La scelta di Masciarelli: alla Colpack per pensare alla strada

05.01.2023
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Nel giorno di Capodanno più di qualcuno è rimasto colpito, assistendo alla gara di Petange in Lussemburgo, vedendo Lorenzo Masciarelli con una maglia nuova, diversa da quella della Bingoal Sauzen con cui eravamo abituati a conoscerlo. La notizia del suo passaggio al Team Colpack è arrivata così, come un botto di Capodanno e dietro a quell’immagine (la foto di apertura è di Hervé Dancerelle/DirectVelo) si nasconde una profonda scelta di vita e anche un grande investimento che il team italiano ha voluto fare nei confronti del corridore abruzzese.

Per il figlio d’arte, più giovane esponente di una famiglia che ha sempre dato tanto al ciclismo, significa porre fine a una lunga parentesi in terra belga, iniziata quand’era appena entrato nella categoria juniores e che non ha coinvolto solo la sua passione ciclistica, ma tutta la sua esistenza. Ora arriva un altro cambio profondo, che coinvolgerà tutta la famiglia.

L’abruzzese ha fatto il suo esordio alla Colpack a Petange, finendo 5° (foto Facebook)
L’abruzzese ha fatto il suo esordio alla Colpack a Petange, finendo 5° (foto Facebook)

Il contatto con la Colpack non è nato recentemente: «In estate avevo fatto dei buoni test, ma non ero riuscito a tradurli in risultati anche perché non avevo disputato gare a me adatte – racconta il giovane corridore di Pescara – ma avevo già scelto di investire di più nell’attività su strada. Ho avuto occasione di parlare con Antonio Bevilacqua, gli ho spiegato le mie esigenze e lui mi ha presentato le ambizioni del team. Ci siamo trovati in perfetta linea, ma prima di decidere volevo consigliarmi con la mia “famiglia belga”, Mario De Clercq in primis».

E che cosa ti ha detto l’ex campione del mondo?

Mario mi conosce come le sue tasche e mi ha detto che è giusto seguire la mia strada, giocarmi questa grande opportunità. Ne abbiamo parlato molto e anche grazie alle sue parole mi sono convinto ad accettare la proposta.

Per Masciarelli 4 anni di attività in Belgio conditi da molti piazzamenti di prestigio (foto Bram Van Lent)
Per Masciarelli 4 anni di attività in Belgio conditi da molti piazzamenti di prestigio (foto Bram Van Lent)
La domanda, conoscendoti, viene spontanea: che fine farà il Masciarelli ciclocrossista?

L’idea è di continuare a praticare l’attività invernale perché è troppo importante per un corridore, ti dà quell’esplosività che non riesci a ottenere in allenamento. Chiaramente però passerà un po’ in second’ordine: se prima correvo su strada pensando al ciclocross, ora sarà il contrario. Penso che farò come molti stradisti, iniziando la stagione invernale più tardi e riducendo gli appuntamenti. Non posso dimenticare che proprio per l’amore per il ciclocross mi sono trasferito in Belgio, quest’attività mi ha dato tanto e non voglio abbandonarla.

Alla Colpack che cosa hanno detto di quest’idea, sono favorevoli a farti continuare o hai trovato più resistenze?

No, non mi hanno messo alcun freno. E’ chiaro che in questo caso parliamo di un team che fa attività su strada, a loro interessa quella, ma non mi hanno assolutamente forzato, anzi sono contenti di queste prime apparizioni con la maglia nelle gare di ciclocross. Ora tirerò dritto fino ai campionati italiani, poi tirerò un bilancio della stagione: se arriverà una convocazione azzurra per la Coppa del mondo e/o i mondiali (ma sarebbe meglio dire: se me la sarò meritata…) tirerò dritto, altrimenti chiuderò allora la mia annata sui prati per pensare alla strada.

Sai già che programma di gare farai?

No, anche perché stando in Belgio i contatti sono stati solo per telefono, salvo quando ci siamo visti in Val di Sole. Ora che torno in Italia verrà stilato un piano d’azione.

I Masciarelli hanno avuto più corridori fra i pro’. Lorenzo vuole seguire le loro orme (foto John De Jong)
I Masciarelli hanno avuto più corridori fra i pro’. Lorenzo vuole seguire le loro orme (foto John De Jong)
Questa scelta rappresenta per te una profonda trasformazione: con che spirito lasci il Belgio?

Non posso negare che mi dispiace un po’ perché qui mi ero fatto davvero un’altra famiglia, con Mario, Nico Mattan, i miei compagni di squadra… E’ stata un’esperienza imparagonabile con qualsiasi altra e proprio ragionandoci ora che torno in Italia sono convinto che sia stata la scelta giusta. A 19 anni ho un bagaglio di esperienza enorme, ho potuto gareggiare fianco a fianco con gente come Iserbyt e Vanthourenhout che sono i campionissimi della specialità, ma ho anche già potuto assaggiare anche gare su strada di altissimo livello come il Giro del Belgio. Ho imparato ad affrontare le strade belghe, il vento, la pioggia e anche se non sono fisicamente adatto a quelle gare, sono un patrimonio incommensurabile per uno stradista.

E che effetto ti fa tornare in Italia?

E’ come se tornassi al vecchio me, quello che era allievo e stava per partire lasciandosi tutto alle spalle. Sarà un bel salto, anche se a Pescara ci passavo le estati e quindi riadattarsi sarà qualcosa di molto veloce. Ma un certo effetto lo fa, non posso negarlo…

Masciarelli fa parte del gruppo azzurro U23 Decisivi però saranno i tricolori (foto Willem Beerland)
Masciarelli fa parte del gruppo azzurro U23 Decisivi però saranno i tricolori (foto Willem Beerland)
Che cosa ti aspetti da questa nuova esperienza di stradista?

Io voglio mettermi alla prova, sapendo che ho molto da imparare. In fin dei conti ho sempre gareggiato da solo, nelle gare in Italia non avevo compagni di squadra. Ora ci sarà da lavorare in gruppo. Devo dire che ho già trovato un bell’ambiente, i tecnici mi sono molto vicini e siamo in stretto contatto. Io voglio provare a far bene soprattutto nelle corse a tappe, il Giro d’Italia, il Giro della Valle d’Aosta, soprattutto le gare d’estate dove ci sono percorsi più adatti alle mie caratteristiche.

Ti definisci uno scalatore puro, uno specialista, razza quasi in estinzione fra i giovani italiani ma molto ricercata dai team…

E’ quella la mia caratteristica, con l’aggiunta dell’esplosività che mi deriva dal ciclocross. Questa è una scelta importante, so che nella prossima estate mi gioco molto, ma sono curioso di capire dove posso arrivare.