorni di gara su strada con 9 top 10, un bottino di buon livello per la sua prima stagione (foto Instagram)
Quindi sei concentrato sul ciclocross con il benestare delle tue squadre…

Sì, infatti farò tutta la Coppa del mondo chiudendo la stagione al mondiale. E’ importante che possa dedicarmi al 100 per cento all’attività. Alla strada tengo moltissimo, ma avrò tempo e modo per pensarci, ora ci sono impegni pressanti che mi attendono.

A maggior ragione ora, visto che al mondiale guarderanno tutti a te: terzo posto all’ultima edizione, sei il campione europeo, presentarti alla gara iridata da uomo di riferimento per te è un vantaggio o uno svantaggio?

Io credo che sia un bene, innanzitutto mentalmente perché questa vittoria, per come è arrivata, per come l’ho costruita nei giorni e nelle settimane prima mi dà la consapevolezza che posso farcela, quindi sono contento così. E’ chiaro che tutto riparte da zero, ogni gara è a sé stante, ma intanto ho una maglia prestigiosa e sono tra i pretendenti a quella iridata.

Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30" dall'iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30″ dall’iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30" dall'iridato Agostinacchio
Il podio dei mondiali di febbraio, con Grigolini bronzo a 30″ dall’iridato Agostinacchio
Nel tuo approccio con la formazione francese, hai parlato anche del ciclocross?

Sì e l’ho scelta per questo. E’ la squadra di Sparfel, che ha vinto l’europeo nel 2023 ed è stato protagonista anche a Middelkerke, ma intanto ha fatto grandi cose durante la stagione su strada. Poi ci sono altri, c’era anche un francese tra i miei avversari che mi ritroverò come compagno di squadra. Sono convinti assertori della doppia attività, per me è la soluzione migliore per continuare a crescere.