Federica Venturelli

Venturelli, la favola continua. E ora il WorldTour

26.12.2025
5 min
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BENIDORM (Spagna) – Ricordate qualche giorno fa quando chiedemmo a Elisa Longo Borghini chi potesse essere la sorpresa del 2026 tra le professioniste? E ricordate anche che cosa rispose la campionessa italiana? «Punto deciso su Federica Venturelli», la sua compagna di squadra nella UAE ADQ. Venturelli che sta facendo passi da gigante. E’ arrivata terza ai mondiali under 23 a crono e poi ha vinto la prova degli europei. In pista fa faville col quartetto femminile. La velocità e la potenza sul passo sono il suo DNA. Ma visto come va su strada più che l’erede tecnica di Vittoria Guazzini, è una Ganna al femminile.

La giovane lombarda è approdata quest’anno al WorldTour, anzi… tecnicamente lo farà fra cinque giorni, quando scatterà il nuovo anno. Quello che ci ha colpito, osservandola nei giorni del training camp, è la considerazione che preparatori e atlete hanno nei suoi confronti. Ne parlano tutti un gran bene. Il perché? Scopriamolo insieme.

Federica Venturelli
Federica Venturelli (classe 2005), qui con Denis Favretto di Sidi, ha già debuttato nel WT. Ora passerà ufficialmente dal devo team alla prima squadra della UAE Adq
Federica Venturelli
Federica Venturelli (classe 2005), qui con Denis Favretto di Sidi, passa ufficialmente dal devo team alla prima squadra della UAE Adq
Come sta andando questo ritiro, Federica? Ti senti più padrona della situazione rispetto a un anno fa?

Sicuramente mi sento più a mio agio. Man mano che si va avanti conosco sempre di più le ragazze e lo staff. E’ molto bello stare qui in ritiro tutti insieme, ci si gode un po’ di tempo perché poi, durante la stagione, ognuna ha calendari diversi. Con tante ragazze, anche per caratteristiche differenti, non è sempre facile incrociarsi tra allenamenti e calendari diversi. Per cui sta andando tutto bene, ci stiamo divertendo.

Quali saranno i tuoi obiettivi nel prossimo anno?

Per quanto riguarda le gare specifiche non so ancora bene cosa mi aspetterà, perché i programmi ci arriveranno proprio in questi giorni.

E più in generale?

L’obiettivo principale sarà riuscire ad abituarmi al livello più alto che mi aspetta, perché il salto nel WorldTour è importante. Passerò dal giocarmela in prima persona al supportare maggiormente le altre ragazze, soprattutto nel finale, e magari a lavorare di più nelle fasi iniziali. Per me però la motivazione non cambierà: cercherò di aiutare il più possibile, di imparare e di migliorare in ottica futura.

Venturelli
Federica è rimasta colpita dalla grandezza del team, dello staff, dei mezzi. Questa è una parte del locale dove si cambiavano le ragazze prima di uscire in bici
Venturelli
Federica è rimasta colpita dalla grandezza del team, dello staff, dei mezzi. Questa è una parte del locale dove si cambiavano le ragazze prima di uscire in bici
Vi abbiamo visto uscire in gruppi diversi: su che basi vengono divisi?

Prima di tutto i gruppi sono pensati per evitare uscite troppo numerose, che diventerebbero un problema per traffico e ammiraglie. Poi vengono divisi in base alle caratteristiche: c’è il gruppo delle sprinter e delle passiste e quello delle scalatrici.

Tu eri tra le scalatrici… ovviamente!

Possiamo fare finta di sì, ma solo finta! Scherzi a parte, c’è anche il gruppo delle ragazze che correrà in Australia, che saranno le prime ad attaccare il numero sulla schiena. Loro fanno già lavori diversi perché dovranno iniziare a correre prima. In sostanza questi sono i tre gruppi, a cui poi si aggiunge quello delle Devo.

Stai aumentando le ore di lavoro? Ti stai allenando di più o in modo diverso?

In ritiro si fanno sempre tante ore, anche più dell’anno scorso rispetto a quando poi sarò a casa. Qui si punta molto sul volume, anche perché allenarsi insieme è più facile rispetto a farlo da sole. Cinque ore qui passano bene, a casa un po’ meno. So di avere grandi margini di miglioramento, perché negli anni scorsi ho lavorato con volumi piuttosto bassi. Qui stiamo iniziando a mettere delle belle ore, ma sarà un percorso graduale nei prossimi anni.

Passista dalle doti importanti, dopo il bronzo iridato e l’oro europeo tra le U23, Venturelli punta ancora a migliorarsi a cronometro
Passista dalle doti importanti, dopo il bronzo iridato e l’oro europeo tra le U23, Venturelli punta ancora a migliorarsi a cronometro
Hai detto che ti trovi bene in ritiro: chi ti sta aiutando di più a inserirti nel gruppo?

Direi il tempo. Più tempo si passa insieme, più tutto diventa naturale. Le ragazze del WorldTour erano già molto aperte anche quando ero Devo, eravamo già abbastanza legate. Ragazze come Lara Gillespie e Paula Blasi, che sono passate prima di me, mi stanno aiutando a fare le cose in modo graduale. Inoltre il fatto che ci siano tante italiane rende tutto più facile: la barriera linguistica non c’è e, anche se non ho problemi con l’inglese, parlare la stessa lingua è sempre diverso.

C’è qualcosa che senti di dover migliorare in particolare? Penso alla potenza breve, ai cinque minuti…

Punto molto a migliorarmi a cronometro. E’ un percorso che ho già iniziato e che voglio continuare, perché penso possa essere uno dei miei punti di forza. In questi giorni avremmo dovuto lavorarci un po’ di più, ma il maltempo ci ha costretto a modificare i programmi. Avevamo in programma due uscite: una easy e una con lavori specifici per la crono.

Il supporto di una struttura così importante si avverte?

Assolutamente sì. Con una struttura del genere è tutto più facile. Tra WorldTour e devo siamo in tantissime come atlete e anche lo staff è molto numeroso. Pensate che abbiamo fatto un incontro di presentazione della squadra e dei ruoli, proprio perché per le ragazze nuove può essere complicato riuscire a muoversi con così tante persone. Sapere che c’è un supporto così ampio è un onore e facilita molto il lavoro quotidiano, perché tutti cercano sempre di metterci nelle migliori condizioni possibili.