COMANO TERME – Quando la strada sale, Gaia Realini risponde sempre presente. Oggi ha portato a casa una maglia tricolore tirando senza alcuna riserva su ogni rampa del circuito finale. Il titolo è under 23, ma rappresenta la vincita da gregaria, il che non è quasi mai possibile quando la capitana alza le braccia.
«Secondo me sono più felice io di lei» ha detto la Realini sul palco delle premiazioni dopo aver sputato lo spumante appena stappato, raccogliendo la risata di tutto il pubblico. L’esuberanza dell’abruzzese non va di certo di pari passo con la sua stazza. Piccola e minuta, è l’anima della squadra, non a caso dopo l’arrivo ha cominciato a urlare di gioia per la vittoria di Elisa Longo Borghini.
Obiettivo principale
«L’obiettivo principale era quello di riportare la maglia Elite a casa». Gaia esordisce così quando le si chiede com’è andata la corsa. Unendo i puntini infatti, tutto diventa più chiaro. «Averla aiutata – continua – mi rende ancora più felice. Abbiamo eseguito tutto quello che avevamo deciso ieri. Tutti quanti avranno qualcosa da ridire sulla mia tattica di gara. Diranno “potevi attaccare prima” oppure “potevi giocarti le tue carte”. Possono criticare quanto vogliono ma abbiamo portato a casa il tricolore e questa è la cosa più importante.
«Sinceramente – dice – sono molto più contenta per il suo risultato che per il mio. E’ una maglia importante e stasera magari metabolizzerò anche io questa mio risultato tricolore». L’impressione è proprio questa, per Gaia il fatto di aver vinto il campionato italiano U23 con il suo quarto posto assoluto conta ma non così tanto. Per onor di cronaca a comporre il podio insieme a lei c’erano seconda Francesca Barale e terza Gaia Masetti.
Una parola
La mamma l’ha definita “la più pazza del gruppo”. Gaia è un concentrato di energia. «Stasera festeggeremo con un chilo di gelato». La sua solarità e spensieratezza ha ammaliato ogni membro del gruppo. Dalle compagne ai diesse. Perfino i genitori di Elisa si sono avvicinati a lei per complimentarsi e sussurragli «Gaia i diamanti e le cose preziose spesso sono piccole, mai grandi».
A renderla ancora più mascotte del team c’è però una parola che riecheggia da ogni membro dello staff Trek Segafredo. Una parola detta in dialetto “ngul”. Di facile comprensione anche per chi non bazzica nelle terre abruzzesi. Anche Slongo non ha potuto fare a meno di essere contagiato da questo essere esuberante di Gaia. Tant’è vero che proprio a Paolo la piccola neo-campionessa U23 ha regalato una maglia con quella parola stampata sul petto giusto pochi giorni fa. Ma questa è una storia da “spogliatoio“ e tale deve rimanere.
Ora il Giro
Tra meno di una settimana il Giro Donne scatterà da Chianciano Terme e la Trek-Segafredo che oggi ha fatto bottino pieno, è pronta a puntare alla classifica generale. La Realini è e sarà a tutti gli effetti una delle chiamate in causa insieme alla olandese Shirin van Anrooij. Per loro, entrambe giovanissime rispettivamente 22 e 21 anni, la corsa rosa sarà un test importante per la stagione.
«Sicuramente questa gara – conclude la Realini – mi ha dato molta fiducia e partiremo con una squadra forte e determinata. Cercheremo il miglior risultato e combatteremo su ogni fronte. Sono in condizione di dire la mia e mi farò trovare pronta anche per questo importante appuntamento».
Nove tappe per dimostrare di essere all’altezza per dire la propria. Da inizio stagione nessuno ha mai messo in dubbio la sua lealtà e forza in salita. Sarà da vedere ora se lo stesso vale quando la sua ruota dovrà arrivare prima di tutte le altre.