Dopo Osoppo, Sant’Elpidio a Mare e domani, Corridonia. Il Giro d’Italia di ciclocross ormai ha preso l’abbrivio e marcia spedito settimana dopo settimana. Il livello delle gare si alza proporzionalmente con quello della condizione generale dei suoi protagonisti, considerando che la Coppa del Mondo torna in Europa proprio nel weekend e che gli Europei (7 novembre, Vamberg in Olanda) sono sempre più vicini, c’è da farsi trovare pronti. Considerando che molte delle protagoniste del ciclocross italiano erano in America per l’apertura di Coppa del Mondo, va registrato con soddisfazione l’alto livello della gara open delle ragazze, sia nella prima che nella seconda occasione italiana. Rebecca Gariboldi, come aveva fatto in Friuli, si è aggiudicata la gara, ma questa volta ha fatto molta più fatica per respingere l’assalto di Sara Casasola, finita molto vicina e questo è un segnale importante.
I guai sono iniziati a Tabor…
La portacolori del DP66 Giant SMP, passata quest’anno di categoria, sa bene che molti occhi sono puntati su di lei. Fino alla passata stagione, la Casasola era considerata allo stesso livello di Baroni e Realini, anzi forse un pizzico più su stando a quello che si era visto nelle stagioni precedenti, e poi? «Poi ho vissuto un’annata difficile: diciamo che fino all’Europeo tutto procedeva come previsto, poi mi sono fatta molto male a Tabor, ho quasi rotto il coccige e la ripresa è stata lenta e non come avrei voluto, non sono più tornata al livello delle migliori».
Gli effetti dell’infortunio hanno continuato a farsi sentire anche dopo: «Avevo in programma Mtb e strada, la Servetto mi aveva dato fiducia, ma al Giro mi sono dovuta ritirare alla terzultima tappa e dopo sono stata un mese ferma. Ho capito a quel punto che dovevo recuperare con calma, ho ricominciato pian piano con il ciclocross e sento che la condizione sta arrivando, ma c’è ancora molto da lavorare».
Bici a parte, testa sulla matematica
Non tutto il male d’altronde vien per nuocere: Sara ha potuto dedicare un po’ più di tempo agli studi di matematica per l’università: «Appena lasciata la bici, sono sui libri, tanto tempo libero fra due attività così intense non c’è. In questo momento però l’attività ciclistica è preminente, perché sono due anni che sono lì lì per fare il salto di qualità e non arriva e sento che è arrivato il momento».
Pensare alla ciclista friulana come a una specialista pura del ciclocross è un errore: lei come tantissime altre ha fatto della multidisciplina il suo credo, prima prediligeva la Mtb come specialità alternativa ma la strada la sta coinvolgendo sempre più: «Dico la verità, il fuoristrada mi piace di più – ammette la Casasola – ma è su strada che posso davvero crescere. Credo che molto dipenda dalla quantità di attività, nel 2022 intendo concentrarmi molto su di essa. Anche per capire bene dove posso arrivare. Ma per far questo serve un inverno tranquillo, di lavoro senza intoppi e possibilmente con qualche risultato importante».
Volata vincente di Dorigoni sul neocompagno di team Bertolini Seconda gara e seconda vittoria per Rebecca Gariboldi Luca Paletti, il figlio d’arte continua a vincere
Ora fari puntati su Corridonia
Quella di Porto Sant’Elpidio è stata anche la prima occasione per vedere direttamente di fronte i due big della Selle Italia Guerciotti Elite, ossia Jakob Dorigoni e il neoentrato nel team, il campione tricolore Gioele Bertolini. I due hanno proceduto insieme per quasi tutta la gara, giocandosi il successo allo sprint e solo con un ben assestato colpo di reni Dorigoni ha colto il successo. Chi pensava che i due si sarebbero fatti la guerra anche con la stessa maglia è stato smentito: «E’ bello vincere facendo primo e secondo essendo nello stesso team – ha spiegato l’altoatesino alla fine della gara – Io credo che correndo insieme potremo prenderci belle soddisfazioni».
Se fra gli juniores continua a dominare il figlio d’arte Luca Paletti (suo padre era un componente della mitica Ariostea sul finire del secolo scorso), il Giro d’Italia continua a raccogliere numeri importanti, oltre 700 in una giornata fredda che ha iniziato a segnare il passaggio del ciclocross verso quei climi e quei terreni a lui più consoni e abituali. Ora si resta nelle Marche per un terzo capitolo molto sentito, al CorridoMnia Shopping Park, dopo il quale si potranno tirare le prime somme.