Cafueri, il terzo uomo degli Under 23? Forse anche di più

Cafueri, il terzo uomo degli under 23? Forse anche di più

29.11.2025
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Senza grandi proclami, Tommaso Cafueri prosegue il suo cammino di crescita, su strada e nel cross. Se c’è una caratteristica che lo contraddistingue è la costanza, che lo porta a farsi vedere su strada e a emergere quando possibile nell’attività sui prati, dove si è già ritagliato un ruolo di “primo degli umani” dietro le due grandi stelle internazionali Mattia Agostinacchio e Stefano Viezzi che raccolgono soddisfazioni anche all’estero.

L'arrivo di Cafueri a Cantoira, una vittoria non sufficiente per fargli vincere il Giro delle Regioni
L’arrivo di Cafueri a Cantoira, una vittoria non sufficiente per fargli vincere il Giro delle Regioni
L'arrivo di Cafueri a Cantoira, una vittoria non sufficiente per fargli vincere il Giro delle Regioni
L’arrivo di Cafueri a Cantoira, una vittoria non sufficiente per fargli vincere il Giro delle Regioni

Mai fuori dai primi 10

Nello scorso fine settimana il friulano si è preso il lusso di conquistare la tappa finale del Giro delle Regioni, portando decisamente sul positivo la lancetta della sua stagione.

«L’anno scorso ho avuto, da giugno 2024, un po’ di complicazioni – dice – tra infortuni, vari cambiamenti e altro. Quindi la stagione scorsa non era andata molto bene.  Tutto questo 2025 l’ho passato a ricostruire tutto quello che avevo perso l’anno precedente, quindi ero arrivato abbastanza preparato, tenevo ad avere risposte e nel complesso devo dire che è iniziata bene anche se non ho fatto grossissimi risultati. O almeno non prima di Cantoira. Ma sono stato molto costante, perché non sono mai uscito dai 10».

Il friulano della DP66 Pinarello in gara a Osoppo. Per lui l'obiettivo è rientrare in nazionale
Il friulano della DP66 Pinarello in gara a Osoppo. Per lui l’obiettivo è rientrare in nazionale (foto Billiani)
Il friulano della DP66 Pinarello in gara a Osoppo. Per lui l'obiettivo è rientrare in nazionale
Il friulano della DP66 Pinarello in gara a Osoppo. Per lui l’obiettivo è rientrare in nazionale (foto Billiani)
A Cantoira è stata più la gioia per la vittoria o il dispiacere per quel punto mancante per vincere la classifica finale?

Per me era la seconda vittoria, avevo vinto il weekend prima a Roverchiara. Ero contento sicuramente di aver vinto, sapevo che era un po’ difficile prendere la maglia del Giro all’ultima tappa anche se mancava Scappini. Ho dato tutto, ma quando sono arrivato ero cosciente che quel punto faceva la differenza e che Folcarelli ne aveva tenuto conto.

Che cosa significa competere nella stessa categoria con due dei più forti al mondo?

Beh, sicuramente dà morale, nel senso che sono due ragazzi che fanno da riferimento a livello internazionale, quindi quando vengono qui in Italia, in quelle poche gare dove riusciamo a confrontarci con loro, sicuramente è un bel punto di riferimento che ci stimola sempre di più anche a noi a crescere.

Durante la stagione estiva il corridore della Trevigiani si è disimpegnato anche nella gravel
Durante la stagione estiva il corridore della Trevigiani si è disimpegnato anche nel gravel
Durante la stagione estiva il corridore della Trevigiani si è disimpegnato anche nella gravel
Durante la stagione estiva il corridore della Trevigiani si è disimpegnato anche nel gravel
Tu sei in crescita di condizione, due vittorie in stagione. L’obiettivo a questo punto è riuscire a entrare appunto in nazionale dietro loro due?

Sì, anche perché finora probabilmente non ho ancora convinto abbastanza il cittì Pontoni per farmi convocare, quindi devo cercare di fare ancora qualche altra bella prestazione e concentrarmi in vista dei prossimi obiettivi, dimostrare che posso meritarmi anch’io quella convocazione.

Tu l’anno prossimo sarai sempre alla Trevigiani. De Candido ha detto che sei uno dei due confermati per la prossima stagione. Come ti trovi con il nuovo diesse?

All’inizio ci siamo dovuti capire. Lui doveva anche entrare un po’ in sintonia con la categoria, perché comunque gestire una nazionale a livello juniores e gestire una Continental a livello under 23 è tutta un’altra cosa, c’è una mentalità diversa. Quindi ci siamo dovuti venire incontro e dopo piano piano ci siamo trovati. Io mi sto trovando molto bene, è molto disponibile, ci stiamo sentendo anche tutt’ora, si interessa molto della mia attività invernale. Quindi finisco il ciclocross e poi quando sarà tempo di girare pagina mi concentrerò bene sulla strada e parlerò per bene con Rino dei futuri obiettivi.

Cafueri (a sinistra) è con Fabbro uno dei due confermati alla Trevigiani anche per il prossimo anno
Cafueri (a sinistra) è con Fabbro uno dei due confermati alla Trevigiani anche per il prossimo anno
Cafueri è con Fabbro uno dei due confermati alla Trevigiani anche per il prossimo anno
Cafueri è con Fabbro uno dei due confermati alla Trevigiani anche per il prossimo anno
Ciclocross e strada: hai una preferenza fra le due?

Mi piace di più il cross, lo sento più mio e mi diverto maggiormente, ovviamente anche quando vado su strada punto sempre a dare il massimo, ma lì l’aspetto ludico traspare meno. Comunque con i giusti tempi, i giusti riposi, si cerca sempre di dare il massimo in tutte e due le discipline.

Il ciclocross è una specialità più individuale, la strada un po’ più di squadra. Che ruolo riesci a ritagliarti nelle prove su strada?

Quest’anno ho lavorato molto nel treno per il velocista che avevamo, Riccardo Fabbro. Ho lavorato spesso per tenere davanti il treno o comunque nelle battute finali, per portarlo nella miglior posizione e poi lanciare il penultimo uomo, ma ho anche provato tante fughe. Presumo che il prossimo anno sarà un po’ diverso e spero che Rino riesca a darmi anche un po’ più di fiducia, me l’ha già detto, quindi sicuramente in gare vallonate e un po’ dure, cercherò di farmi valere.

Ora mirino puntato sui campionati italiani e poi sulla strada, alla ricerca di soddisfazioni personali
Ora mirino puntato sui campionati italiani e poi sulla strada, alla ricerca di soddisfazioni personali
Ora mirino puntato sui campionati italiani e poi sulla strada, alla ricerca di soddisfazioni personali
Ora mirino puntato sui campionati italiani e poi sulla strada, alla ricerca di soddisfazioni personali
Adesso fai il ciclista a tempo pieno?

Diciamo di sì, anche se sono iscritto alla facoltà di Scienze Motorie e voglio andare avanti con gli studi. Per il momento do la preminenza all’attività per vedere dove mi porterà. Ora mi sto preparando al meglio per i campionati italiani, poi si vedrà come andrà la il finale di stagione.