Dopo il Giro, Sarah Gigante è la scalatrice più forte del gruppo?

22.07.2025
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Sarah Gigante, la scalatrice più forte del gruppo? E’ una domanda legittima dopo il suo super Giro d’Italia Women. L’atleta della AG Insurance-Soudal Team si è portata a casa le due tappe più dure, Pianezze e il Monte Nerone, salendo anche sul terzo gradino del podio finale. E se non fosse rimasta coinvolta nell’imboscata della tappa pianeggiante di Monselice, chissà dove sarebbe arrivata.

Come mai dunque questo exploit? Ne abbiamo parlato con Stijn Steels, il direttore sportivo che le è stato più vicino in questo periodo e che guidava l’ammiraglia nella corsa rosa. Di certo non è una sorpresa per l’australiana, visto il fisico da scalatrice: 165 centimetri di altezza per 53 chili.

Sarah Gigante (classe 2000) conquista la tappa di Pianezze
Sarah Gigante (classe 2000) conquista la tappa di Pianezze
Congratulazioni Stijn per questo podio al Giro Women: vi aspettavate una prestazione del genere?

In realtà non siamo sorpresi. Quando è stato annunciato il percorso, abbiamo subito pensato che fosse perfetto per la nostra squadra di scalatrici, con Sarah, visto il numero di arrivi in salita. L’anno scorso al Tour de France Femmes Sarah ha dimostrato quanto valeva in salita, restando sempre con le migliori al mondo. Sapevamo che, con il livello che aveva, sarebbe stato davvero difficile batterla in salita, se fosse arrivata ben posizionata ai piedi dell’ultima ascesa.

Sarah Gigante è sempre andata forte in salita, ma stavolta ha fatto un vero salto di qualità. Vincere sulle salite in Australia al Tour Down Under è una cosa, vincere su quelle del Giro è un’altra. Da cosa dipende questo passo in avanti?

Il cambiamento più importante è stato ovviamente l’intervento chirurgico che ha affrontato quest’inverno, risolvendo il problema dell’arteria iliaca ostruita. Prima dell’operazione, aveva test davvero pessimi sul flusso sanguigno nella gamba: sapendo già quanto andasse forte prima, era chiaro che dopo l’intervento avremmo visto una ciclista in grado di lottare con le migliori scalatrici.

E non è poco…

Inoltre, Sarah sta imparando sempre più ad ascoltare il proprio corpo. Fa qualche giorno di recupero in più, e questo rende il suo fisico ancora più forte.

Sarah Gigante ha vinto la maglia blu di miglior scalatrice al Giro Women
Sarah Gigante ha vinto la maglia blu di miglior scalatrice al Giro Women
Quali sono le sue caratteristiche fisiche?

La sua forza principale è probabilmente la capacità di recupero. Sarah riesce a sostenere volumi di allenamento enormi prima di avvertire la fatica. Nelle corse a tappe spesso riesce a produrre gli stessi numeri sia nella prima che nell’ultima tappa: è davvero tagliata per le classifiche generali.

Come si è preparata Sarah per questo Giro Women?

Dopo l’operazione, le abbiamo detto subito che il Giro d’Italia Women sarebbe stato il primo grande obiettivo. E si era messa sotto bene. Era motivata. Poco prima del rientro previsto a fine aprile, però, è caduta e si è lussata una spalla: un colpo durissimo per il suo percorso di recupero. Durante il rientro abbiamo lavorato soprattutto sulla guida in gruppo e sul posizionamento, i suoi punti deboli.

Tipici difetti degli scalatori puri…

Dopo la caduta ha potuto allenarsi solo sui rulli e questo ovviamente ha rallentato i progressi nella guida. Senza quella caduta, avrebbe probabilmente iniziato la stagione nel blocco spagnolo a maggio, invece abbiamo dovuto posticipare al Tour of Norway. Lì ha quasi vinto la prima tappa, è stata ripresa a 50 metri dal traguardo, ma il recupero non era ancora ottimale. Due settimane dopo, al Tour de Suisse Women, abbiamo già visto un grande passo avanti: in quell’occasione andò via insieme a Urska Zigart tra le migliori scalatrici, ma in discesa ha perso tempo. Ha dunque lavorato tantissimo su questo aspetto tra il Suisse e il Giro, e i risultati si sono visti.

Gigante al Tour Femmes 2024: lì un primo salto di qualità
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C’è l’idea di portarla anche al Tour de France Femmes?

In questo momento abbiamo ancora qualche dubbio. Sarah ha lavorato tantissimo per essere al top al Giro e dobbiamo essere sicuri che abbia recuperato del tutto, prima di mandarla in Francia. E’ ancora un’atleta giovane e affrontare due grandi corse a tappe nello stesso mese, dopo un lungo periodo senza gare, può essere rischioso. Prima del Tour faremo dei test per verificare il recupero dal Giro e capire se potrà correre al 100 per cento.

A 24 anni, qual è il suo potenziale?

Questo Giro le ha dato molta fiducia e ha dimostrato che può competere con le migliori scalatrici. Il nostro obiettivo principale resta migliorare in discesa e nel posizionamento in gruppo, dove possiamo ancora crescere. Anche se devo ammettere che stiamo già facendo dei passi avanti. Sarah lavora duramente su questi aspetti, ed è bellissimo vedere che il suo impegno ha dato frutti al Giro.

Secondo te, vedremo una nuova personalità in Sarah dopo questo Giro Women?

Credo di sì. Finalmente ha ricevuto una grande ricompensa per tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni. Questo le darà una spinta enorme in termini di fiducia.