Mentre Annemiek Van Vleuten, loro ex leader, spadroneggiava nella Transcordilleras, rally gravel in Colombia, le ragazze del Movistar Team si sono guardate in faccia per darsi una forma e una direzione, che consenta loro di non far rimpiangere l’olandese d’acciaio. Un po’ come già successo agli uomini nella stagione precedente, quando ad appendere la bici fu Valverde.
La squadra è un affare di famiglia. E se il Movistar Team degli uomini è ancora feudo di Eusebio Unzue, con le donne cresce suo figlio Sebastian detto “Sebas”. I due hanno sperimentato vari attriti, per cui la separazione delle gestioni è parsa la via migliore per portare avanti l’azienda.
La WorldTour femminile non ha nomi stellari e ha visto andar via Sarah Gigante. In compenso ha già vinto con Olivia Baril ad Almeria (foto di apertura) e nei campionati nazionali colombiani con Paula Patino, altro nuovo acquisto. Fra le novità di maggior interesse, c’è lo stage già programmato dal primo agosto per Cat Ferguson, lei sì fenomeno fra le juniores, che lo scorso anno ha vinto il Piccolo Trofeo Binda, come pure il Fiandre, varie tappe qua e là e svariati appuntamenti nel cross.
Ricostruire dalla base
Come si conviene, tuttavia, abbiamo tirato in ballo il padrone di casa, perché ci guidi nella sua squadra che oggi è al via della Strade Bianche con Jorge Sanz sull’ammiraglia.
«Penso che la rosa sia migliorata – dice Unzue – e il primo aspetto in cui abbiamo fatto un passo avanti è stato l’arrivo di atlete che hanno innalzato il valore della squadra. Altro aspetto significativo è che l’età media si è abbassata e questo parla di ragazze che hanno la possibilità di continuare a progredire e crescere. E se tutto ciò accadrà, sono convinto che i risultati verranno. Saremo super competitivi e ci toglieremo parecchie soddisfazioni. Non dobbiamo avere paura, quanto apprezzare l’opportunità per le ragazze che da anni chiedevano spazio e responsabilità. Annemiek ci ha lasciato dopo tre stagioni incredibili, ma proprio nell’andamento del Tour de France, dove lei è arrivata quarta, abbiamo intravisto un pezzo di futuro».
Binari paralleli
Il riferimento è al comportamento delle altre atlete del team, che sono riuscite a conquistare due tappe nella grande corsa francese. Liane Lippert ha vinto la seconda, Emma Norsgaard si è portata a casa la sesta. Van Vleuten intanto, marciando sul suo binario parallelo, lottava contro gli anni e lo strapotere della Sd Worx dopo essersi portata comunque a casa la Vuelta, il Giro d’Italia e il Tour of Scandinavia. Una così mancherà per forza.
«Penso che il futuro della squadra – ha dichiarato Unzue allo spagnolo Marca – ruoterà attorno a Liane ed Emma (Lippert e Norsgaard, ndr) e sono convinto che saremo competitivi. So che Annemiek ci mancherà, ma non credo che in gara ci sentiremo inferiori, come non lo siamo stati neppure negli anni scorsi. Dovremo essere bravi a cogliere le opportunità più inaspettate. La sensazione dopo i ritiri e le prime gare è che il blocco a nostra disposizione sia molto interessante e forte».
Sorpresa Baril
Il parallelo con la squadra maschile torna calzante. La presenza di Valverde teneva a freno le ambizioni di ragazzi che nel frattempo sono cresciuti e che ora, protetti da Mas e dal ritorno di Quintana, potranno dire la loro. Unzue fa l’esempio di Milesi, ma anche di Lazkano che lo scorso anno arrivò secondo alla Dwars door Vlaanderen senza essere conosciuto e quest’anno ha vinto la Clasica Jaen ed è arrivato terzo a Kuurne.
«Con le ragazze – dice – succederà la stessa cosa. Abbiamo vissuto tre anni in cui tutto era definito e per certi versi limitato, a causa del fatto di avere un leader chiaro come Annemiek. Quello che abbiamo fatto nel frattempo è stato progettare, pensando a come sarebbe stato quando lei non ci fosse più stata. Per questo l’anno scorso è arrivata Liane Lippert, che ora non sarà la leader unica, ma certo una delle più importanti della squadra. Non mi piace scaricare tutte le responsabilità sulle spalle di una sola atleta, perché penso che non sia giusto: né per lei né per il resto delle compagne. Penso che ci siano ragazze con sufficiente qualità per assumersela in più di un’occasione.
«Fra loro metto Olivia Baril, il cui arrivo mi esalta. Corre da pochissimo tempo, ma nonostante questo, abbiamo visto dai dettagli che si tratta di un’atleta di alta qualità. Il primo contatto e la conoscenza reciproca sono stati super positivi. E’ molto motivata e ci sorprenderà più di una volta. Ad Almeria ha già cominciato a farlo».