Sofia Bertizzolo è nata il 21 agosto 1997. Dopo 4 anni alla UAE nel 2026 correrà nella FDJ (foto Wschodnia Polska)

Bertizzolo pronta a diventare importante anche nella FDJ

13.12.2025
5 min
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In questi giorni di ritiro in Spagna, Sofia Bertizzolo sta già avendo la conferma delle prime impressioni che l’avevano portata a firmare il contratto con la FDJ United-Suez per la prossima stagione. Un trasferimento importante che forse è passato troppo sotto traccia tenendo conto delle spiccate doti di “donna-squadra” della 28enne di Bassano del Grappa.

Un ruolo che ha ricoperto, sapendosi ritagliare anche lo spazio per sé in diverse corse, nelle quattro annate con il UAE Team ADQ, che ha visto nascere e crescere dall’inizio, fino allo status riconosciuto specialmente nel 2025 con l’arrivo e le vittorie di Longo Borghini. Ora la sfida di Bertizzolo si sposta in Francia in quella che il ranking UCI ha espresso come la miglior squadra di quest’anno, riuscendo ad interrompere l’egemonia della SD Worx Protime dopo tanti anni. L’ago della bilancia è stata Demi Vollering (tornata in vetta nel ranking individuale) con un cast di supporto di alto livello. Ne abbiamo approfittato quindi per capire da Sofia quali saranno i suoi compiti e come sta vivendo questo periodo della sua carriera.

Bertizzolo lascia la UAE Team ADQ dopo 4 stagioni e più di 200 gare disputate, condite da 2 vittorie e tanti podi
Bertizzolo lascia il UAE Team ADQ dopo 4 stagioni e più di 200 gare disputate, condite da 2 vittorie e tanti podi
Bertizzolo lascia la UAE Team ADQ dopo 4 stagioni e più di 200 gare disputate, condite da 2 vittorie e tanti podi
Bertizzolo lascia il UAE Team ADQ dopo 4 stagioni e più di 200 gare disputate, condite da 2 vittorie e tanti podi
Stiamo subito sulla stretta attualità. Com’è stato il primo approccio dal vivo con la FDJ?

L’impressione è stata davvero buona. In una parola direi che è una squadra efficace. E’ centrata sulla performance, ha un ambiente professionale ed unito, dove atlete e staff condividono insieme tutte le fasi della giornata. Già al momento dell’ufficializzazione del mio passaggio molte compagne mi avevano dato il loro benvenuto.

In sostanza possiamo dire aspettative rispettate?

Esattamente. Ho sempre visto la maglia della FDJ in gruppo da quando corro. E’ un team longevo che ha sempre avuto programmazione ed uno staff storico. Mi dà fiducia essere in una formazione che sa come stare nel ciclismo di adesso. Poi i materiali sono al top. In passato mi era già capitato di parlare con loro, sono contenta di essere qua. Siamo tutti consapevoli delle nostre potenzialità.

Vollering, Labous, Muzic e Chabbey sono le leader di una squadra che conta anche su tante altre atlete forti (foto FDJ United-Suez)
Vollering, Labous, Muzic e Chabbey sono le leader di una squadra che conta anche su tante altre atlete forti (foto FDJ United-Suez)
Vollering, Labous, Muzic e Chabbey sono le leader di una squadra che conta anche su tante altre atlete forti (foto FDJ United-Suez)
Vollering, Labous, Muzic e Chabbey sono le leader di una squadra che conta anche su tante altre atlete forti (foto FDJ United-Suez)
Indicativamente avete già parlato del ruolo che avrai?

Nel 2026 dovrei tornare a correre un Grande Giro, dove la squadra ha già una base solida ed un progetto per le gare a tappe in generale. Tuttavia principalmente sarò concentrata sulle classiche, nelle quali invece sono più flessibili, nonostante anche per quel tipo di gare ci sia una grande capitana come Demi. Nelle classiche avevano bisogno di più aiuto ed esperienza, dove ogni ragazza al via dovrà sapere stare all’erta. Dovremo farci trovare pronte con completezza.

Dopo tanti anni lasci la UAE. Qual è il tuo bilancio?

Sono stati 4 anni intensi. Esco da uno dei migliori team del WorldTour che ha impostato alti standard che altre squadre stanno rincorrendo. I primi due anni sono stati quasi di transizione, avevamo un approccio diverso alle gare. C’era una leader forte come Bastianelli che ha fatto molto bene. Nel terzo c’è stato un cambiamento che ha portato alla squadra di quest’anno, dove era arrivata un’altra leader forte come Longo Borghini.

Nel 2025 Bertizzolo ha fatto una buona primavera, poi a maggio ha dovuto fare i conti ancora con gli infortuni
Nel 2025 Bertizzolo ha fatto una buona primavera, poi a maggio ha dovuto fare i conti ancora con gli infortuni
Nel 2025 Bertizzolo ha fatto una buona primavera, poi a maggio ha dovuto fare i conti ancora con gli infortuni
Nel 2025 Bertizzolo ha fatto una buona primavera, poi a maggio ha dovuto fare i conti ancora con gli infortuni
Questi cambiamenti come li hai vissuti?

Visti da dentro, non sono sempre stati semplici. Talvolta ho avvertito una discontinuità solo dal punto di vista manageriale perché mancava un disegno di base. Si faticava ad avere una certa solidità ed è stato impegnativo per tutti perché si ripartiva da zero quasi ogni anno. Penso che fosse normale in una squadra nuova ed infatti adesso non è più così, ma forse io avevo bisogno di cambiare.

Cercavi qualche sicurezza in più?

Io parlerei più di motivazioni personali, però il ciclismo femminile attuale è cambiato tanto. Anche andare in un’altra squadra significa spendere energie nervose. Tuttavia credo che queste situazioni possano portare a cose nuove, dove si possono trovare compromessi stimolanti.

Al netto di questo trasferimento, come si sente Sofia Bertizzolo ad avere un procuratore?

Dal secondo rinnovo con la UAE ho iniziato a chiedermi se fosse necessario avere una figura del genere che mi seguisse. Mi sono accorta che un procuratore serve per tanti motivi. Sono contenta quindi di aver iniziato a lavorare con Giovanni Lombardi. Mi sono trovata subito bene con lui, nonostante mi avesse detto che non aveva esperienza col mondo femminile. Ne ha però in generale e anzi mi onora che gli abbiano parlato bene di me ed essere diventata una delle sue primissime atlete.

Prima dicevi che tornerai a correre un Grande Giro. Ti sei data qualche altro obiettivo per l’anno prossimo?

Quest’anno non ho corso nessuna grande gara a tappe e ho fatto pochissime delle altre. A maggio mi sono fatta male e ho sofferto a livello psicologico ancora per questi infortuni. Quando poi torni in gruppo è come trovarsi in una lavatrice perché c’è frenesia e nessuna frena. Nel 2026 spero in una stagione migliore e di fare bene con la squadra, poi il resto lo vedremo più avanti.